mercoledì 22 ottobre 2025

 Il cumulo gratuito contributivo si applica agli enti previdenziali privatizzati?




Cass. 19/10/2025, n. 27844




La legge n. 232 del 2016, estendendo l'applicabilità del cumulo gratuito anche agli enti previdenziali privatizzati, non richiede l'adozione di norme regolamentari specifiche da parte degli enti stessi. È, pertanto, immediatamente applicabile la disciplina prevista dell'art. 1, commi 239, 241, 244 - 246 della legge n. 228 del 2012, che impone la determinazione del trattamento pensionistico pro quota secondo le regole di calcolo già previste dall'ordinamento del singolo ente previdenziale.

martedì 21 ottobre 2025

 Quando si può procedere a disdetta del ccnl?


Cass. 17/10/2025, n. 27735


La disdetta unilaterale da parte del datore di lavoro di un accordo aziendale a tempo indeterminato è legittima nel rispetto dei criteri di buona fede e correttezza, purché non ne derivi la lesione di diritti quesiti dei lavoratori o del principio di adeguatezza della retribuzione ex art. 36 Cost.

lunedì 20 ottobre 2025

 Quando si ha per gli inforruni un occasione diretta con l'atrività lavorativa?

Cass. 14/10/2025, n. 27405

In tema di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, ai sensi dell'art. 2 D.P.R. n. 1124/1965, l'occasionalità necessaria dell'infortunio deve essere valutata in relazione alla connessione diretta tra l'attività protetta e l'attività causativa dell'infortunio. Pertanto, interventi di manutenzione straordinaria svolti in economia, che richiedano competenze ed attrezzature proprie del settore edilizio, non rientrano nella copertura assicurativa anche se compiuti all'interno del capannone di un'azienda agricola.

sabato 18 ottobre 2025

 Il diritto alla rendita superstiti spetta iure proprio?


Cass. 14/10/2025, n. 27445


La rendita ai superstiti, ai sensi dell'art. 85 D.P.R. n. 1124/65, è una prestazione economica riconosciuta agli stretti congiunti di un lavoratore deceduto per infortunio sul lavoro o malattia professionale. Questa rendita costituisce un diritto autonomo spettante iure proprio ai superstiti e non iure successionis, pertanto, il diritto alla rendita prescinde dall'avvenuto riconoscimento di una rendita in favore del lavoratore deceduto per lo stesso evento

giovedì 16 ottobre 2025

 Entro quando deve manifestarsi la malattia professionale per fare operare la presunzione di riferibilità alle mansioni nocive svolte?

Cass. 14/10/2025, n. 27410


In tema di riconoscimento del nesso causale per malattie professionali tabellate, qualora il lavoratore dimostri di essere affetto da una patologia inclusa nelle tabelle INAIL e di essere stato addetto alla lavorazione nociva, il nesso eziologico è presunto per legge solo ove la malattia stessa si sia manifestata entro il periodo massimo di indennizzabilità previsto in tabella. Oltre tale periodo, è onere del lavoratore provare la concreta riconducibilità della malattia all'attività lavorativa svolta, tenuto con

mercoledì 15 ottobre 2025

 La prescrizione dei crediti nel pubblico impiego da quandi decorre?


Cass  10/10/2025, n. 27184

La prescrizione dei crediti retributivi dei lavoratori nel pubblico impiego contrattualizzato, sia nei rapporti a tempo indeterminato, sia in quelli a tempo determinato, e anche in caso di successione di contratti a termine, decorre, per i crediti che nascono nel corso del rapporto lavorativo, dal giorno della loro insorgenza, e per quelli che maturano alla cessazione, da tale data, non essendo configurabile un "metus" nei confronti della pubblica amministrazione.

martedì 14 ottobre 2025

 Quando può essere riconosciuta la malattia professionale?


Cass. 09/10/2025, n. 27104


L'azione volta al riconoscimento della natura professionale di una malattia e alla concessione dei relativi benefici a carico dell'INAIL presuppone l'esistenza di un rapporto di lavoro. La mancata dimostrazione del rapporto di lavoro rende impossibile procedere alla delibazione circa le provvidenze richieste.

lunedì 13 ottobre 2025

 Il ccnl può escludere dal computo del comporto  malattie particolarmente gravi?


Cass. 07/10/2025, n. 26956


In tema di licenziamento per superamento del periodo di comporto, qualora il CCNL preveda una clausola di esclusione dal computo delle assenze per "malattie particolarmente gravi", tale esenzione si applica alle patologie che richiedono terapie salvavita. Inoltre, spetta al lavoratore l'onere di fornire la certificazione medica attestante la gravità della malattia e la necessità di tali terapie.

venerdì 10 ottobre 2025

 Da quando decorre la prescruzione per crediti da lavoro per i soci lavoratori?

Cass. 07/10/2025, n. 26958

Secondo la disciplina del rapporto di lavoro del socio lavoratore di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato delineata dalla legge n. 142 del 2001, l'astratta possibilità di intimazione di un mero licenziamento da parte della cooperativa che porta all'estinzione del rapporto di lavoro, rende la tutela dei lavoratori in relazione alla vicenda estintiva del rapporto di lavoro incerta e non predeterminabile a priori, secondo un regime di stabilità, potendo essere applicata al (solo) licenziamento del socio, in ragione del requisito dimensionale, la tutela obbligatoria prevista dalla legge n. 604/1966 o quella variamente delineata dall'art. 18 della legge n. 300/70 nella versione novellata dalla legge n. 92/2012 (sostituita per i nuovi assunti dal D.Lgs. n. 23/2015) che non garantisce sempre la stabilità del rapporto con conseguente applicazione della decorrenza dalla prescrizione dalla fine del rapporto, per la presenza dei presupposti di fatto relativi all'esistenza del "metus" del lavoratore

giovedì 9 ottobre 2025

 Come è ripartito l'onere della prova in materia di equo indennizzo?


Cass. 07/10/2025, n. 26923


In tema di risarcimento del danno alla salute conseguente all'attività lavorativa, il nesso causale rilevante ai fini del riconoscimento dell'equo indennizzo per la causa di servizio è identico a quello da provare ai fini della condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno, quando si faccia riferimento alla medesima prestazione lavorativa e al medesimo evento dannoso; una volta provato tale nesso causale, grava sul datore di lavoro l'onere di dimostrare di aver adottato tutte le cautele necessarie per impedire il verificarsi dell'evento dannoso.

mercoledì 8 ottobre 2025

 Quale iter valutativo deve essere seguito per determinare la correttezza del licrlenziamento per giusta causa?


Cass. 06/10/2025, n. 26771


In tema di licenziamento per giusta causa, rilevano la natura e la qualità del singolo rapporto, la posizione delle parti, l'oggetto delle mansioni e il grado di affidamento che queste richiedono. Occorre altresì valutare il fatto concreto nella sua portata oggettiva e soggettiva, attribuendo rilievo determinante alla potenzialità del fatto medesimo di porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento.

martedì 7 ottobre 2025

 Quando ricorre la giustificatezza nel licenziamento del dirigente?


Cass. 02/10/2025, n. 26609


Nel licenziamento dei dirigenti, la nozione di giustificatezza si differenzia da quella di giusta causa e giustificato motivo, giustificando il recesso non arbitrario basato su circostanze idonee a turbare il rapporto fiduciario, anche in caso di mera inadeguatezza rispetto alle aspettative.

lunedì 6 ottobre 2025

 Che tassazione si applica alle indennità di cessazione del rapporto di agenzia?


Cass. 02/10/2025, n. 26571


Le indennità percepite per la cessazione di rapporti di agenzia costituiscono reddito di lavoro autonomo e sono assoggettate a ritenuta d'acconto, in virtù del combinato disposto degli artt. 49, commi 4 e 12, lett. f) del D.P.R. n. 597 del 1973, e 25, comma 1, terza proposizione, del D.P.R. n. 600 del 1973

sabato 4 ottobre 2025

 Quando risponde il preposto alla sicurezza?



Cass. 18/06/2025, n. 32520

Il preposto, in virtù delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali connessi al suo incarico, ha l'obbligo di sovraintendere all'attività lavorativa garantendo l'attuazione delle direttive ricevute e controllandone la corretta esecuzione, esercitando un funzionale potere di iniziativa. In tale veste, assume la qualità di garante della sicurezza del lavoro e risponde degli infortuni occorsi ai lavoratori in violazione degli obblighi derivanti da detta posizione di garanzia, purché sia titolare dei poteri necessari per impedire l'evento lesivo.

giovedì 2 ottobre 2025

 Il dipendente pubblico può essere licenziayi per aver dichiarato falsamente la non  sussistenza di altri rapporti di lavoro al momento dell'assunzione?


Cass. 24/09/2025, n. 26049


Il licenziamento per giusta causa di un lavoratore pubblico può essere confermato qualora sia accertata la falsità dichiarativa all'atto dell'instaurazione del rapporto di lavoro. L'infedeltà della dichiarazione in merito alla non sussistenza di altri rapporti di impiego pubblico o privato è di per sé sufficiente a giustificare la sanzione espulsiva.

mercoledì 1 ottobre 2025

 Da quando decorre la prescrizione dei crediti retributivi derivanti dal lavoro in carcere?

Cass. 28/09/2025, n. 26300


In tema di lavoro svolto dai detenuti in regime carcerario, il rapporto di lavoro deve essere considerato unitario e continuativo, non essendo configurabili interruzioni intermedie. La prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore inizia a decorrere dalla fine del rapporto di lavoro, che coincide generalmente con la cessazione dello stato di detenzione, salvo circostanze particolari quali l'età, lo stato di salute o di idoneità al lavoro.

martedì 30 settembre 2025

 Come si prova il consenso del datore al lavoro straordinario?


Cass. 25/09/2025, n. 26148


In materia di lavoro straordinario, il consenso all'esecuzione della prestazione può essere anche implicito e costituisce presupposto sufficiente per il riconoscimento del diritto al pagamento dei relativi emolumenti, potendo desumersi dalla mera organizzazione del lavoro predisposta dal datore, senza necessità di ulteriori atti formali.

lunedì 29 settembre 2025

 Su chi grava la prova dello straordinario?


Cass. 25/09/2025, n. 26148



In materia di lavoro straordinario, è onere del lavoratore fornire la prova dei fatti costitutivi della propria pretesa, inclusa l'autorizzazione (esplicita o implicita) allo svolgimento del lavoro straordinario. Qualora il lavoratore fallisca nel provare questi presupposti, la domanda non può essere accolta

sabato 27 settembre 2025

 Entro quali limiti opera il repechage?


Cass. 24/09/2025, n. 26035

In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro è tenuto ad adempiere all'obbligo di repechage, dimostrando l'impossibilità di impiegare il lavoratore in altre mansioni equivalenti o inferiori compatibili con il suo bagaglio professionale e non richiedenti una diversa formazione.

giovedì 25 settembre 2025

 Per i lavoratori marittimi vale la stessa nozione eurocomunitaria di retribuzione p??

Cass. 12/09/2025, n. 25120


Benché rispetto ai lavoratori marittimi sia diversa la specifica fonte eurounitaria di riferimento (com'è anche per il personale di volo dell'aviazione civile), ciò non toglie che, in base alle disposizioni interne specifiche (essenzialmente, il cit. D.Lgs. n. 108/2005) e generali (a cominciare dall'art. 36, ult. comma, Cost.), lette alla luce della giurisprudenza della CGUE e di questa Corte, anche per tali lavoratori debba valere la medesima nozione europea di retribuzione

mercoledì 24 settembre 2025

 Come provo la malattia professionale?

Cass. 15/09/2025, n. 25204


Quando la malattia è inclusa nella tabella allegata al D.P.R. n. 1124 del 1965, al lavoratore è sufficiente dimostrare di esserne affetto e di essere stato addetto alla lavorazione nociva; in caso contrario il nesso di causalità dev'essere provato dal prestatore di lavoro secondo gli ordinari criteri e, in caso di contestazione, l'accertamento della riconducibilità della malattia alla previsione tabellare costituisce un apprezzamento di fatto riservato al giudice di merito.

martedì 23 settembre 2025

 Da quando decorre il licenziamento per gmo nella procedura ex art. 7 legge 604 del 1966?


Cass. civ., Sez. lavoro, Ordinanza, 11/09/2025, n. 24993


In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l'effetto estintivo del rapporto di lavoro sorge al compimento del periodo di preavviso "lavorato" anche se esso è calcolato dalla data di avvio della procedura conciliativa. Qualora il datore di lavoro abbia manifestato una volontà di non avvalersi dell'effetto retroattivo legale e abbia optato per la prosecuzione del rapporto, la decorrenza del licenziamento è quella ordinaria legata alla effettiva comunicazione al lavoratore.

lunedì 22 settembre 2025

 Quando spettano i buoni pasto con il ccnl sanità?


Cass. 17/09/2025, n. 25525

In materia di pubblico impiego privatizzato, il diritto a fruire del servizio mensa o del buono pasto spetta ai lavoratori che osservano un orario di lavoro giornaliero di almeno sei ore, indipendentemente dalla natura turnista o meno dell'orario lavorativo, e dalla possibilità di effettuare effettivamente una pausa pranzo

venerdì 19 settembre 2025

 Come può essere provata la subordinazione?


Cass. 11/09/2025, n. 25013


La subordinazione dei lavoratori può essere verificata attraverso le deposizioni testimoniali che attestano l'esercizio, da parte del datore di lavoro, dei poteri organizzativo e direttivo sui lavoratori, tra cui l'imposizione di orari di lavoro, la predeterminazione di mansioni, e il potere di controllo sull'operato dei lavoratori

giovedì 18 settembre 2025

 Cosa costituisce orario di lavoro?


Cass. 11/09/2025, n. 25034


Ai sensi del D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 1, comma 2 lett. a), per orario di lavoro si intende qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell'esercizio della sua attività o delle sue funzioni, definizione confermata dalla Direttiva 2003/88/CE e dagli orientamenti della Corte di Giustizia

mercoledì 17 settembre 2025

 Quando è responsabile il committente per gli infortuni occorsi sul lavoro al personale dell'appaltatrice?

Cass. 12/09/2025, n. 25113


Il committente, in caso di affidamento di lavori, servizi o forniture ad un'impresa appaltatrice che operi all'interno della propria azienda o nell'ambito dell'intero ciclo produttivo della medesima, è tenuto all'adempimento degli specifici obblighi previsti dall'art. 26 del D.Lgs. n. 81/2008. Qualora non osservi tali obblighi, può essere ritenuto responsabile per un infortunio occorso ai dipendenti dell'appaltatore, anche in assenza di qualsiasi ingerenza sull'attività della stessa impresa appaltatrice.

martedì 16 settembre 2025

 Quali limitazioni possono essere concesse nell'utilizzo dei permessi studio?

Cass. 11/09/2025, n. 25038


La concessione di permessi retribuiti per motivi di studio può essere limitata nel caso in cui il dipendente frequenti un'università telematica, in quanto le lezioni online possono essere seguite in orari flessibili, anche al di fuori dell'orario lavorativo. Pertanto, il diritto ai permessi studio sussiste solo se il lavoratore prova che le lezioni online si svolgono in orari coincidenti con quelli di servizio.

lunedì 15 settembre 2025

 Cosa deve provare il datore di lavoro nel licenziamento per sopravvenuta inidoneittà del lavoratore?

Cass. 11/09/2025, n. 24994

In caso di licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica del lavoratore, il datore di lavoro ha l'onere di dimostrare non solo l'inidoneità fisica del lavoratore alle sue mansioni, ma anche l'impossibilità di ricollocarlo in altre posizioni compatibili con le sue condizioni di salute, incluse mansioni inferiori. Inoltre, il datore deve provare di aver cercato possibili "accomodamenti ragionevoli" per consentire il mantenimento del posto di lavoro, senza comportare oneri finanziari sproporzionati.

venerdì 12 settembre 2025

 Quale retribuzione spetta durante leferie?


Cass. 09/09/2025, n. 24899


La nozione di retribuzione durante il periodo di godimento delle ferie annuali comprende qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore, secondo l'interpretazione data dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

giovedì 11 settembre 2025

 La trasferta va computata nella retri uzione utile ai fini dell'indennità di licenziamento?


Cass. 09/09/2025, n. 24854


L'indennità di trasferta, pur se corrisposta continuativamente, non costituisce retribuzione globale di fatto se essa ha natura risarcitoria o compensativa dei disagi legati alla trasferta. Di conseguenza, tale indennità non può essere computata nel calcolo per la determinazione dell'indennità risarcitoria da licenziamento illegittimo

mercoledì 10 settembre 2025

 Quando è possobile nel pubblico impiego rimanere 8n servizioal rsggiungimento dell'età pensionabile?


Cass. 06/09/2025, n. 24662

Nel pubblico impiego, il trattenimento in servizio oltre il raggiungimento dei limiti di età ordinamentali è consentito esclusivamente per il conseguimento dell'anzianità contributiva minima indispensabile per ottenere il diritto alla pensione di vecchiaia. Qualora il lavoratore non riesca a conseguire tale anzianità contributiva entro il limite massimo di età previsto, il trattenimento in servizio non può prolungarsi oltre il settantesimo anno di età

martedì 9 settembre 2025

 Quali doveri sulla sicurezza incombono sul lavoratore?


Cass. 04/09/2025, n. 24562


I doveri del lavoratore previsti dall'art. 20 del D.Lgs. n. 81/2008 richiedono che la segnalazione di deficienze dei dispositivi di sicurezza avvenga nell'ambito delle proprie competenze e possibilità, tramite la richiesta formalizzata ai superiori e la comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. La mancata dimostrazione di aver richiesto adeguati dispositivi di protezione e l'omissione di prestazioni dovute in ambito sanitario, sulla base di valutazioni autonome di pericolosità, configura una condotta grave e negligente che giustifica il licenziamento per giusta causa, in conformità agli obblighi di diligenza e disciplina sanciti dall'art. 2104 c.c. e dai protocolli di sicurezza aziendali.

lunedì 8 settembre 2025

 Chi ha la giurisdizione sulle liti concernenti il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero?


Cass. civ., Sez. Unite, Ordinanza, 26/08/2025, n. 23859


La domanda risarcitoria per ritardi nell'adozione di un provvedimento amministrativo, tale che il riconoscimento del titolo di studio conseguito all'estero, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo quando detta domanda riguarda l'omesso o cattivo esercizio di un potere pubblico, che costituisce un interesse legittimo del privato.

sabato 6 settembre 2025

 Come si determina l'imponibile previdenziale?


Cass. 03/09/2025, n. 24446


In base al principio del minimale contributivo stabilito dal D.L. 9 ottobre 1989, n. 338, la retribuzione per il calcolo dei contributi previdenziali deve essere calcolata sull'importo stabilito per legge e non sull'effettivo accordo tra datore e lavoratore, essendo inopponibile all'INPS qualsiasi inadempimento o accordo di diversa regolazione della retribuzione.

giovedì 4 settembre 2025

 Come si conclude il procedimenti ex art. 445 bis cpc?


Cass. 27/08/2025, n. 23970


Nelle controversie in materia di invalidità civile, l'accertamento del requisito sanitario previsto dall'art. 445-bis c.p.c. non può culminare in una sentenza di condanna dell'ente previdenziale alla corresponsione di prestazioni assistenziali, ma deve limitarsi alla verifica della sussistenza del requisito sanitario stesso.

mercoledì 3 settembre 2025

 Quali s9no le conseguenze in caso di nullità del patto di prova?


Cass. 29/08/2025, n. 24201


In caso di nullità del patto di prova, il contratto di lavoro deve essere considerato definitivo sin dall'inizio, e il recesso del datore di lavoro per mancato superamento della prova è soggetto alla verifica giudiziale della sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo, applicandosi la disciplina limitativa dei licenziamenti prevista dalla legge.

martedì 2 settembre 2025

 Nel caso di sentenze penali ai fini disciplinari come va valutata la tempestività?

Cass. 28/08/2025, n. 24100

La tempestività della contestazione disciplinare deve essere valutata in relazione al momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza circostanziata dei fatti addebitati e non in relazione alla mera astratta possibilità di conoscerli. In materia di contestazioni derivanti da fatti con rilevanza penale, il termine di tempestività decorre dall'acquisizione del passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna.

lunedì 1 settembre 2025

 Da quando decorre la prescrizione per il lavoratore del diritto di richiedere la rendita ex art. 13 comma 1 legge 12 agosto 1962 n. 1338?


Cass. civ., Sez. Unite, Sentenza, 07/08/2025, n. 22802


Ai fini dell'esercizio della facoltà di chiedere all'INPS la costituzione della rendita vitalizia riversibile disciplinata dall'art. 13 comma 1 della legge 12 agosto 1962, n. 1338, il termine di prescrizione decorre per il datore di lavoro dalla intervenuta prescrizione dei contributi. La rendita chiesta dal lavoratore ai sensi dell'art. 13 comma 5 della legge citata inizia a prescriversi da quando si è prescritto il diritto del datore di lavoro di chiedere la costituzione della rendita ai sensi dell'art. 13 comma 1 della medesima legge.

6.5. Decorso tale termine e prescritto il diritto del datore di lavoro a chiedere egli stesso la costituzione della rendita in favore del lavoratore, provvedendo al versamento della riserva matematica, quest'ultimo potrà egli stesso sostituirsi al datore di lavoro e provvedere al necessario versamento. Solo quando non sarà più possibile per il datore di lavoro provvedere il diritto del lavoratore a sostituirsi nella costituzione della rendita inizierà a prescriversi. Esemplificativamente sarà necessario, a regime, il decorso di cinque anni perché si prescrivano definitivamente i contributi che maturano tempo per tempo; dalla loro prescrizione decorre il termine decennale per l'esercizio da parte del datore di lavoro della facoltà di chiedere la costituzione della rendita vitalizia in favore del lavoratore assicurato art. 13 comma 1 citato; decorso il termine decennale, come detto, il lavoratore potrà esercitare la facoltà dalla legge riconosciutagli, con diritto a vedersi risarcire il danno subito (ex art. 13 comma 5) nel termine ulteriore di dieci anni scaduto il quale tale diritto si prescrive inesorabilmente.

venerdì 8 agosto 2025

 Come si determina lo stato cje ha diritto di richiedere le tasse al lavoratore dipendente?


Cass. 01/08/2025, n. 22217


In tema di doppie imposizioni, al fine di determinare la potestà impositiva sulle retribuzioni di un lavoratore dipendente, assume rilevanza primaria il luogo dell'attività lavorativa prevalente, nonché la presenza di una stabile organizzazione o base fissa del datore di lavoro nello Stato estero, indipendentemente dalla nazionalità del datore di lavoro.

giovedì 7 agosto 2025

 Che tipo di risarcimento può determinare il demansionamento?


Cass. 05/08/2025, n. 22636


Il danno da demansionamento, ai sensi dell'art. 2103 c.c., può prevedere risarcimenti per dequalificazione professionale e danno biologico, nonché per il danno patrimoniale derivante dalla perdita di retribuzioni accessorie precedentemente percepite, quali le maggiorazioni per lavoro notturno, anche in assenza di diritti quesiti del lavoratore a essere impiegato nel turno notturno

mercoledì 6 agosto 2025

 Quando sorge il diritto al risarcimento del danno per la mancata fruizione del riposo compensativo?


Cass. 02/08/2025, n. 22289

La mancata fruizione del riposo compensativo non genera automaticamente un danno risarcibile per usura psico-fisica. Perché tale risarcimento sia riconosciuto, è necessaria la prova di un danno concreto e del mancato rispetto delle previsioni contrattuali o normative concernenti il riposo settimanale. Il risarcimento non è dovuto se il riposo compensativo viene garantito entro periodi contrattualmente stabiliti.

martedì 5 agosto 2025

 Quando ri orre il reato di sfruttamento?



Cass. 02/07/2025, n. 28199


La ricorrenza del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all'art. 603-bis c.p. può essere accertata verificando anche un solo indice sintomatico di sfruttamento (retribuzione difforme, violazione delle norme retributive e di sicurezza, condizioni alloggiative degradanti), senza necessità di accertamento individualizzato dello stato di bisogno di ciascun lavoratore, purché il contesto socio-economico denoti condizioni generali di grave difficoltà e limitazione della volontà.

lunedì 4 agosto 2025

 Quando è obbligatoria l'iscrizione alla Cassa geometri?

Cass. 31/07/2025, n. 22069

L'iscrizione all'albo dei geometri e l'obbligo di versare la contribuzione minima alla Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti (Cassa geometri) presuppone l'esercizio della libera professione, anche se non continuativo e non esclusivo, indipendentemente dalla produzione effettiva di reddito professionale.

sabato 2 agosto 2025

 Quando può derogarsi alla pausa dopo sei ore?


Cass. 29/07/2025, n. 21878


La disposizione di cui all'art. 8 del D.Lgs. n. 66/2003, che prevede una pausa di almeno 10 minuti per i turni di lavoro superiori a sei ore, può essere derogata esclusivamente attraverso contratti collettivi o decreti ministeriali specifici per alcune categorie di lavoratori, espressamente elencate nell'art. 17 del medesimo decreto legislativo. In assenza di tali deroghe, il diritto alla pausa deve essere riconosciuto ai lavoratori

giovedì 31 luglio 2025

 Quando spetta la retribuzione di risultato?


Cass. 29/07/2025, n. 21769

Il diritto alla retribuzione di risultato, previsto dall'art. 44 del CCNL del personale dirigente dell'AREA 1, è subordinato alla previa determinazione degli obiettivi annuali, alla positiva verifica e certificazione dei risultati di gestione conseguiti in coerenza con detti obiettivi, e all'individuazione, in sede di contrattazione collettiva integrativa, delle modalità di determinazione dei valori retributivi collegati ai risultati e al raggiungimento degli obiettivi assegnati.

mercoledì 30 luglio 2025

 Quando le sentenze emesse per interpretazione dei contratti collettivi integrativi pubblici possono essere oggetto di ricorso per Cassazione?


Cass. 26/07/2025, n. 21480


In tema di pubblico impiego contrattualizzato, non è ammessa in sede di legittimità la denuncia di violazione o falsa applicazione dei contratti collettivi integrativi, salvo il caso in cui tali contratti integrativi contrastino con disposizioni di legge imperative o con la contrattazione collettiva nazionale. Ogni ricorso per cassazione che contesti direttamente l'interpretazione della contrattazione integrativa del giudice di merito, senza lamentare il mancato rispetto di norme imperative o della contrattazione collettiva nazionale, sarà dichiarato inammissibile

martedì 29 luglio 2025

 Come è ripartito l'onere della prova nei giudizi diretti alla richiesta di risarcimento in caso d'infortunio?


Cass. 24/07/2025, n. 21172


Nel giudizio per risarcimento danni derivanti da infortunio sul lavoro, l'onere gravante sul lavoratore non comprende l'individuazione specifica delle norme di cautela violate, specie quando non si tratti di misure tipiche o nominate. È sufficiente l'allegazione della condizione di pericolo insita nel luogo di lavoro, nella organizzazione o nelle modalità di esecuzione della prestazione, oltre che del nesso causale tra la concretizzazione di quel pericolo e il danno sofferto. Compete al datore di lavoro provare l'adozione delle misure atte a neutralizzare o ridurre al minimo tecnicamente possibile i rischi esistenti

lunedì 28 luglio 2025

 Che incidenza possono avere le sanzioni comminate da più di due anni?

Cass. 24/07/2025, n. 21103

L'art. 7, co. 8 dello Statuto dei Lavoratori, vieta di tener conto in termini di recidiva dei fatti commessi dopo due anni dall'applicazione della relativa sanzione disciplinare. Tuttavia, non impedisce al giudice di merito di apprezzare un precedente comportamento del lavoratore per valutarne la personalità e l'idoneità alla prosecuzione del rapporto, anche se la sanzione correlata è sospesa.

sabato 26 luglio 2025

 In caso di licenziamento orale quale risarcimento minimo spetta al lavoratore?




Cass. 22/07/2025, n. 20686

In caso di accertata nullità o inefficacia del licenziamento orale, il lavoratore ha diritto a un risarcimento minimo garantito di cinque mensilità dell'ultima retribuzione, indipendentemente dall'aliunde perceptum maturato nel medesimo periodo. Il risarcimento minimo garantito non può essere ridotto neanche in presenza di una nuova occupazione alternativa prima del decorso dei cinque mesi.


Questa Corte (Sez. L, Sentenza n. 3205 del 16/03/1992, Rv. 476288 - 01, e Sez. L, Sentenza n. 5645 del 15/12/1989, Rv. 464611 - 01, ha precisato in passato che l'"aliunde perceptum" dal lavoratore illegittimamente licenziato, di cui la prova è posta a carico del datore di lavoro e necessaria ai fini della riduzione dell'obbligo risarcitorio del medesimo, riguarda il danno eccedente la misura minima (pari a cinque mensilità di retribuzione) garantita dall'art. 18 della legge n. 300 del 1970. Tale principio è senza dubbio applicabile anche nell'ambito del licenziamento orale disposto nel contratto a tutele crescenti di cui al D.Lgs. 23/15, c.d. Job's act.

Può dunque affermarsi che, nell'ambito del contratto a tutele crescenti di cui al decreto legislativo 23/15, in caso di licenziamento dichiarato illegittimo ai sensi del co. 1 dell'art. 2 del medesimo decreto, con condanna del datore al risarcimento dei danni a norma del co. 2 dello stesso articolo, al lavoratore compete la misura minima risarcitoria delle cinque mensilità anche nel caso in cui abbia trovato alternativa occupazionale prima del decorso di cinque mesi, restando irrilevante l'aliunde perceptum (detraibile in generale dall'indennità risarcitoria complessiva) maturato nel detto periodo.

giovedì 24 luglio 2025

 In caso di cessione di azienda il cedente è liberato dall'obbligo di pagare le retr8buzioni nonostante il pagamento da parte del cessionario?


Cass. 20/07/2025, n. 20303

Nel contesto di una cessione di ramo d'azienda dichiarata illegittima, il cessionario che paga la retribuzione non adempie un debito altrui (del cedente) ma un debito proprio. Pertanto, le retribuzioni pagate dal cessionario al lavoratore non liberano il cedente dalla sua obbligazione retributiva derivante dal rapporto di lavoro ripristinato de iure. Ne consegue l'inapplicabilità delle disposizioni relative all'adempimento del terzo (art. 1180 c.c.) e alle norme specifiche dell'appalto illecito (art. 27, co. 2, D.Lgs. n. 276/2003).

mercoledì 23 luglio 2025

 Quando è integrato il paggio alle "vie di fatto"?

Cass. 21/07/2025, n. 20329

Ai fini dell'applicazione della sanzione espulsiva prevista dal CCNL, il tentativo di violenza fisica, se connotato da una estrinsecazione di energia fisica trasmodante in un pregiudizio fisico, anche tentato, integra le "vie di fatto". Pertanto, la fattispecie va sussunta correttamente sotto questa previsione contrattuale, la quale prevede il licenziamento, sebbene il giudice possa comunque valutare la gravità del fatto concreto alla luce della nozione legale di giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento.

martedì 22 luglio 2025

 L'umiliazione di un collega può determinare il iicenziamento per giusta causa?


Cass. 18/07/2025, n. 20036

Il comportamento che deride e umilia un collega per una sua menomazione fisica consiste in un'offesa alla dignità personale e può configurare una doppia discriminazione per ragioni di genere e di disabilità, tale da giustificare ampiamente il licenziamento per giusta causa. La previsione contrattuale di una sanzione espulsiva non è vincolante per il giudice, il quale deve valutare la proporzionalità della condotta alla luce della nozione legale di giusta causa.

lunedì 21 luglio 2025

 Cosa determina l'onosservanza della tempestività delaa contestazione?


Cass. 17/07/2025, n. 19854


Il principio di tempestività nella contestazione degli addebiti disciplinari è essenziale; la pregressa conoscenza da parte del datore di lavoro dei fatti contestati sin dal 2018, senza che siano stati tempestivamente contestati, può determinare l'illegittimità del procedimento disciplinare, superando i termini perentori previsti dall'art. 55-bis del D.Lgs. n. 165/2001

venerdì 18 luglio 2025

 La pa deve recuperare le somme indebitamente versate al dipendente?


Cass. 15/07/2025, n. 19467


L'amministrazione pubblica ha il diritto/dovere di recuperare le somme indebitamente erogate a un dipendente. Tale principio è rafforzato dall'art. 7, c. 5, D.Lgs. n. 165/2001, che vieta l'erogazione di trattamenti economici accessori non corrispondenti alle prestazioni effettivamente rese.

giovedì 17 luglio 2025

 La decadenza dai termini di iscrizione a ruolo dei contributi fa venire meno la possibilità di azionarli in altre forme?


Cass. 15/07/2025, n. 19467

L'art. 25 D.Lgs. n. 46/1999 prevede una decadenza processuale, che riguarda il termine entro il quale devono essere iscritti a ruolo i contributi degli enti previdenziali, riferendosi all'epoca di emissione dell'avviso di addebito e non all'epoca della sua notifica al destinatario. Questa decadenza non implica la preclusione del diritto di credito contributivo né la possibilità di azionarlo nelle forme ordinarie

 Quando si ha responsabilità  del datore nella causazione del sinistro?

 Cass. 01/07/2025, n. 25730

È correttamente configurabile la condotta omissiva colposa del datore di lavoro che non valuti nel DVR e nel POS i rischi specifici di caduta di oggetti dall'alto e non fornisca adeguata formazione al lavoratore riguardo tale rischio, laddove tali omissioni si rivelino causative di un sinistro mortale.

martedì 15 luglio 2025

 Il mancato riposo per il personale medico esposto a rischio biologico cosa determina?


Cass. 10/07/2025, n. 18889


Il periodo di riposo riconosciuto al personale medico esposto a rischio biologico ha una funzione preventiva e non risarcitoria, dunque non è monetizzabile. Tuttavia, la domanda risarcitoria per mancato godimento di tale periodo di riposo per ragioni indipendenti dalla volontà del lavoratore resta valida.

lunedì 14 luglio 2025

 Quando si ha trasferimento di ramo d'azienda?

Cass. 09/07/2025, n. 18805

Ai fini dell'applicazione dell'art. 2112 c.c., il trasferimento di ramo d'azienda si realizza quando viene ceduto un complesso di beni dotato di autonomia organizzativa ed economica, funzionale allo svolgimento di un'attività volta alla produzione di beni o servizi. La verifica dell'insieme degli elementi fattuali idonei o meno a configurare la fattispecie legale tipica comporta un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, cui non può sostituirsi il giudice di legittimità.

 Come si determina il nesso causale nella causazione della malattia professionale?


Cass. 04/07/2025, n. 18202


La valutazione del nesso causale tra l'esposizione ad agenti nocivi nell'ambiente di lavoro e la patologia sviluppata dal lavoratore deve basarsi sul criterio del "più probabile che non", secondo cui è sufficiente che l'esposizione non occasionale abbia contribuito, anche indirettamente e remotamente, allo sviluppo della malattia e del decesso, salvo che intervenga un fattore esterno e sufficiente a produrre autonomamente l'evento. La dimostrazione del nesso di causalità può essere supportata da documentazione come la riconoscimento della rendita per malattia professionale da parte dell'INAIL e da Consulenza Tecnico-scientifica (CTU).

venerdì 11 luglio 2025

 Quando il deposito del ricorso può dirsi definitivo?


Cass. 08/07/2025, n. 18649

L'effetto di tempestivo deposito di un atto processuale via telematica, generato con la ricezione della ricevuta di avvenuta consegna, è subordinato all'esito positivo dei successivi controlli della Cancelleria, comprovato dal messaggio di accettazione (quarta PEC). In assenza di tale messaggio, e in caso di mancata pronta riattivazione del procedimento da parte della parte interessata, il deposito non può considerarsi valido e tempestivo.

lunedì 7 luglio 2025

 Il licenziamento per gmo prevede la prova dell'impossibilità di repechage?

Cass. 03/07/2025, n. 18063


Il datore di lavoro, prima di procedere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ha l'obbligo di dimostrare l'impossibilità di ricollocare il lavoratore in mansioni equivalenti o inferiori presenti nell'organico aziendale, rispettando le clausole di buona fede e correttezza.

sabato 5 luglio 2025

 Quale retribuzione spetta durante le ferie?


Cass. 29/06/2025, n. 17495


Ai sensi dell'art. 7 della Direttiva 2003/88/CE, interpretato dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la retribuzione spettante durante il godimento delle ferie deve includere anche le componenti retributive variabili intrinsecamente collegate all'esecuzione delle mansioni affidate al lavoratore e correlate allo status personale e professionale del lavoratore stesso, al fine di evitare un effetto dissuasivo sulla fruizione delle ferie.

giovedì 3 luglio 2025

 Entri che limiti opera il potere di disporre d'ufficio l'assunzione di mezzo istruttori?


Cass. 25/06/2025, n. 17008

Nel rito del lavoro, il potere-dovere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di atti istruttori ex artt. 421 e 447 c.p.c. è circoscritto ai fatti puntualmente allegati e non può supplire a una carente allegazione dei fatti costitutivi della domanda, non potendo travalicare i limiti di un processo di tipo dispositivo.

mercoledì 2 luglio 2025

 La trattazione scritta è ammissibile nel processo del lavoro?


Cass. civ., Sez. Unite, Sentenza, 30/06/2025, n. 17603


La trattazione scritta delle udienze prevista dall'art. 127-ter cod. proc. civ. è applicabile anche nel processo del lavoro, sia in primo grado che in appello, a condizione che la sostituzione riguardi esclusivamente la fase decisoria del processo e non l'intera udienza di discussione. La sostituzione è ammissibile solo se nessuna delle parti si opponga espressamente e se le memorie depositate comprendano (oltre alle istanze e conclusioni) anche le argomentazioni difensive, così da assolvere la funzione propria della discussione orale.

martedì 1 luglio 2025

 Quandi lo svolgimento di attività lavorativa in malattia è causa di licenziamento?


Cass 23/06/2025, n. 16780


Lo svolgimento da parte del lavoratore di altre attività durante l'assenza per malattia non comporta automaticamente la lesione irrimediabile del vincolo fiduciario; grava, invero, sul datore di lavoro l'onere di provare che la malattia sia simulata, ovvero che l'attività svolta dal lavoratore nei giorni di assenza sia idonea a pregiudicare il suo rientro in servizio, non sussistendo nel nostro ordinamento un divieto assoluto per il dipendente di prestare un'altra attività, anche a favore di terzi, in costanza di malattia 

lunedì 30 giugno 2025

 Quando si ha traferimento di ramo d'azienda?


Cass. 26/06/2025, n. 17201


Per configurare legittimamente il trasferimento di un ramo d'azienda, è necessario che l'entità ceduta possieda autonomia funzionale idonea a permetterne lo svolgimento indipendente dell'attività imprenditoriale, compresa la capacità di operare sul mercato verso terzi e non solo nei confronti della cedente. Tale autonomia deve preesistere al trasferimento e non può limitarsi a essere funzionalmente dipendente da attività e mezzi della cedente

venerdì 27 giugno 2025

 Come si effettua il giudizio in merito alla verifica del dirityo a mansioni superiori?

Cass. 25/06/2025, n. 17008


La funzione di controllo interno, anche quando rivestita da un dipendente dotato di autonomia e indipendenza, non implica automaticamente il diritto a un inquadramento superiore rispetto ai responsabili dei settori sottoposti a controllo. La qualificazione del dipendente deve basarsi sulla specifica comparazione delle mansioni svolte con i profili previsti dal contratto collettivo, non sull'inquadramento dei controllati

giovedì 26 giugno 2025

 Quando è rispettato il principio di specificità della contestazione disciplinare?

Cass. 24/06/2025, n. 16925

La specificità della contestazione disciplinare non viene meno se, nella lettera di contestazione degli addebiti, non è menzionato il numero dell'articolo del contratto collettivo ma sono chiaramente descritti i comportamenti di insubordinazione e oltraggio, garantendo la comprensione delle accuse mosse nei confronti del lavoratore. L'immutabilità della contestazione disciplinare non impedisce di considerare fatti non contestati specificamente ma rilevanti per la valutazione della complessiva gravità dell'inadempimento del lavoratore.

mercoledì 25 giugno 2025

Come può superarsi la presunzione in ordine alla conoscenza ex art. 1335 cc?

Cass. 08/05/2025) 15/06/2025, n. 15987


 Il primo motivo si rivela infondato alla stregua dell'orientamento accolto da questa Corte (cfr. Cass. S.U. n. 23874/2024) per cui la conoscenza legale di cui all'art. 1335 c.c. è la risultante di una equivalenza giuridica tra conoscenza e conoscibilità fissata in relazione alla regolare ricezione dell'atto al domicilio del destinatario (equivalenza che in quanto tale non può essere messa in discussione) e di una presunzione iuris tantum suscettibile di prova contraria (qui, però, non valutabile non avendo il ricorrente riportato le istanze istruttorie formulate con conseguente inammissibilità della censura), presunzione che può essere vinta dimostrando che, per fatti oggettivi ed incolpevoli, nonostante che l'atto sia pervenuto nel luogo di destinazione, lo stesso non sia entrato nella sfera di conoscibilità del destinatario, come si desume dallo stesso tenore letterale dell'art. 1335 c.c., che, nell'indicare quale debba essere la prova contraria che il destinatario è tenuto a dare, fa riferimento alla "impossibilità di aver notizia" e non alla conoscenza effettiva dell'atto né, tanto meno, alla sua comprensione.

- Le Sezioni Unite hanno, dunque, dato continuità all'orientamento secondo cui "cui la prova contraria alla presunzione, che il destinatario deve offrire per vincere la stessa, si deve muovere anch'essa su un piano oggettivo e riguardare circostanze che attengano, non alle condizioni soggettive del ricevente, bensì a fattori esterni ed oggettivi che, in quanto attinenti al collegamento del soggetto con il luogo di consegna, siano idonei ad escludere la conoscenza nei termini intesi dal legislatore, ossia, sostanzialmente, la conoscibilità dell'atto

martedì 24 giugno 2025

 Quando l'appalto è illegittimo?


Cass. 16/06/2025, n. 16153


Costituisce intermediazione illecita ogni qual volta l'appaltatore metta a disposizione del committente una prestazione lavorativa, rimanendo eventualmente in capo al medesimo, quale datore di lavoro, i soli compiti di gestione amministrativa del rapporto (quali retribuzione, pianificazione delle ferie, assicurazione della continuità della prestazione), senza tuttavia una reale organizzazione della prestazione stessa, finalizzata ad un risultato produttivo autonomo.

lunedì 23 giugno 2025

 Qual è la competenza territoriale nelle cause di lavoro contro la Pa?


Cass. 15/06/2025, n. 16005


Nelle controversie relative a rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione, la disposizione di cui all'art. 413, quinto comma, cod. proc. civ., che radica la competenza per territorio presso il giudice nella cui circoscrizione ha sede l'ufficio al quale il dipendente è addetto, va interpretata nel senso che, in caso di utilizzazione temporanea del dipendente presso altro ufficio appartenente alla stessa amministrazione, la competenza per territorio va senz'altro determinata con riguardo al luogo in cui il lavoratore presta effettivamente servizio, in quanto la "ratio legis" è quella di rendere più funzionale e celere il processo, radicandolo nei luoghi normalmente più vicini alla residenza del dipendente, nei quali sono più agevolmente reperibili gli elementi probatori necessari al giudizio

venerdì 20 giugno 2025

 Quando il licenziamento è dovuto sd una pluralità di fatti' ol venir meno dinuno di essi travolge la risoluzione?


Cass. 17/06/2025, n. 16358


Va, al riguardo, considerato che qualora il licenziamento sia intimato per giusta causa, consistente non in un fatto singolo ma in una pluralità di fatti, ciascuno di essi autonomamente costituisce una base idonea per giustificare la sanzione, a meno che colui che ne abbia interesse non provi che solo presi in considerazione congiuntamente, per la loro gravità complessiva, essi sono tali da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro; ne consegue che, salvo questo specifico caso, ove nel giudizio di merito emerga l'infondatezza di uno o più degli addebiti contestati, gli addebiti residui conservano la loro astratta idoneità a giustificare il licenziamento (cfr. Cass. n. 454 del 14/01/2003, Rv. 559688-01). Non è dunque il datore di lavoro a dover provare di aver licenziato solo per il complesso delle condotte addebitate, bensì la parte che ne ha interesse, ossia il lavoratore, a dover provare che solo presi in considerazione congiuntamente, per la loro gravità complessiva, i singoli episodi fossero tali da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro (In tal senso Cass. n. 18836/2017, Rv. 645250 - 01

giovedì 19 giugno 2025

 Come si determinano le fiornate di lavoro effettivo ai finivdella Naspi?


Cass. 12/06/2025, n. 15660


In tema di accesso ai nuovi trattamenti di disoccupazione (NASpI), il requisito delle "trenta giornate di lavoro effettivo" previsto dall'art. 3, comma 1, lett. c), D.Lgs. n. 22/2015, è integrato non solo dalle giornate di lavoro materialmente eseguito, ma anche dalle giornate di ferie e/o riposo retribuito e da ogni giornata che dà luogo al diritto del lavoratore alla retribuzione e alla relativa contribuzione.

mercoledì 18 giugno 2025

 Il datore di lavo può imporre la vaxcinazione?

Corte giustizia Unione Europea, Sez. X, 12/06/2025, n. 219/24

Sebbene l'articolo 14, paragrafo 3, della direttiva 2000/54, in combinato disposto con i punti 1 e 2 dell'allegato VII di quest'ultima, imponga ai datori di lavoro l'obbligo, qualora esista un vaccino efficace, di consentire l'accesso a un siffatto vaccino ai lavoratori interessati e, correlativamente, conferisca a questi ultimi il diritto di avere accesso a tale vaccino, detta direttiva non prevede se e in quali circostanze i datori di lavoro possano imporre una siffatta vaccinazione al fine di proteggere i lavoratori interessati o altre categorie di persone e, correlativamente, se e in quali circostanze a tali lavoratori possa essere imposto l'obbligo di sottoporsi a detta vaccinazione o se, al contrario, possano rifiutarla.

lunedì 16 giugno 2025

 Come va determinato il danno da perdita della capacità lavorativa?


Cass. 10/06/2025, n. 15451


In materia di risarcimento del danno da incidente stradale, il danno da perdita della capacità lavorativa specifica deve essere valutato alla luce delle prove documentali e delle risultanze della c.t.u. medico-legale, senza essere escluso aprioristicamente per la mancata specificazione della tipologia di rapporto di lavoro o l'asserita impossibilità di determinare un danno "differenziale" attraverso la compensatio lucri cum damn

venerdì 13 giugno 2025

 Come si calcola il preavviso nel licenziamento per gmo connprocedura ex art. 7 sl. 604 del 1966?

Cass. 10/06/2025, n. 15513


Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo acquista rilevanza giuridica sin dal momento di avvio del procedimento conciliativo, ma il lavoratore conserva il diritto al preavviso. L'effetto estintivo del rapporto di lavoro si verifica al compimento del periodo di preavviso, sia esso indicato nel primo atto di avvio della fattispecie complessa o nell'atto finale di licenziamento, calcolato a decorrere dal primo atto della fattispecie complessa. In assenza di preavviso, il lavoratore ha diritto alla relativa indennità sostitutiva, calcolata in misura diversa a seconda che il rapporto di lavoro sia stato interrotto al momento di avvio del procedimento conciliativo oppure no.

giovedì 12 giugno 2025

 Quando il patto di prova è legittimo?

Cass. 09/06/2025, n. 15326

Affinché il patto di prova sia legittimo, è imprescindibile che esso contenga la specifica indicazione delle mansioni in relazione alle quali l'esperimento deve svolgersi, onde consentire un mutuo e accurato giudizio sulla convenienza del contratto di lavoro tra le parti. Un richiamo alle declaratorie del contratto collettivo può soddisfare tale requisito solo se riferito alla nozione classificatoria più dettagliata.

mercoledì 11 giugno 2025

 Le elargizioni economiche riconosciute alle vittime del dovere danno diritto agli interessi?


Cass. 30/05/2025, n. 14603


In materia di elargizioni economiche riconosciute alle vittime del dovere o soggetti equiparati, gli interessi legali sulle somme dovute maturano di diritto in caso di mancato o ritardato adempimento, non potendosi limitare il riconoscimento alla sola rivalutazione monetaria annuale prevista dall'art. 8, L. n. 302/1990.

martedì 10 giugno 2025

 Quando il comportamento tenuto fuori dal luogo di lavoro è disciplinarmente rilevante?


Cass. 04/06/2025, n. 15027

Un comportamento violento tenuto fuori dal luogo e dall'orario di lavoro può essere disciplinarmente rilevante se incide negativamente sull'immagine e reputazione del datore di lavoro, risulta violativo del Codice etico della società e si verifica in un contesto comunque collegato al lavoro, come il periodo di parte

lunedì 9 giugno 2025

 Come si documentano le trasferte?


Cass. 05/06/2025, n. 15053

Ai fini dell'esenzione dalla base retributiva imponibile previdenziale dei rimborsi per spese non documentabili nelle trasferte, l'art. 51, comma 5, D.P.R. n. 917 del 1986 (ex art. 48) richiede che tali rimborsi siano analitici, ossia dettagliati e specificati, anche se non dimostrabili. La mancata analiticità del rimborso preclude l'esenzione prevista dalla normativa.

venerdì 6 giugno 2025

Come deve essere valutata la giusta causa?

Cass. 04/06/2025, n. 14961

Nei rapporti di lavoro a termine, il licenziamento per giusta causa deve essere giustificato da condotte che determinino il venir meno del vincolo fiduciario. La valutazione di giusta causa richiede un'attenta analisi del contesto e delle circostanze complessive in cui sono avvenuti i fatti, tenendo conto della specificità dell'ambiente in cui la prestazione lavorativa è stata resa.

giovedì 5 giugno 2025

 Come determinare l'immediatezza di una contestazione?


Cass. 01/06/2025, n. 14760


In materia di licenziamento disciplinare, l'immediatezza della contestazione è espressione del generale precetto di correttezza e buona fede. Tuttavia, può essere compatibile con un intervallo di tempo più o meno lungo, in ragione della complessità di accertamento della condotta del dipendente e dell'articolata organizzazione aziendale.

mercoledì 4 giugno 2025

 Qiando spetta l'indennità sostitutiva delle ferie al dirigente?


Cass. 22/05/2025, n. 13691


Il dirigente che, pur avendo il potere di attribuirsi il periodo di ferie senza alcuna ingerenza da parte del datore di lavoro, non lo eserciti e non fruisca del periodo di riposo annuale, non ha diritto alla indennità sostitutiva a meno che non provi di non avere potuto fruire del riposo a causa di necessità aziendali assolutamente eccezionali e obiettive.

martedì 3 giugno 2025

 A che tassazione vanno sottoposti gli emolumenti arretrati percepiti in forza di sentenza?


Cass. 29/05/2025, n. 14296


In tema di redditi da lavoro dipendente questa Corte di legittimità ha già chiarito che "gli "emolumenti arretrati" (da assoggettare a tassazione separata) sono tutti quelli "riferibili ad anni precedenti", la cui erogazione o percezione in anni successivi sia effetto di leggi, contratti collettivi, sentenze, atti amministrativi sopravvenuti ovvero di "altre cause" non indicate, le quali, però, debbono essere "non dipendenti dalla volontà delle parti" (v. Cass. n. 19606/2005 e, più recentemente, Cass. n. 3581/2020).


Nella specie, non può revocarsi in dubbio il fatto che le somme percepite dal contribuente (somme percepite nell'anno 2010 e riferite ai diritti sorti e maturati nel periodo dal 19/11/1993 al 30/06/1998 - differenze retributive per mansioni superiori dirigenziali svolte dall'odierno ricorrente) costituiscano emolumenti arretrati assoggettabili a tassazione separata, in quanto tali, tassabili ai sensi dell'art. 21 D.P.R. n. 917/1986, a norma del quale "l'imposta è determinata applicando all'ammontare percepito l'aliquota corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del contribuente nel biennio anteriore all'anno in cui è sorto il diritto alla loro percezione ovvero, per i redditi e le somme indicati, rispettivamente, nelle lettere b), c-bis) e n-bis) del comma primo dell'articolo 17 all'anno in cui sono percepiti".


Il dettato legislativo riportato considera emolumenti arretrati tutti quelli riferibili ad anni precedenti, la cui erogazione e conseguente percezione da parte del contribuente sia stata ritardata in anni successivi per effetto di una delle cause ivi riportate, tra cui rientra espressamente l'ipotesi in cui la corresponsione dell'emolumento trovi la propria ragion d'essere in una sentenza, come nel caso che ci occupa.


Il regime di tassazione separata previsto in tali casi persegue la ratio precipua di non gravare oltremodo il contribuente, raggiunto dagli emolumenti in un periodo successivo rispetto a quello di maturazione, assoggettandolo ingiustificatamente ad un regime fiscale deteriore determinato dal cumulo tra i proventi percepiti nell'anno e quelli arretrati.

venerdì 30 maggio 2025

 Quando può operare la responsabilità concorrente di appaltatore e committente 8n caso di infortunio sul lavoro?

Tribunale Savona, Sez. lavoro, Sentenza, 08/05/2025, n. 137

In caso di infortunio sul lavoro occorso al dipendente dell'appaltatrice nell'ambito delle operazioni di carico e scarico presso lo stabilimento della committente, sono configurabili responsabilità concorrenti sia del datore di lavoro che del committente per omessa formazione e vigilanza del lavoratore in materia di sicurezza e per mancata predisposizione di percorsi pedonali sicuri nel piazzale delle operazioni

giovedì 29 maggio 2025

 Quando sussiste il licenziamento per giusta causa?


Cass. 22/05/2025, n. 13748


Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento e se è stata rispettata la regola codicistica della proporzionalità della sanzione, occorre accertare in concreto se la specifica mancanza commessa dal dipendente risulti obiettivamente e soggettivamente idonea a ledere in modo grave, così da farla venir meno, la fiducia che il datore di lavoro ripone nel proprio dipendente

mercoledì 28 maggio 2025

 Come è ripartito l'onere della prova nelle cause di licenziamento?


Cass. 22/05/2025, n. 13747


Il datore di lavoro su cui grava l'onere della prova della giusta causa di licenziamento, può limitarsi a dimostrare l'assenza del lavoratore nella sua oggettività, mentre spetta al lavoratore l'onere di provare gli elementi che possono giustificare l'assenza, in particolare la sua dipendenza da causa a lui non imputabil

martedì 27 maggio 2025

 La richiesta di audizione va sempre concessa nel procedimento disciplinare?


Cass. 22/05/2025, n. 13681

In caso di procedimento disciplinare, il datore di lavoro deve concedere al lavoratore il termine di cinque giorni previsto dall'art. 7 della L. 300/1970 per presentare giustificazioni ed è tenuto ad ascoltare il lavoratore se quest'ultimo ne fa richiesta, in conformità al diritto di difesa che può essere esercitato sia in forma scritta che orale. La mancata audizione, nonostante richiesta tempestiva del lavoratore, comporta l'illegittimità della sanzione disciplinare adottata.

lunedì 26 maggio 2025

 Come può provare il datore di lavoro la dimensione numerica della propria azienda?

Cass. 22/05/2025, n. 13689

Ai fini dell'applicazione della tutela reale o obbligatoria al licenziamento, la dimostrazione delle dimensioni dell'impresa, inferiori ai limiti stabiliti dall'art. 18 St. lav., costituisce un fatto impeditivo che deve essere provato dal datore di lavoro. La mera visura camerale storica, riproduttiva dei dati comunicati dal datore al di fuori della possibilità di controllo, non è sufficiente per tale prova

venerdì 23 maggio 2025

 Come è regolamentato il lavoro dei detenuti?

Cass. 21/05/2025, n. 13577

Il lavoro svolto dal detenuto all'interno dell'istituto penitenziario nonostante le sue peculiarità è completamente equiparato al lavoro subordinato ai fini previdenziali, compresa la tutela assicurativa e previdenziale, tra cui il diritto alla NASpI.

giovedì 22 maggio 2025

 In caso di appalto dispisto dal condominio l'amministratore assume la posizione di committente?


Cass. 23/04/2025, n. 18169


L'amministratore di condominio che stipuli un contratto di affidamento in appalto di lavori da eseguirsi nell'interesse del condominio può assumere la posizione di committente e quindi è tenuto all'osservanza degli obblighi di verifica della idoneità tecnico-professionale dell'impresa appaltatrice, di informazione sui rischi specifici esistenti nell'ambiente di lavoro e di cooperazione e coordinamento nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione, ove la delibera assembleare gli riconosca autonomia di azione e concreti poteri decisionali.

mercoledì 21 maggio 2025

Il lodo emesso ex art. 412 cpc come può essere impugnato?


Cass. 09/05/2025, n. 12278


Nelle procedure di arbitrato irrituale in materia di lavoro privato, il lodo non è impugnabile nelle forme e nei modi ordinari ma, ai sensi dell'art. 412-quaterc.p.c., in unico grado innanzi al tribunale in funzione di giudice del lavoro, la cui sentenza è ricorribile in cassazione; ne consegue l'inammissibilità dell'eventuale impugnazione in appello e, trattandosi di incompetenza per grado, la non operatività del principio in forza del quale la decadenza dalla impugnazione è impedita dalla proposizione del gravame ad un giudice incompetente

martedì 20 maggio 2025

 Come devono essere determinati i limiti di territorialità del patto di non concorrenza?


Cass. 16/05/2025, n. 13050


Ai fini della validità del patto di non concorrenza, è necessario che i limiti di luogo siano determinati o determinabili sin dal momento della conclusione del negozio giuridico. I limiti territoriali soggetti a modifiche unilaterali da parte del datore di lavoro non soddisfano l'art. 2125 c.c., compromettendo il corretto consenso del lavoratore al momento della stipula

lunedì 19 maggio 2025

 Quando si può configurare il reato di estorsione imp9nendo condizioni di lavoro deteriori?


Cass. pen., Sez. VI, Sentenza, 07/11/2024

Costituisce reato di estorsione la condotta del datore di lavoro che, dopo aver assunto dei dipendenti, minacci di licenziarli qualora non accettino condizioni lavorative deteriori rispetto a quelle contrattualmente stabilite. La costrizione dei lavoratori a prestazioni lavorative superiori rispetto a quelle previste (ad esempio, lavoro straordinario non retribuito o superamento dell'orario di lavoro stabilito) rientra nell'ambito della fattispecie dell'estorsione qualora vi sia la minaccia della perdita del posto di lavoro

venerdì 16 maggio 2025

 Le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di assumere lavoratori a tempo determinato attingendo dalle graduatorie dei lavoratori  tempo indeterminato?


T.A.R. Campania Napoli, Sez. V, 22/04/2025, n. 3334


L'art. 36, comma 2, deld.lgs. n. 165 del 2001prevede che, per prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche possono sottoscrivere contratti a tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. È consentita, inoltre, l'applicazione dell'art. 3, comma 61 dellalegge 24 dicembre 2003, n. 350, ferma restando la salvaguardia della posizione occupata nella graduatoria dai vincitori e dagli idonei per le assunzioni a tempo indeterminato. Dunque, dal tenore della norma emerge che quella riconosciuta alla P.A. è una mera facoltà e non un obbligo, per giunta limitata alle sole graduatorie derivanti da concorsi pubblici a tempo indeterminato e non certo per una selezione a tempo determinato. La selezione a tempo determinato non viene infatti a costituire 'idonei' in relazione al posto presente in pianta organica e vacante o che si renderà vacante, quanto piuttosto idonei da assumere secondo il numero di posti predeterminato dalla selezione per garantire un servizio circoscritto e che giustifica l'apposizione del termine al contratto di lavoro. (Accoglie.)

giovedì 15 maggio 2025

 Entro che limiti possono essere svolte mansioni inferiori?


Cass. 08/05/2025, n. 12128

Le mansioni inferiori sono sempre legittime se "marginali", ovverosia di scarso e limitato rilievo quantitativo rispetto alle mansioni di effettiva pertinenza. Quando invece tale marginalità non ricorra e dunque la consistenza delle attività di livello inferiore sia più ampia deve riscontrarsi il carattere occasionale della richiesta di mansioni inferiori.

mercoledì 14 maggio 2025

 La valutazione delle prove testimoniali è rimessa al solo giudice di merito?

Cass. 11/05/2025, n. 12504

La valutazione della prova testimoniale e delle risultanze probatorie è riservata al giudice di merito, il quale può attingere il proprio convincimento dalle testimonianze che ritenga più attendibili senza essere tenuto a fornire una confutazione esplicita degli altri elementi probatori non accolti.

martedì 13 maggio 2025

 Quali sono i presupposti per gli assegni familiaru ex art. 2 dl 69 del 1988?


Cass. 06/05/2025, n. 11914


In materia di assegni per il nucleo familiare, ai sensi dell'art. 2delD.L. n. 69/1988, l'effettivo svolgimento di attività lavorativa e il requisito reddituale rappresentano condizioni necessarie per l'attribuzione del beneficio. Il richiedente deve fornire adeguata prova della somma dei redditi da lavoro dipendente, pensione o altre prestazioni previdenziali derivanti da lavoro dipendente, che deve costituire almeno il 70% del reddito complessivo del nucleo familiare.

lunedì 12 maggio 2025

 Quando pissono essere svolte mansioni inferiori nel pubblico impiego?


Cass. 08/05/2025, n. 12128


Nel pubblico impiego privatizzato, il lavoratore può essere adibito a mansioni inferiori rispetto a quelle di assegnazione a condizione che tali mansioni non siano completamente estranee alla sua professionalità, che ricorra una obiettiva esigenza organizzativa o di sicurezza del datore di lavoro, e che inoltre la richiesta di tali mansioni inferiori avvenga in via marginale rispetto alle attività qualificanti dell'inquadramento professionale del prestatore o che, quando tale marginalità non ricorra, fermo lo svolgimento prevalente delle menzionate attività qualificanti, lo svolgimento di mansioni inferiori sia meramente occasionale.

sabato 10 maggio 2025

 La mancata battitura degli scontrini può determinare il licenziamento?


Cass. 07/05/2025, n. 11985


La mancanza della registrazione di cassa e il mancato rilascio di scontrini, anche per importi di modesto valore, possono costituire giusta causa di licenziamento, in quanto espressione di una condotta incline all'inosservanza dell'obbligo di fedeltà e idonea a compromettere irreversibilmente il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dipendente. La dimostrazione specifica dell'appropriazione delle somme non è necessaria ai fini della lesione della fiducia nel dipendente.

giovedì 8 maggio 2025

 Quando il demansionamento giustifica le dimissioni per giusta causa?


Cass. 02/05/2025, n. 11586


La condotta datoriale di demansionamento può giustificare le dimissioni per giusta causa del lavoratore exart. 2119c.c. solo se rappresenta un grave inadempimento contrattuale. Tuttavia, il giudice deve fornire un'adeguata motivazione che spieghi la connessione causale tra la condotta contestata e la giustificazione del recesso senza preavviso.

mercoledì 7 maggio 2025

 L'indennità sostitutiva del preavviso rientra nella responsabilità solidale ex art. 29 dlgs 276 del 2003?

Cass. 02/05/2025, n. 11577

In tema di recesso del datore di lavoro, l'indennità sostitutiva del preavviso, pur essendo assoggettata a contribuzione previdenziale, non rientra tra gli emolumenti aventi natura strettamente retributiva ai fini della responsabilità solidale del committente dell'appalto, pr

martedì 6 maggio 2025

 Il comporto previsto dal ccnl può essere applicabile ai disabili?

Cass. 15/04/2025, n. 9897

Il rischio aggiuntivo di essere assente dal lavoro per malattia di un lavoratore disabile deve essere tenuto in conto nell'assetto dei rispettivi diritti ed obblighi in materia, con la conseguenza che la sua obliterazione in concreto, mediante applicazione del periodo di comporto breve come per i lavoratori non disabili, costituisce condotta datoriale indirettamente discriminatoria e, perciò, vietata.

lunedì 5 maggio 2025

In quanto si prescrive l'indennità di mobilità?

Cass. 26/04/2025, n. 10994

In caso di controversia inerente alla determinazione dell'esatto importo del trattamento di mobilità, non si applica la prescrizione quinquennale prevista per le prestazioni periodiche exart. 2948n. 4 c.c., ma quella ordinaria decennale. La riliquidazione del trattamento indennitario e la liquidità ed esigibilità del credito preteso sono elementi cruciali per determinarne il termine di prescrizione.

venerdì 2 maggio 2025

 


Entro quali limiti opera il diritto di critica?

Cass. 24/04/2025, n. 10864


Il diritto di critica da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro trova fondamento negliartt. 21Cost., 10 CEDU e 11 CDFUE e deve essere esercitato nel rispetto dei limiti della continenza formale e sostanziale, nonché della pertinenza. La critica deve essere correlata a motivazioni sostanziali e non deve tradursi in un'offesa gratuita e fine a se stessa. La violazione di tali limiti legittima il licenziamento per giusta causa, tuttavia, la giurisprudenza riconosce la legittimità della critica quando essa è finalizzata a sollecitare l'attivazione del potere gerarchico ed organizzativo del datore di lavoro, senza travalicare con dolo o colpa grave la soglia del rispetto della verità oggettiva e senza ledere gratuitamente il decoro del datore di lavoro o del superiore gerarchico.

mercoledì 30 aprile 2025

 La mancata attivazione delle procedure per il conferimento degli incaricgi può determinare il dovere divrisarcire il danno da parte della PA?


Cass. 27/04/2025, n. 11058

L'inadempimento da parte della Pubblica Amministrazione dell'obbligo di attivare e completare il procedimento per l'adozione dei provvedimenti organizzativi interni necessari per il conferimento degli incarichi dirigenziali legittima il dipendente interessato a chiedere il risarcimento del danno per perdita della chance di percepire la parte variabile della retribuzione di posizione e l'indennità di risultato. Il dipendente deve allegare la fonte legale o convenzionale del proprio diritto e l'inadempimento della controparte, mentre il datore di lavoro deve provare i fatti estintivi o impeditivi della pretesa o dimostrare che il proprio inadempimento è avvenuto per causa non imputabile.

martedì 29 aprile 2025

 Quando posso adottare i controlli difensivi?


Cass. 24/04/2025, n. 10822


La legittimità dei controlli difensivi sui dipendenti presuppone il "fondato sospetto" del datore di lavoro circa comportamenti illeciti di uno o più lavoratori. Il datore di lavoro ha l'onere di allegare e dimostrare le specifiche circostanze che l'hanno indotto ad attivare il controllo tecnologico "ex post", in conformità con quanto stabilito dall'art. 4delloStatuto dei Lavoratorie dall'art. 5dellaL. n. 604/1966.

 Come si determina la giusta retribuzione?


Cass. 23/04/2025, n. 10648


La retribuzione dovuta per prestazioni di lavoro, comprese quelle relative ai turni di reperibilità presso il luogo di lavoro, deve essere conforme ai criteri normativi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione dettati dall'art. 36Cost.; il giudice deve fare riferimento, in via preliminare, alla retribuzione stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria, dalla quale può discostarsi motivatamente quando la stessa contrasti con detti criteri

giovedì 24 aprile 2025

 Quando si appluca la normativa sui licenziamenti individuali?

Cass. 08/04/2025, n. 9282

La normativa sui licenziamenti individuali di cui allalegge n. 604/1966novellata nel 2010 è applicabile soltanto nel caso in cui l'assunzione diventi definitiva e comunque quando siano decorsi sei mesi dall'inizio del rapporto di lavoro, ai sensi dell'art. 10dellalegge n. 604/1966.

mercoledì 23 aprile 2025

 Che valore ha il silenzio dell'Inps i  seguito alla presentazione della domanda di Cig?

Cass. 11/04/2025, n. 9559

Il silenzio dell'INPS sulle domande di C.I.G. non costituisce un'accettazione implicita né un rigetto della domanda. Esso ha valore neutro, e il datore di lavoro ha l'onere di provare il possesso dei requisiti per l'ammissione alla C.I.G. In mancanza di una esplicita autorizzazione, permane l'obbligo contributivo riferito alla retribuzione virtuale calcolata sull'orario di lavoro previsto dai contratti collettivi nazionali.

martedì 22 aprile 2025

 Come si determina la contribuzione nel settore edile?


Cass. 16/04/2025, n. 9939

Nel settore edile, il superamento dei limiti fissati dalla contrattazione collettiva riguardo all'assunzione di lavoratori a tempo parziale comporta l'applicazione del regime del minimale contributivo parametrato alla retribuzione dovuta per l'orario normale di lavoro a tempo pieno, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente percepita dai lavoratori part-time.

venerdì 18 aprile 2025

 La contrattazione collettiva può limitare il minimale contributivo?


Cass. 16/04/2025, n. 9952

La contrattazione aziendale non può mai derogare in peius il livello retributivo assunto dall'art. 1dellaLegge n. 389/89al fine del calcolo del minimale contributivo, che rimane indisponibile e irreducibile, stante il principio che la materia previdenziale è soggetta a regolamentazione tramite norme imperative di legge statale.

giovedì 17 aprile 2025

 Quando si può richiedere di convertire la malattia in ferie?

Cass. 15/04/2025, n. 9831


La conversione del periodo di malattia in ferie, ai fini dell'interruzione del comporto, richiede che il lavoratore sia attualmente in stato di malattia e che richieda le ferie durante tale periodo. La richiesta di ferie in un momento in cui il lavoratore non è malato, o non reiterata durante il periodo di malattia, non può essere utilizzata per alterare retroattivamente il titolo dell'assenza e dunque evitare il superamento del comporto.

mercoledì 16 aprile 2025

 


La serrata consente al datore di lavoro di non pagare le retribuzioni?

 

Cass. 2/3/00, n. 6928

La sospensione dal lavoro, che sia decisa dal datore di lavoro, esonera lo stesso dall'obbligo di corrispondere la retribuzione solo nel caso in cui derivi da accordo specifico, caso fortuito o forza maggiore. La clausola del contratto collettivo che configuri in capo al datore di lavoro quel potere di sospensione, al di fuori delle ipotesi suddette e agganciato invece alla sua sola volontà, è qualificabile come condizione meramente potestativa, e perciò nulla. La nullità della clausola, che non si estende a tutto il contratto, conferisce ai lavoratori sospesi il diritto al risarcimento del danno, pari alla retribuzione per i periodi di sospensione, qualora provino d'aver messo a disposizione del datore di lavoro le loro energie lavorative, da quest'ultimo illegittimamente rifiutate.

martedì 15 aprile 2025

 

Come si determina ai fini della competenza la "dipendenza aziendale"?

 

Cass. 06/04/2025, n. 9077

In tema di competenza territoriale, sebbene il concetto di "dipendenza aziendale" di cui all'art. 413, comma 2, cod. proc. civ., debba essere inteso in senso lato, in armonia con la "mens legis", al fine di garantire che il foro speciale del lavoro sia il più possibile prossimo alla prestazione lavorativa, occorre pur sempre la sussistenza di un collegamento oggettivo o soggettivo del luogo ove il lavoratore presti la propria opera con la organizzazione aziendale. In altri termini, per la ravvisabilità di una identificazione del luogo di espletamento dell'attività lavorativa quale dipendenza, occorre un significativo collegamento funzionale con il datore di lavoro, tale da escludere che il lavoratore possa scegliere liberamente il luogo dal quale offrire la propria prestazione e, quindi, incidere sulla individuazione dei criteri legali per la delibazione sulla competenza per territorio secondo una propria insindacabile scelta

lunedì 14 aprile 2025

 Come va valutata la congruità del patto di non concorrenza?

Cass. 08/04/2025, n. 9256


Il patto di non concorrenza costituisce una fattispecie negoziale autonoma rispetto al contratto di lavoro subordinato, mantenendo una causa distinta quale contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive. La sua validità nel corrispettivo va valutata ex ante, ossia alla luce del tenore delle clausole pattuite al momento della stipula, senza rilevare quanto possa accadere in concreto durante la durata del rapporto di lavoro