giovedì 31 luglio 2025

 Quando spetta la retribuzione di risultato?


Cass. 29/07/2025, n. 21769

Il diritto alla retribuzione di risultato, previsto dall'art. 44 del CCNL del personale dirigente dell'AREA 1, è subordinato alla previa determinazione degli obiettivi annuali, alla positiva verifica e certificazione dei risultati di gestione conseguiti in coerenza con detti obiettivi, e all'individuazione, in sede di contrattazione collettiva integrativa, delle modalità di determinazione dei valori retributivi collegati ai risultati e al raggiungimento degli obiettivi assegnati.

mercoledì 30 luglio 2025

 Quando le sentenze emesse per interpretazione dei contratti collettivi integrativi pubblici possono essere oggetto di ricorso per Cassazione?


Cass. 26/07/2025, n. 21480


In tema di pubblico impiego contrattualizzato, non è ammessa in sede di legittimità la denuncia di violazione o falsa applicazione dei contratti collettivi integrativi, salvo il caso in cui tali contratti integrativi contrastino con disposizioni di legge imperative o con la contrattazione collettiva nazionale. Ogni ricorso per cassazione che contesti direttamente l'interpretazione della contrattazione integrativa del giudice di merito, senza lamentare il mancato rispetto di norme imperative o della contrattazione collettiva nazionale, sarà dichiarato inammissibile

martedì 29 luglio 2025

 Come è ripartito l'onere della prova nei giudizi diretti alla richiesta di risarcimento in caso d'infortunio?


Cass. 24/07/2025, n. 21172


Nel giudizio per risarcimento danni derivanti da infortunio sul lavoro, l'onere gravante sul lavoratore non comprende l'individuazione specifica delle norme di cautela violate, specie quando non si tratti di misure tipiche o nominate. È sufficiente l'allegazione della condizione di pericolo insita nel luogo di lavoro, nella organizzazione o nelle modalità di esecuzione della prestazione, oltre che del nesso causale tra la concretizzazione di quel pericolo e il danno sofferto. Compete al datore di lavoro provare l'adozione delle misure atte a neutralizzare o ridurre al minimo tecnicamente possibile i rischi esistenti

lunedì 28 luglio 2025

 Che incidenza possono avere le sanzioni comminate da più di due anni?

Cass. 24/07/2025, n. 21103

L'art. 7, co. 8 dello Statuto dei Lavoratori, vieta di tener conto in termini di recidiva dei fatti commessi dopo due anni dall'applicazione della relativa sanzione disciplinare. Tuttavia, non impedisce al giudice di merito di apprezzare un precedente comportamento del lavoratore per valutarne la personalità e l'idoneità alla prosecuzione del rapporto, anche se la sanzione correlata è sospesa.

sabato 26 luglio 2025

 In caso di licenziamento orale quale risarcimento minimo spetta al lavoratore?




Cass. 22/07/2025, n. 20686

In caso di accertata nullità o inefficacia del licenziamento orale, il lavoratore ha diritto a un risarcimento minimo garantito di cinque mensilità dell'ultima retribuzione, indipendentemente dall'aliunde perceptum maturato nel medesimo periodo. Il risarcimento minimo garantito non può essere ridotto neanche in presenza di una nuova occupazione alternativa prima del decorso dei cinque mesi.


Questa Corte (Sez. L, Sentenza n. 3205 del 16/03/1992, Rv. 476288 - 01, e Sez. L, Sentenza n. 5645 del 15/12/1989, Rv. 464611 - 01, ha precisato in passato che l'"aliunde perceptum" dal lavoratore illegittimamente licenziato, di cui la prova è posta a carico del datore di lavoro e necessaria ai fini della riduzione dell'obbligo risarcitorio del medesimo, riguarda il danno eccedente la misura minima (pari a cinque mensilità di retribuzione) garantita dall'art. 18 della legge n. 300 del 1970. Tale principio è senza dubbio applicabile anche nell'ambito del licenziamento orale disposto nel contratto a tutele crescenti di cui al D.Lgs. 23/15, c.d. Job's act.

Può dunque affermarsi che, nell'ambito del contratto a tutele crescenti di cui al decreto legislativo 23/15, in caso di licenziamento dichiarato illegittimo ai sensi del co. 1 dell'art. 2 del medesimo decreto, con condanna del datore al risarcimento dei danni a norma del co. 2 dello stesso articolo, al lavoratore compete la misura minima risarcitoria delle cinque mensilità anche nel caso in cui abbia trovato alternativa occupazionale prima del decorso di cinque mesi, restando irrilevante l'aliunde perceptum (detraibile in generale dall'indennità risarcitoria complessiva) maturato nel detto periodo.

giovedì 24 luglio 2025

 In caso di cessione di azienda il cedente è liberato dall'obbligo di pagare le retr8buzioni nonostante il pagamento da parte del cessionario?


Cass. 20/07/2025, n. 20303

Nel contesto di una cessione di ramo d'azienda dichiarata illegittima, il cessionario che paga la retribuzione non adempie un debito altrui (del cedente) ma un debito proprio. Pertanto, le retribuzioni pagate dal cessionario al lavoratore non liberano il cedente dalla sua obbligazione retributiva derivante dal rapporto di lavoro ripristinato de iure. Ne consegue l'inapplicabilità delle disposizioni relative all'adempimento del terzo (art. 1180 c.c.) e alle norme specifiche dell'appalto illecito (art. 27, co. 2, D.Lgs. n. 276/2003).

mercoledì 23 luglio 2025

 Quando è integrato il paggio alle "vie di fatto"?

Cass. 21/07/2025, n. 20329

Ai fini dell'applicazione della sanzione espulsiva prevista dal CCNL, il tentativo di violenza fisica, se connotato da una estrinsecazione di energia fisica trasmodante in un pregiudizio fisico, anche tentato, integra le "vie di fatto". Pertanto, la fattispecie va sussunta correttamente sotto questa previsione contrattuale, la quale prevede il licenziamento, sebbene il giudice possa comunque valutare la gravità del fatto concreto alla luce della nozione legale di giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento.

martedì 22 luglio 2025

 L'umiliazione di un collega può determinare il iicenziamento per giusta causa?


Cass. 18/07/2025, n. 20036

Il comportamento che deride e umilia un collega per una sua menomazione fisica consiste in un'offesa alla dignità personale e può configurare una doppia discriminazione per ragioni di genere e di disabilità, tale da giustificare ampiamente il licenziamento per giusta causa. La previsione contrattuale di una sanzione espulsiva non è vincolante per il giudice, il quale deve valutare la proporzionalità della condotta alla luce della nozione legale di giusta causa.

lunedì 21 luglio 2025

 Cosa determina l'onosservanza della tempestività delaa contestazione?


Cass. 17/07/2025, n. 19854


Il principio di tempestività nella contestazione degli addebiti disciplinari è essenziale; la pregressa conoscenza da parte del datore di lavoro dei fatti contestati sin dal 2018, senza che siano stati tempestivamente contestati, può determinare l'illegittimità del procedimento disciplinare, superando i termini perentori previsti dall'art. 55-bis del D.Lgs. n. 165/2001

venerdì 18 luglio 2025

 La pa deve recuperare le somme indebitamente versate al dipendente?


Cass. 15/07/2025, n. 19467


L'amministrazione pubblica ha il diritto/dovere di recuperare le somme indebitamente erogate a un dipendente. Tale principio è rafforzato dall'art. 7, c. 5, D.Lgs. n. 165/2001, che vieta l'erogazione di trattamenti economici accessori non corrispondenti alle prestazioni effettivamente rese.

giovedì 17 luglio 2025

 La decadenza dai termini di iscrizione a ruolo dei contributi fa venire meno la possibilità di azionarli in altre forme?


Cass. 15/07/2025, n. 19467

L'art. 25 D.Lgs. n. 46/1999 prevede una decadenza processuale, che riguarda il termine entro il quale devono essere iscritti a ruolo i contributi degli enti previdenziali, riferendosi all'epoca di emissione dell'avviso di addebito e non all'epoca della sua notifica al destinatario. Questa decadenza non implica la preclusione del diritto di credito contributivo né la possibilità di azionarlo nelle forme ordinarie

 Quando si ha responsabilità  del datore nella causazione del sinistro?

 Cass. 01/07/2025, n. 25730

È correttamente configurabile la condotta omissiva colposa del datore di lavoro che non valuti nel DVR e nel POS i rischi specifici di caduta di oggetti dall'alto e non fornisca adeguata formazione al lavoratore riguardo tale rischio, laddove tali omissioni si rivelino causative di un sinistro mortale.

martedì 15 luglio 2025

 Il mancato riposo per il personale medico esposto a rischio biologico cosa determina?


Cass. 10/07/2025, n. 18889


Il periodo di riposo riconosciuto al personale medico esposto a rischio biologico ha una funzione preventiva e non risarcitoria, dunque non è monetizzabile. Tuttavia, la domanda risarcitoria per mancato godimento di tale periodo di riposo per ragioni indipendenti dalla volontà del lavoratore resta valida.

lunedì 14 luglio 2025

 Quando si ha trasferimento di ramo d'azienda?

Cass. 09/07/2025, n. 18805

Ai fini dell'applicazione dell'art. 2112 c.c., il trasferimento di ramo d'azienda si realizza quando viene ceduto un complesso di beni dotato di autonomia organizzativa ed economica, funzionale allo svolgimento di un'attività volta alla produzione di beni o servizi. La verifica dell'insieme degli elementi fattuali idonei o meno a configurare la fattispecie legale tipica comporta un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, cui non può sostituirsi il giudice di legittimità.

 Come si determina il nesso causale nella causazione della malattia professionale?


Cass. 04/07/2025, n. 18202


La valutazione del nesso causale tra l'esposizione ad agenti nocivi nell'ambiente di lavoro e la patologia sviluppata dal lavoratore deve basarsi sul criterio del "più probabile che non", secondo cui è sufficiente che l'esposizione non occasionale abbia contribuito, anche indirettamente e remotamente, allo sviluppo della malattia e del decesso, salvo che intervenga un fattore esterno e sufficiente a produrre autonomamente l'evento. La dimostrazione del nesso di causalità può essere supportata da documentazione come la riconoscimento della rendita per malattia professionale da parte dell'INAIL e da Consulenza Tecnico-scientifica (CTU).

venerdì 11 luglio 2025

 Quando il deposito del ricorso può dirsi definitivo?


Cass. 08/07/2025, n. 18649

L'effetto di tempestivo deposito di un atto processuale via telematica, generato con la ricezione della ricevuta di avvenuta consegna, è subordinato all'esito positivo dei successivi controlli della Cancelleria, comprovato dal messaggio di accettazione (quarta PEC). In assenza di tale messaggio, e in caso di mancata pronta riattivazione del procedimento da parte della parte interessata, il deposito non può considerarsi valido e tempestivo.

lunedì 7 luglio 2025

 Il licenziamento per gmo prevede la prova dell'impossibilità di repechage?

Cass. 03/07/2025, n. 18063


Il datore di lavoro, prima di procedere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ha l'obbligo di dimostrare l'impossibilità di ricollocare il lavoratore in mansioni equivalenti o inferiori presenti nell'organico aziendale, rispettando le clausole di buona fede e correttezza.

sabato 5 luglio 2025

 Quale retribuzione spetta durante le ferie?


Cass. 29/06/2025, n. 17495


Ai sensi dell'art. 7 della Direttiva 2003/88/CE, interpretato dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la retribuzione spettante durante il godimento delle ferie deve includere anche le componenti retributive variabili intrinsecamente collegate all'esecuzione delle mansioni affidate al lavoratore e correlate allo status personale e professionale del lavoratore stesso, al fine di evitare un effetto dissuasivo sulla fruizione delle ferie.

giovedì 3 luglio 2025

 Entri che limiti opera il potere di disporre d'ufficio l'assunzione di mezzo istruttori?


Cass. 25/06/2025, n. 17008

Nel rito del lavoro, il potere-dovere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di atti istruttori ex artt. 421 e 447 c.p.c. è circoscritto ai fatti puntualmente allegati e non può supplire a una carente allegazione dei fatti costitutivi della domanda, non potendo travalicare i limiti di un processo di tipo dispositivo.

mercoledì 2 luglio 2025

 La trattazione scritta è ammissibile nel processo del lavoro?


Cass. civ., Sez. Unite, Sentenza, 30/06/2025, n. 17603


La trattazione scritta delle udienze prevista dall'art. 127-ter cod. proc. civ. è applicabile anche nel processo del lavoro, sia in primo grado che in appello, a condizione che la sostituzione riguardi esclusivamente la fase decisoria del processo e non l'intera udienza di discussione. La sostituzione è ammissibile solo se nessuna delle parti si opponga espressamente e se le memorie depositate comprendano (oltre alle istanze e conclusioni) anche le argomentazioni difensive, così da assolvere la funzione propria della discussione orale.

martedì 1 luglio 2025

 Quandi lo svolgimento di attività lavorativa in malattia è causa di licenziamento?


Cass 23/06/2025, n. 16780


Lo svolgimento da parte del lavoratore di altre attività durante l'assenza per malattia non comporta automaticamente la lesione irrimediabile del vincolo fiduciario; grava, invero, sul datore di lavoro l'onere di provare che la malattia sia simulata, ovvero che l'attività svolta dal lavoratore nei giorni di assenza sia idonea a pregiudicare il suo rientro in servizio, non sussistendo nel nostro ordinamento un divieto assoluto per il dipendente di prestare un'altra attività, anche a favore di terzi, in costanza di malattia