venerdì 19 dicembre 2025

 Come è ripartita la competenza tra giudice del lavoro o giudice fallimentare?

Cass. 13/12/2025, n. 32509

Nel riparto di competenza tra il giudice del lavoro e quello del fallimento il discrimine va individuato nelle rispettive speciali prerogative, spettando al primo, quale giudice del rapporto, le controversie riguardanti lo status del lavoratore, in riferimento  ai diritti di corretta instaurazione, vigenza e cessazione del rapporto, della sua  qualificazione e qualità, volte ad ottenere pronunce di mero accertamento oppure costitutive,   come quelle di annullamento del licenziamento e di reintegrazione nel posto di lavoro;  rientrano, viceversa, nella cognizione del giudice del fallimento, al fine di garantire la parità tra i creditori, le controversie relative all'accertamento e alla qualificazione   dei diritti di credito dipendenti dal rapporto di lavoro in funzione della partecipazione al concorso e con effetti esclusivamente endoconcorsuali, ovvero destinate comunque   ad incidere nella procedura concorsuale; salva l'ipotesi dell'accertamento (e di esso  solo) dell'entità dell'indennità risarcitoria da parte del giudice del lavoro, anziché  fallimentare

giovedì 18 dicembre 2025

 In caso do accertamento giydoziale del rapporto di lavoro subordinato l'Inps è tenuta al versamento del tfr tramite fo do di garanzia?


Cass. 15/12/2025, n. 32691

In tema di intervento del Fondo di garanzia ex art. 2 della legge n. 297/1982, l'accertamento giudiziale circa l'esistenza del rapporto di lavoro subordinato, anche se reso in un giudizio cui l'INPS non è stato parte, può essere utilizzato ai  fini previdenziali, qualora tale accertamento risulti supportato da una autonoma valutazione   critica delle risultanze istruttorie e documentali.

mercoledì 17 dicembre 2025

 Come è ripartito l'onere probatorio in caso d'infortunio?

Cass. 15/12/2025, n. 32630

In caso di infortunio sul lavoro, il dipendente ha l'onere di dedurre e provare i  fatti costitutivi del diritto all'indennizzo, dimostrando la riconducibilità dell'affezione denunciata alle modalità concrete di svolgimento delle mansioni inerenti alla  rivestita, nonché la presenza di una causa violenta e occasionale di lavoro. Èla mera deduzione di uno sforzo generico senza ulteriori dettagli.

martedì 16 dicembre 2025

 Come si determina il danno da demansionamento?


Cass. 11/12/2025, n. 32359

Quando il demansionamento di un lavoratore provoca danni sia patrimoniali che non     patrimoniali, è necessario che il giudice distingua e liquidi separatamente il danno  morale e il danno esistenziale-relazionale dal danno biologico e patrimoniale. Il danno morale, associazione autonoma dalla sofferenza interna, e il danno esistenziale,   pregiudizio delle relazioni personali nel contesto lavorativo, non possono essere  inclusi indistintamente sotto una voce unica di risarcimento

lunedì 15 dicembre 2025

 Durante le procedure disciplinari quali documenti deve poter verificare il lavoratore?


 Cass. 11/12/2025, n. 32285


Nella procedura disciplinare, il datore di lavoro non è tenuto a mettere a disposizione   del lavoratore i documenti aziendali relativi ai fatti contestati. Tuttavia, se l'esam    di tali documenti è necessario per una adeguata difesa, il lavoratore ha l'onere di   specificarne la necessità e la rilevanza. La contestazione disciplinare deve essere   sufficientemente dettagliata da permettere al lavoratore di comprendere gli addebiti  e preparare una difesa adeguata, senza estendersi all'indicazione delle fonti di prova

sabato 13 dicembre 2025

 Quando sono obbligatori i ccnl di diritto privato?


Cass. 10/12/2025, n. 32123


Il primo comma dell'art. 2070 c.c. non opera nei riguardi della contrattazione collettiva di diritto comune, la  quale ha efficacia vincolante limitatamente agli iscritti alle associazioni sindacali   stipulanti e a coloro che, esplicitamente o implicitamente, vi abbiano prestato adesione.   Il lavoratore non può aspirare all'applicazione di un diverso contratto collettivo  se il datore di lavoro non vi è obbligato per appartenenza sindacale, ma può richiamare tale disciplina come termine di riferimento per la determinazione della retribuzione  ex art. 36 Cost.

giovedì 11 dicembre 2025

 Quali doveri incombono sul  dipendente pubblico?


Cass. 07/12/2025, n. 31897


Il dipendente pubblico deve astenersi dal partecipare ad attività che possano generare un conflitto di interesse attuale, anche se potenziale, con l'obbligo di segnalare  i rapporti di collaborazione avuti negli ultimi tre anni. La mera esistenza di un rapporto di collaborazione risalente nel tempo e di durata limitata non configura automaticamente una situazione di conflitto di interessi che imponga l'astensione dal procedimento amministrativo.