venerdì 28 giugno 2024

 Quando una contestazione è tempestiva?

Cass. 26/06/2024, n. 17646

La valutazione della tempestività della contestazione disciplinare e del rispetto del principio dell'immediatezza è riservata al giudice di merito, che deve tener conto delle ragioni che possono giustificare un eventuale ritardo, come il tempo necessario per l'accertamento dei fatti o la complessità della struttura organizzativa dell'impresa.

giovedì 27 giugno 2024

 In caso di scissione cosa succede ai debiti previdenziali?

Cass. 21/06/2024, n. 17188


In considerazione dell'assimilazione delle obbligazioni per premi e contributi previdenziali alle obbligazioni tributarie, la speciale disciplina di cui al combinato disposto degli artt. 173, comma 13, D.P.R. n. 917 del 1986, e 15, comma 2, D.Lgs. n. 472 del 1997 - secondo cui le società partecipanti alla scissione rispondono solidalmente e illimitatamente delle obbligazioni tributarie già gravanti sulla società scissa e relative a periodi di imposta antecedenti alla scissione - si applica anche ai crediti per contributi e premi dovuti agli enti previdenziali

mercoledì 26 giugno 2024

 Come operano le presunzioni?

Cass. 24/06/2024, n. 17265

In tema di prova per presunzioni, ai sensi degli artt. 2727 e 2729 c.c., non occorre che tra il fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità causale, essendo sufficiente che dal fatto noto sia desumibile univocamente quello ignoto, alla stregua di un giudizio di probabilità basato sull'id quod plerumque accidit.

martedì 25 giugno 2024

 Cosa si untende per luogo di laviro ai fini dell'applicabilità delle misure del dlgs 81 del 2008?




Cass. pen., Sez. IV, 21/05/2024, n. 24576

Nella nozione di "luogo di lavoro" ai fini dell'applicabilità delle misure antinfortunistiche previste dal D.Lgs. n. 81 del 2008 rientra ogni luogo in cui viene svolta e gestita una qualsiasi attività implicante prestazioni di lavoro, indipendentemente dalle finalità - sportive, ludiche, artistiche, addestramento o altro - della struttura in cui essa si svolge e dall'accesso ad essa da parte di terzi estranei all'attività lavorativa.

lunedì 24 giugno 2024

 Come si effettua il giudizio di comparazione ai fini dell'inquadramento del lavoratore?


Cass. 14/06/2024, n. 16605


Nel determinare l'inquadramento di un lavoratore subordinato occorre procedere con l'accertamento in fatto delle attività lavorative concretamente svolte, procedere con l'individuazione delle qualifiche e gradi previsti dal contratto collettivo di categoria e raffrontare infine i risultati di tali due indagini.

venerdì 21 giugno 2024



Quando è riconosciuto lo status di vittima del dovere?



Cass. 19/06/2024, n. 16851

Ai fini del riconoscimento dello status di vittima del dovere e dei relativi benefici assistenziali previsti dalla L. n. 266 del 2005, è necessario che il dipendente sia stato esposto a circostanze straordinarie e fatti di servizio che hanno comportato maggiori rischi o fatiche rispetto alle ordinarie condizioni d'esercizio dei compiti d'istituto

giovedì 20 giugno 2024

 La minaccia di licenziare se non si sottoscrive un contratto di solidarietà costituisce estorsione?


Cass. civ., Sez. lavoro, Ordinanza, 14/06/2024, n. 16630


In caso di contestazione del reato di estorsione in relazione alla stipulazione di un contratto di solidarietà, la minaccia di licenziamento non può essere considerata come elemento costitutivo del reato se l'apertura della procedura di mobilità e la successiva conclusione dell'accordo sono state effettuate su iniziativa delle rappresentanze sindacali dei lavoratori e nel rispetto delle norme vigenti.

martedì 18 giugno 2024

 Per la revoca del licenziamento è sufficiente l'invio entro 15 giorni?


Cass. 14/06/2024, n. 16630


La revoca del licenziamento costituisce un diritto potestativo del datore di lavoro, che determina il ripristino ex tunc del rapporto senza necessità di una manifestazione di volontà da parte del lavoratore e senza che essa sia fonte di risarcimento del danno. Per provocare l'effetto ripristinatorio del rapporto in termini di revoca del licenziamento, essa deve essere effettuata entro il termine massimo di quindici giorni dalla comunicazione al datore di lavoro dell'impugnazione dello stesso. Nel caso della revoca del licenziamento, è sufficiente il mero invio della revoca al lavoratore nel termine prescritto e non anche la ricezione da parte dello stesso nel medesimo termine

lunedì 17 giugno 2024

 Quando il lavoro agricolo può essere stagionale?


Cass. 12/06/2024, n. 16313


Nel tema di contratti di lavoro a tempo determinato non è di per sé qualificabile come attività agricola stagionale quella, idonea a perpetuarsi nel tempo, che ne dipenda dall'ordinaria scansione temporale delle comuni incombenze attinenti alla detta attività agricola; infatti, nell'ambito di attività imprenditoriali di carattere stagionale esistono necessità operative, sia pure di dimensioni limitate, che proseguono per tutto il corso dell'anno come quelle di custodia riparazione e manutenzione degli impianti e dei macchinari ed in genere di preparazione alla nuova stagione piena con la conseguenza che i lavoratori addetti stabilmente(ed oltre i tempi indicati nella normativa nazionale in tema di contratti a tempo determinato) a simili attività devono essere dipendenti a tempo indeterminato non lavoratori stagionali anche quando l' attività produttiva come tale considerata nel suo complesso abbia carattere stagionale

sabato 15 giugno 2024

 Quando si ha mobbing?



Cass. 07/06/2024, n. 15957

Il mobbing lavorativo è configurabile quando vi sia un elemento obiettivo, costituito da una pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli interni al rapporto di lavoro, e un elemento soggettivo dell'intendimento persecutorio nei confronti della vittima. Lo straining si configura quando vi siano comportamenti stressogeni scientemente attuati nei confronti di un dipendente, anche se manchi la pluralità delle azioni vessatorie. Un "ambiente lavorativo stressogeno" può essere considerato come fatto ingiusto, suscettibile di condurre al riesame delle altre condotte datoriali allegate come vessatorie pur se non necessariamente viene accertato l'intento persecutorio che unifica tutte le condotte denunciate (come richiesto solo per il mobbing) ancorché apparentemente lecite o solo episodiche.

giovedì 13 giugno 2024

 Come si deve svolgere il giudizio sulle mansioni rivendicate dal dipendente superiore?


Cass. 11/06/2024, n. 16149


Nel giudizio relativo allo svolgimento di mansioni superiori nel pubblico impiego, una volta dedotte dal lavoratore le mansioni svolte, il comparto e il livello di inquadramento, è dovere del giudice porre a raffronto tali dati con la contrattazione applicabile al fine di verificare la fondatezza dell'assunto attoreo, non assumendo rilievo l'erronea indicazione di un contratto collettivo non più applicabile al periodo oggetto di causa.

mercoledì 12 giugno 2024

 Il datore di lavoro deve vigilare per evitare il consolidarsu di prassi contra legem?




Cass. pen., Sez. IV, 04/04/2024, n. 23049

In tema di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, il datore di lavoro è tenuto a vigilare per impedire l'instaurazione di prassi contra legem foriere di pericoli per i lavoratori. L'ignoranza del datore di lavoro non vale ad escluderne la colpa, integrando essa stessa la colpa per l'omessa vigilanza sul comportamento del preposto. La formazione del lavoratore in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere sostituita dal personale bagaglio di conoscenza acquisito attraverso esperienza operativa o collaborazione tra colleghi. Il datore di lavoro ha l'obbligo legale specifico di fornire informazioni e formazione adeguata ai propri dipendenti.

martedì 11 giugno 2024

 Quando su applica lo spoil system ai dirigenti pubblici?


Cass. 07/06/2024, n. 15971


Per superare il dato formale relativo all'incarico dirigenziale e determinare l'applicabilità dello spoil system è necessario verificare se il dirigente sia stato posto a capo di una struttura che abbia le stesse caratteristiche organizzative di un ufficio apicale e si distingua dagli altri uffici già esistenti per la sua totale autonomia

lunedì 10 giugno 2024

 


Quale normativa sui riposi si applica agli autotrasportatori?

Cass. 06/06/2024, n. 15815

Qualora un conducente svolga, in singole giornate, settimane o per periodi di due settimane o maggiori, servizi di trasporto che comportino l'applicazione del Regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2006, quale interpretato Corte di Giustizia 9 novembre 2023 nei riguardi del medesimo si applicano gli artt. 6, 7, 8 e 9 di tale regolamento sui periodi di lavoro ed i riposi, quali regole di eventuale miglior tutela, che non escludono l'applicazione, ai medesimi lavoratori delle ulteriori regole sulla durata dell'orario di lavoro e sui riposi stabilite dalla Direttiva 2002/15/CE o dalle normative nazionali tra cui il D.Lgs. n. 234 del 2007 di attuazione di essa curando comunque di evitare duplicazioni di una medesima tutela

sabato 8 giugno 2024

 Il comporto di malattia può essere utilizzato con la stessa durata per i disabili?


Cass. 05/06/2024, n. 15723

L'applicazione del periodo di comporto breve come per i lavoratori non disabili costituisce una condotta datoriale indirettamente discriminatoria nei confronti del particolare gruppo sociale protetto in quanto in posizione di particolare svantaggio. Pertanto, è necessario adottare gli accomodamenti ragionevoli prescritti dalla Direttiva 2000/78/CE e dall'art. 3 comma 3bis D.Lgs. n. 216 del 2003.

giovedì 6 giugno 2024

 La mancata concessione dell'aspettativa prima dello scadere del comporto cosa determina?


Cass. 04/06/2024, n. 15568


L'aspettativa prevista dall'art. 51 del CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati può essere richiesta dal lavoratore prima della scadenza del periodo di comporto, al fine di evitare il superamento dello stesso e la conseguente possibilità di licenziamento da parte del datore di lavoro. La violazione del diritto all'aspettativa non determina solo una conseguenza risarcitoria, ma inficia anche la validità del licenziamento, in quanto impedisce la configurazione del superamento del periodo di comporto che costituisce il presupposto per l'intervento del recesso.

mercoledì 5 giugno 2024

 Nel pubblico impiego quando spetta l'indennità sostitutiva delle ferie?


Cass. 03/06/2024, n. 15415


Il docente a tempo determinato che non ha chiesto di fruire delle ferie durante il periodo di sospensione delle lezioni ha diritto all'indennità sostitutiva, a meno che il datore di lavoro dimostri di averlo inutilmente invitato a goderne, con espresso avviso della perdita, in caso diverso, del diritto alle ferie e alla indennità sostitutiva. La normativa interna deve essere interpretata in senso conforme all'art. 7, par. 2, della direttiva 2003/88/CE.

martedì 4 giugno 2024

 L'elenco delle attività stagionali previsto dal Dpr 1525 del 1963 è tassativo?


Cass. 22/05/2024, n. 14236

L'elenco delle attività stagionali di cui al D.P.R. n. 1525 del 1963 è da considerarsi tassativo e non suscettibile di interpretazione analogica, vincolo, questo, che si riflette anche sulla contrattazione collettiva di cui all'art. 5, comma 4-ter, D.Lgs. n. 368 del 2001, la quale deve, a propria volta, elencare in modo specifico le attività caratterizzate da stagionalità. Ne consegue che la naturale ciclicità temporale dell'attività agricola non rende automaticamente il rapporto agricolo peculiare né giustifica la possibilità di proroghe e/o rinnovi oltre il termine del triennio, dal momento che neppure la ciclicità dell'attività agricola consente eccezioni alla disciplina dei contratti a termine, dovendosi invece ritenere che i lavori adibiti stabilmente a mansioni che rispondono ad esigenze permanenti dell'attività stagionale debbano essere dipendenti a tempo indeterminato

lunedì 3 giugno 2024

 Quando si ha orario di lavoro?


Cass. 28/05/2024, n. 14848


Ai fini della misurazione dell'orario di lavoro, l'art. 1, comma 2, lett. a), del D.Lgs. n. 66 del 2003 attribuisce un espresso ed alternativo rilievo non solo al tempo della prestazione effettiva ma anche a quello della disponibilità del lavoratore e della sua presenza sui luoghi di lavoro; ne consegue che è da considerarsi orario di lavoro l'arco temporale comunque trascorso dal lavoratore medesimo all'interno dell'azienda nell'espletamento di attività prodromiche ed accessorie allo svolgimento, in senso stretto, delle mansioni affidategli, ove il datore di lavoro non provi che egli sia ivi libero di autodeterminarsi ovvero non assoggettato al potere gerarchico.