giovedì 20 novembre 2025

 La falcidia del tfr in sede di concordato si ripercuote sul fondo di garanzia?


Cass. 11/11/2025, n. 29754


La falcidia di parte del credito per T.F.R. pattuita in sede di concordato preventivo omologato condiziona la misura del diritto della prestazione nei confronti del Fondo   di Garanzia ex art. 2 della L. n. 297 del 1982, poiché tale norma correla l'intervento del Fondo non solo all'insolvenza del datore   di lavoro ma, altresì, all'accertamento dell'esistenza ed alla quantificazione del credito operata in sede concordataria e consacrata nella pronuncia di omologa delconcordato

mercoledì 19 novembre 2025

Come si deve presentare la domanda di accompagnamento?


Cass. 13/11/2025, n. 30042


In tema di riconoscimento dell'indennità di accompagnamento, la previa presentazione    della domanda amministrativa non richiede la formalistica compilazione dei moduli   predisposti dall'INPS né l'uso di formule sacramentali, essendo sufficiente che la  domanda consenta di individuare la prestazione richiesta affinché la procedura, anche   amministrativa, si svolga regolarmente. Questa interpretazione è valida anche quando   la domanda di invalidità civile sottende la richiesta di indennità di accompagnamento,  purché il richiedente possa proporre la domanda giudiziaria.

martedì 18 novembre 2025

 Quando si ha condotta antisindacale?


Cass. 12/11/2025, n. 29809


La condotta antisindacale, secondo la giurisprudenza unanime della Corte di Cassazione   è integrata dall'attitudine anche solo potenziale del comportamento del datore di   lavoro a ledere gli interessi sindacali tutelati, senza rilevanza di dolo o colpa.  Il datore di lavoro non può essere sollevato dalla responsabilità per una condotta   lesiva dell'attività sindacale, anche se essa è frutto di una volontà associativa proveniente dalla propria associazione di categoria.

lunedì 17 novembre 2025

 Quando è esclusa la responsabilità del datore nell' infortunio?

Cass. 12/11/2025, n. 29823


La responsabilità del datore di lavoro per infortunio del dipendente può essere esclusa  quando risulti provato che il datore di lavoro ha informato ed addestrato adeguatamente   il lavoratore, secondo le necessarie tecniche di prevenzione degli infortuni per la    specifica attività svolta

sabato 15 novembre 2025

La condotta illecita extralavorativa può determinare il licenziamento?

Cass. 12/11/2025, n. 29836

La condotta illecita extralavorativa può costituire giusta causa di licenziamento  quando, per la sua gravità e rilevanza sociale, lede gli interessi morali e materiali   del datore di lavoro o compromette il rapporto fiduciario tra le parti. Tale condotta  può incidere sulla funzionalità del rapporto di lavoro e determinare l'irrogazione   della sanzione espulsiva, conformemente ai principi enunciati dalla giurisprudenza  di legittimità.

giovedì 13 novembre 2025

 A quali attività si applica il regio decreto 14

148 del 1931?

Cass. 11/11/2025, n. 29745

Le disposizioni del Regio Decreto n. 148 del 1931 non si applicano al personale addetto a servizi che siano sussidiari del servizio di trasporto pubblico, ovvero a quelle attività esercitate in forma imprenditoriale   e rivolte ad utenti esterni, e non al diretto servizio della struttura necessaria  per il funzionamento dell'impresa di trasporti.

mercoledì 12 novembre 2025

 Quante volte può essere reiterato il contratto a tempo determinato nella somministrazione?


Cass. 07/11/2025, n. 29577


La reiterazione di missioni a termine dello stesso lavoratore in somministrazionepresso il medesimo utilizzatore, per lo svolgimento delle stesse mansioni, è soggetta    al limite temporale complessivo di 24 mesi. Il superamento di tale limite, sancito  dal D.Lgs. 81/2015 come modificato dal decreto-legge 87/2018, determina la nullità dei contratti, legittimando il lavoratore a chiedere la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze dell'utilizzatore.

martedì 11 novembre 2025

 


In caso di trasferimento quando il lavoratore può rifiutarsi di darvi seguito?


Cass. 06/11/2025, n. 29341

In materia di trasferimento del lavoratore, il rifiuto di prestare la propria opera nella nuova sede assegnata può essere considerato illegittimo se non supportato da  motivi di buona fede, indipendentemente dalla legittimità o illegittimità del trasferimento stesso. È onere del lavoratore dimostrare le concrete ragioni ostative che giustifichino l'assenza dalla nuova sede di lavoro, altrimenti il licenziamento per assenza ingiustificata può essere ritenuto legittimo.

lunedì 10 novembre 2025

 Se il ccnl prevede una sanzione conservativa per i fatti oggetto del licenziamento quale doscoplina dell'art. 18 so applica?


Cass. 06/11/2025, n. 29343


In tema di licenziamento disciplinare, il giudice deve applicare la tutela reintegratoria prevista dall'art. 18, comma 4, della legge n. 300 del 1970, come modificato dalla legge n. 92 del 2012, quando la condotta addebitata al lavoratore rientra tra quelle punibili con sanzione   conservativa secondo le previsioni del contratto collettivo applicabile, senza possibilit    di diversa valutazione.

venerdì 7 novembre 2025

 Entro quando deve essere effettuata la contestazione disciplinare?


Cass. 04/11/2025, n. 29137

In materia di  licenziamento disciplinare, l'immediatezza della contestazione integra
elemento costitutivo del diritto di recesso del datore di lavoro. La contestazione dell'addebito deve essere tempestiva, tenendo conto delle ragioni che possono far ritardare la contestazione, tra cui il tempo necessario per l'espletamento delle indagini
dirette all'accertamento dei fatti.

  Come si determina lo stato competente per evitare doppie imposizioni?


Cass. 01/08/2025, n. 22217

In tema di doppie imposizioni, al fine di determinare la potestà impositiva sulle retribuzioni di un lavoratore dipendente, assume rilevanza primaria il luogo dell'attività   lavorativa prevalente, nonché la presenza di una stabile organizzazione o base fissa   del datore di lavoro nello Stato estero, indipendentemente dalla nazionalità del dator   di lavoro.

mercoledì 5 novembre 2025

 La sospensione della prestazione concordata tra datore di lavoro e lavoratore permettono d'interrompere l'obbligo contributivo?


Cass. 30/10/2025, n. 28748


In caso di sospensione concordata della prestazione lavorativa, la contribuzione previdenziale è comunque dovuta anche se l'accordo deriva da una libera scelta del datore di lavor    e non trova giustificazione nella legge o nel contratto collettivo

martedì 4 novembre 2025

 La gestione dei tempi di lavoro tramite piattaforme organizzate determina l'esistenza di subordinazione?


Cass. 31/10/2025, n. 28772


Il potere datoriale di organizzare tempi e luoghi di lavoro, anche tramite piattaforme digitali e algoritmi, costituisce un elemento chiave per l'applicazione della disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione autonoma ai sensi dell'art. 2 del D.Lgs. n. 81/2015. La gestione dei tempi e dei luoghi di lavoro da parte della società, anche solo con la determinazione unilaterale del quando e dove della prestazione lavorativa, rientra nella etero-organizzazione rilevante ai fini normativi

lunedì 3 novembre 2025

 Quando è impugnabile una transazione di lavoro avvenuta 8n sede sindacale?


Tribunale Trani, Sez. lavoro, Sentenza, 13/10/2025, n. 2025


Le rinunzie e le transazioni aventi per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge o di contratti collettivi, contenute in verbali di conciliazione sindacale, sono impugnabili solo se risulta dimostrata la mancanza di un’effettiva assistenza sindacale e di reciproche concessioni, che sono tipiche di un accordo transattivo. In assenza di tali dimostrazioni, l’accordo è inoppugnabile.

 Entro che limiti si espande il dovere di fedeltà?


Cass. 27/10/2025, n. 28367


L'obbligo di fedeltà posto a carico del lavoratore subordinato ha un contenuto più ampio di quello risultante dall'art. 2105 cod. civ. dovendo integrarsi con gli artt. 1175 e 1375 cod. civ., che impongono correttezza e buona fede anche nei comportamenti extra-lavorativi. Tale obbligo, in particolare, deve intendersi non soltanto come mero divieto di abuso di posizione attuato attraverso azioni concorrenziali e/o violazioni di segreti produttivi, ma anche come divieto di condotte che siano in contrasto con i doveri connessi con l'inserimento del dipendente nella struttura e nell'organizzazione dell'impresa o che creino situazioni di conflitto con le finalità e gli interessi della medesima o che siano, comunque, idonee a ledere irrimediabilmente il presupposto fiduciario del rapporto.

sabato 1 novembre 2025

 Quando spetta l'assegno per il nucleo familiare?


Cass. 29/10/2025, n. 28627

In materia di assegno per il nucleo familiare, il requisito della vivenza a carico, indispensabile per il riconoscimento del beneficio, non si identifica indissolubilmente con lo stato di convivenza né con una situazione di totale soggezione finanziaria del soggetto inabile, ma deve essere valutato con rigorosità, evidenziando la dimostrazione del mantenimento del minore in via continuativa e in misura prevalente.