martedì 30 settembre 2025

 Come si prova il consenso del datore al lavoro straordinario?


Cass. 25/09/2025, n. 26148


In materia di lavoro straordinario, il consenso all'esecuzione della prestazione può essere anche implicito e costituisce presupposto sufficiente per il riconoscimento del diritto al pagamento dei relativi emolumenti, potendo desumersi dalla mera organizzazione del lavoro predisposta dal datore, senza necessità di ulteriori atti formali.

lunedì 29 settembre 2025

 Su chi grava la prova dello straordinario?


Cass. 25/09/2025, n. 26148



In materia di lavoro straordinario, è onere del lavoratore fornire la prova dei fatti costitutivi della propria pretesa, inclusa l'autorizzazione (esplicita o implicita) allo svolgimento del lavoro straordinario. Qualora il lavoratore fallisca nel provare questi presupposti, la domanda non può essere accolta

sabato 27 settembre 2025

 Entro quali limiti opera il repechage?


Cass. 24/09/2025, n. 26035

In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro è tenuto ad adempiere all'obbligo di repechage, dimostrando l'impossibilità di impiegare il lavoratore in altre mansioni equivalenti o inferiori compatibili con il suo bagaglio professionale e non richiedenti una diversa formazione.

giovedì 25 settembre 2025

 Per i lavoratori marittimi vale la stessa nozione eurocomunitaria di retribuzione p??

Cass. 12/09/2025, n. 25120


Benché rispetto ai lavoratori marittimi sia diversa la specifica fonte eurounitaria di riferimento (com'è anche per il personale di volo dell'aviazione civile), ciò non toglie che, in base alle disposizioni interne specifiche (essenzialmente, il cit. D.Lgs. n. 108/2005) e generali (a cominciare dall'art. 36, ult. comma, Cost.), lette alla luce della giurisprudenza della CGUE e di questa Corte, anche per tali lavoratori debba valere la medesima nozione europea di retribuzione

mercoledì 24 settembre 2025

 Come provo la malattia professionale?

Cass. 15/09/2025, n. 25204


Quando la malattia è inclusa nella tabella allegata al D.P.R. n. 1124 del 1965, al lavoratore è sufficiente dimostrare di esserne affetto e di essere stato addetto alla lavorazione nociva; in caso contrario il nesso di causalità dev'essere provato dal prestatore di lavoro secondo gli ordinari criteri e, in caso di contestazione, l'accertamento della riconducibilità della malattia alla previsione tabellare costituisce un apprezzamento di fatto riservato al giudice di merito.

martedì 23 settembre 2025

 Da quando decorre il licenziamento per gmo nella procedura ex art. 7 legge 604 del 1966?


Cass. civ., Sez. lavoro, Ordinanza, 11/09/2025, n. 24993


In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l'effetto estintivo del rapporto di lavoro sorge al compimento del periodo di preavviso "lavorato" anche se esso è calcolato dalla data di avvio della procedura conciliativa. Qualora il datore di lavoro abbia manifestato una volontà di non avvalersi dell'effetto retroattivo legale e abbia optato per la prosecuzione del rapporto, la decorrenza del licenziamento è quella ordinaria legata alla effettiva comunicazione al lavoratore.

lunedì 22 settembre 2025

 Quando spettano i buoni pasto con il ccnl sanità?


Cass. 17/09/2025, n. 25525

In materia di pubblico impiego privatizzato, il diritto a fruire del servizio mensa o del buono pasto spetta ai lavoratori che osservano un orario di lavoro giornaliero di almeno sei ore, indipendentemente dalla natura turnista o meno dell'orario lavorativo, e dalla possibilità di effettuare effettivamente una pausa pranzo

venerdì 19 settembre 2025

 Come può essere provata la subordinazione?


Cass. 11/09/2025, n. 25013


La subordinazione dei lavoratori può essere verificata attraverso le deposizioni testimoniali che attestano l'esercizio, da parte del datore di lavoro, dei poteri organizzativo e direttivo sui lavoratori, tra cui l'imposizione di orari di lavoro, la predeterminazione di mansioni, e il potere di controllo sull'operato dei lavoratori

giovedì 18 settembre 2025

 Cosa costituisce orario di lavoro?


Cass. 11/09/2025, n. 25034


Ai sensi del D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 1, comma 2 lett. a), per orario di lavoro si intende qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell'esercizio della sua attività o delle sue funzioni, definizione confermata dalla Direttiva 2003/88/CE e dagli orientamenti della Corte di Giustizia

mercoledì 17 settembre 2025

 Quando è responsabile il committente per gli infortuni occorsi sul lavoro al personale dell'appaltatrice?

Cass. 12/09/2025, n. 25113


Il committente, in caso di affidamento di lavori, servizi o forniture ad un'impresa appaltatrice che operi all'interno della propria azienda o nell'ambito dell'intero ciclo produttivo della medesima, è tenuto all'adempimento degli specifici obblighi previsti dall'art. 26 del D.Lgs. n. 81/2008. Qualora non osservi tali obblighi, può essere ritenuto responsabile per un infortunio occorso ai dipendenti dell'appaltatore, anche in assenza di qualsiasi ingerenza sull'attività della stessa impresa appaltatrice.

martedì 16 settembre 2025

 Quali limitazioni possono essere concesse nell'utilizzo dei permessi studio?

Cass. 11/09/2025, n. 25038


La concessione di permessi retribuiti per motivi di studio può essere limitata nel caso in cui il dipendente frequenti un'università telematica, in quanto le lezioni online possono essere seguite in orari flessibili, anche al di fuori dell'orario lavorativo. Pertanto, il diritto ai permessi studio sussiste solo se il lavoratore prova che le lezioni online si svolgono in orari coincidenti con quelli di servizio.

lunedì 15 settembre 2025

 Cosa deve provare il datore di lavoro nel licenziamento per sopravvenuta inidoneittà del lavoratore?

Cass. 11/09/2025, n. 24994

In caso di licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica del lavoratore, il datore di lavoro ha l'onere di dimostrare non solo l'inidoneità fisica del lavoratore alle sue mansioni, ma anche l'impossibilità di ricollocarlo in altre posizioni compatibili con le sue condizioni di salute, incluse mansioni inferiori. Inoltre, il datore deve provare di aver cercato possibili "accomodamenti ragionevoli" per consentire il mantenimento del posto di lavoro, senza comportare oneri finanziari sproporzionati.

venerdì 12 settembre 2025

 Quale retribuzione spetta durante leferie?


Cass. 09/09/2025, n. 24899


La nozione di retribuzione durante il periodo di godimento delle ferie annuali comprende qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore, secondo l'interpretazione data dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

giovedì 11 settembre 2025

 La trasferta va computata nella retri uzione utile ai fini dell'indennità di licenziamento?


Cass. 09/09/2025, n. 24854


L'indennità di trasferta, pur se corrisposta continuativamente, non costituisce retribuzione globale di fatto se essa ha natura risarcitoria o compensativa dei disagi legati alla trasferta. Di conseguenza, tale indennità non può essere computata nel calcolo per la determinazione dell'indennità risarcitoria da licenziamento illegittimo

mercoledì 10 settembre 2025

 Quando è possobile nel pubblico impiego rimanere 8n servizioal rsggiungimento dell'età pensionabile?


Cass. 06/09/2025, n. 24662

Nel pubblico impiego, il trattenimento in servizio oltre il raggiungimento dei limiti di età ordinamentali è consentito esclusivamente per il conseguimento dell'anzianità contributiva minima indispensabile per ottenere il diritto alla pensione di vecchiaia. Qualora il lavoratore non riesca a conseguire tale anzianità contributiva entro il limite massimo di età previsto, il trattenimento in servizio non può prolungarsi oltre il settantesimo anno di età

martedì 9 settembre 2025

 Quali doveri sulla sicurezza incombono sul lavoratore?


Cass. 04/09/2025, n. 24562


I doveri del lavoratore previsti dall'art. 20 del D.Lgs. n. 81/2008 richiedono che la segnalazione di deficienze dei dispositivi di sicurezza avvenga nell'ambito delle proprie competenze e possibilità, tramite la richiesta formalizzata ai superiori e la comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. La mancata dimostrazione di aver richiesto adeguati dispositivi di protezione e l'omissione di prestazioni dovute in ambito sanitario, sulla base di valutazioni autonome di pericolosità, configura una condotta grave e negligente che giustifica il licenziamento per giusta causa, in conformità agli obblighi di diligenza e disciplina sanciti dall'art. 2104 c.c. e dai protocolli di sicurezza aziendali.

lunedì 8 settembre 2025

 Chi ha la giurisdizione sulle liti concernenti il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero?


Cass. civ., Sez. Unite, Ordinanza, 26/08/2025, n. 23859


La domanda risarcitoria per ritardi nell'adozione di un provvedimento amministrativo, tale che il riconoscimento del titolo di studio conseguito all'estero, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo quando detta domanda riguarda l'omesso o cattivo esercizio di un potere pubblico, che costituisce un interesse legittimo del privato.

sabato 6 settembre 2025

 Come si determina l'imponibile previdenziale?


Cass. 03/09/2025, n. 24446


In base al principio del minimale contributivo stabilito dal D.L. 9 ottobre 1989, n. 338, la retribuzione per il calcolo dei contributi previdenziali deve essere calcolata sull'importo stabilito per legge e non sull'effettivo accordo tra datore e lavoratore, essendo inopponibile all'INPS qualsiasi inadempimento o accordo di diversa regolazione della retribuzione.

giovedì 4 settembre 2025

 Come si conclude il procedimenti ex art. 445 bis cpc?


Cass. 27/08/2025, n. 23970


Nelle controversie in materia di invalidità civile, l'accertamento del requisito sanitario previsto dall'art. 445-bis c.p.c. non può culminare in una sentenza di condanna dell'ente previdenziale alla corresponsione di prestazioni assistenziali, ma deve limitarsi alla verifica della sussistenza del requisito sanitario stesso.

mercoledì 3 settembre 2025

 Quali s9no le conseguenze in caso di nullità del patto di prova?


Cass. 29/08/2025, n. 24201


In caso di nullità del patto di prova, il contratto di lavoro deve essere considerato definitivo sin dall'inizio, e il recesso del datore di lavoro per mancato superamento della prova è soggetto alla verifica giudiziale della sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo, applicandosi la disciplina limitativa dei licenziamenti prevista dalla legge.

martedì 2 settembre 2025

 Nel caso di sentenze penali ai fini disciplinari come va valutata la tempestività?

Cass. 28/08/2025, n. 24100

La tempestività della contestazione disciplinare deve essere valutata in relazione al momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza circostanziata dei fatti addebitati e non in relazione alla mera astratta possibilità di conoscerli. In materia di contestazioni derivanti da fatti con rilevanza penale, il termine di tempestività decorre dall'acquisizione del passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna.

lunedì 1 settembre 2025

 Da quando decorre la prescrizione per il lavoratore del diritto di richiedere la rendita ex art. 13 comma 1 legge 12 agosto 1962 n. 1338?


Cass. civ., Sez. Unite, Sentenza, 07/08/2025, n. 22802


Ai fini dell'esercizio della facoltà di chiedere all'INPS la costituzione della rendita vitalizia riversibile disciplinata dall'art. 13 comma 1 della legge 12 agosto 1962, n. 1338, il termine di prescrizione decorre per il datore di lavoro dalla intervenuta prescrizione dei contributi. La rendita chiesta dal lavoratore ai sensi dell'art. 13 comma 5 della legge citata inizia a prescriversi da quando si è prescritto il diritto del datore di lavoro di chiedere la costituzione della rendita ai sensi dell'art. 13 comma 1 della medesima legge.

6.5. Decorso tale termine e prescritto il diritto del datore di lavoro a chiedere egli stesso la costituzione della rendita in favore del lavoratore, provvedendo al versamento della riserva matematica, quest'ultimo potrà egli stesso sostituirsi al datore di lavoro e provvedere al necessario versamento. Solo quando non sarà più possibile per il datore di lavoro provvedere il diritto del lavoratore a sostituirsi nella costituzione della rendita inizierà a prescriversi. Esemplificativamente sarà necessario, a regime, il decorso di cinque anni perché si prescrivano definitivamente i contributi che maturano tempo per tempo; dalla loro prescrizione decorre il termine decennale per l'esercizio da parte del datore di lavoro della facoltà di chiedere la costituzione della rendita vitalizia in favore del lavoratore assicurato art. 13 comma 1 citato; decorso il termine decennale, come detto, il lavoratore potrà esercitare la facoltà dalla legge riconosciutagli, con diritto a vedersi risarcire il danno subito (ex art. 13 comma 5) nel termine ulteriore di dieci anni scaduto il quale tale diritto si prescrive inesorabilmente.