Quale è la procedura per la richiesta del trattamento straordinario
d’integrazione salariale?
Fase sindacale
In base all’art. 24 del Dlgs 148
del 2015 1. L'impresa che intende richiedere il trattamento straordinario
di integrazione salariale per le causali di cui all'articolo 21, comma 1,
lettere a), e b) (riorganizzazione aziendale e crisi aziendale) , è tenuta a
comunicare, direttamente o tramite l'associazione imprenditoriale cui aderisce
o conferisce mandato, alle rappresentanze sindacali aziendali o alla
rappresentanza sindacale unitaria, nonché alle articolazioni territoriali delle
associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello
nazionale, le cause di sospensione o di riduzione dell'orario di lavoro,
l'entità e la durata prevedibile, il numero dei lavoratori interessati.
A chi trasmettere la
domanda
Entro tre giorni dalla predetta
comunicazione è presentata dall'impresa (o dai soggetti di cui al comma 1)
domanda di esame congiunto della situazione aziendale. Tale domanda è trasmessa,
ai fini della convocazione delle parti, al competente ufficio individuato dalla
regione del territorio di riferimento, qualora l'intervento richiesto riguardi
unità produttive ubicate in una sola regione, o al Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, qualora l'intervento riguardi unità produttive ubicate in
più regioni. In tale caso il Ministero richiede, comunque, il parere delle
regioni interessate.
In cosa consiste
l’esame?
Costituiscono oggetto dell'esame
congiunto il programma che l'impresa intende attuare, comprensivo della durata
e del numero dei lavoratori interessati alla sospensione o riduzione di orario
e delle ragioni che rendono non praticabili forme alternative di riduzioni di
orario, nonché delle misure previste per la gestione delle eventuali eccedenze
di personale, i criteri di scelta dei lavoratori da sospendere, che devono
essere coerenti con le ragioni per le quali è richiesto l'intervento, e le
modalità della rotazione tra i lavoratori o le ragioni tecnico-organizzative della
mancata adozione di meccanismi di rotazione. Salvo il caso di richieste
di trattamento presentate da imprese edili e affini, le parti devono
espressamente dichiarare la non percorribilità della causale di contratto di
solidarietà di cui all'articolo 21, comma 1, lettera c).
Quanto dura?
5. L'intera procedura di
consultazione, attivata dalla richiesta di esame congiunto, si esaurisce entro
i 25 giorni successivi a quello in cui è stata avanzata la richiesta medesima,
ridotti a 10 per le imprese che occupano fino a 50 dipendenti.
NB “Con decreto del Ministro del
lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, da adottare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presente
decreto, è definito l'incremento della contribuzione addizionale, applicabile a
titolo di sanzione per il mancato rispetto delle modalità di rotazione tra i
lavoratori di cui al comma 3” .
Fase amministrativa
E’ disciplinata dall’art. 25 del Dlgs 148 del 2015:
La domanda
La domanda di concessione di
trattamento straordinario di integrazione salariale è presentata entro sette
giorni dalla data di conclusione della procedura di consultazione sindacale o
dalla data di stipula dell'accordo collettivo aziendale relativo al ricorso
all'intervento e deve essere corredata dell'elenco nominativo dei lavoratori
interessati dalle sospensioni o riduzioni di orario. Tali informazioni sono
inviate dall'INPS alle Regioni e Province Autonome, per il tramite del sistema
informativo unitario delle politiche del lavoro, ai fini delle attività e degli
obblighi di cui all'articolo 8, comma 1[1]. Per
le causali di cui all'articolo 21, comma 1, lettere a), e b), nella domanda di
concessione dell'integrazione salariale l'impresa comunica inoltre il numero
dei lavoratori mediamente occupati presso l'unità produttiva oggetto
dell'intervento nel semestre precedente, distinti per orario contrattuale.
Dove si presenta e
quando è concessa
In base al comma 5 la domanda di concessione del
trattamento straordinario di integrazione salariale deve essere presentata in
unica soluzione contestualmente al Ministero del lavoro e delle politiche
sociali e alle Direzioni territoriali del lavoro competenti per territorio. La
concessione del predetto trattamento avviene con decreto del Ministero del
lavoro e delle politiche sociali per l'intero periodo richiesto. Fatte salve
eventuali sospensioni del procedimento amministrativo che si rendano necessarie
a fini istruttori, il decreto di cui al secondo periodo è adottato entro 90
giorni dalla presentazione della domanda da parte dell'impresa.
Decorrenza
2. La sospensione o la
riduzione dell'orario, così come concordata tra le parti nelle procedure di cui
all'articolo 24, decorre non prima del trentesimo giorno successivo alla data
di presentazione della domanda di cui al comma 1.
Presentazione tardiva
3. In caso di presentazione
tardiva della domanda, il trattamento decorre dal trentesimo giorno successivo
alla presentazione della domanda medesima.
4. Qualora dalla omessa o
tardiva presentazione della domanda derivi a danno dei lavoratori la perdita
parziale o totale del diritto all'integrazione salariale, l'impresa è tenuta a
corrispondere ai lavoratori stessi una somma di importo equivalente
all'integrazione salariale non percepita.
Verifiche amministrative
dopo la concessione
In base al comma 6 le
Direzioni territoriali del lavoro competenti per territorio, nei tre mesi
antecedenti la conclusione dell'intervento di integrazione salariale, procedono
alle verifiche finalizzate all'accertamento degli impegni aziendali. La
relazione ispettiva deve essere trasmessa al competente ufficio ministeriale
entro 30 giorni dalla conclusione dell'intervento straordinario di integrazione
salariale autorizzato. Nel caso in cui dalla relazione ispettiva emerga il
mancato svolgimento, in tutto o in parte, del programma presentato
dall'impresa, il procedimento amministrativo volto al riesame del decreto di
cui al comma 5 si conclude nei successivi 90 giorni con decreto del Ministero
del lavoro e delle politiche sociali, fatte salve eventuali sospensioni che si
rendano necessarie ai fini istruttori.
Modifiche del
programma
7. L'impresa, sentite le
rappresentanze sindacali aziendali o la rappresentanza sindacale unitaria, o in
mancanza le articolazioni territoriali delle associazioni sindacali
comparativamente più rappresentative a livello nazionale, può chiedere una
modifica del programma nel corso del suo svolgimento.
[1] 1.
I lavoratori beneficiari di integrazioni salariali per i quali è programmata
una sospensione o riduzione superiore al 50 per cento dell'orario di lavoro,
calcolato in un periodo di 12 mesi, sono soggetti alle disposizioni di cui
all'articolo 22 del decreto legislativo adottato in attuazione dell'articolo 1
coma 3 della legge 2014 n.183.
Secondo
l'articolo 1 coma 3 della legge 2014 n.183:
Allo
scopo di garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di politica
attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, nonché di assicurare
l'esercizio unitario delle relative funzioni amministrative, il Governo è
delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali,
di concerto, per i profili di rispettiva competenza, con il Ministro
dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la
pubblica amministrazione, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano, ai sensi dell'art. 3 del dlgs 1997 n. 281, uno o più decreti
legislativi finalizzati al riordino della normativa in materia di servizi per
il lavoro e di politiche attive. In mancanza dell'intesa nel termine di cui all'
art. 3 del dlgs 1997 n. 281, il Consiglio dei ministri provvede con
deliberazione motivata ai sensi del medesimo articolo 3. Le disposizioni del
presente comma e quelle dei decreti legislativi emanati in attuazione dello
stesso si applicano nelle province autonome di Trento e di Bolzano in
conformità a quanto previsto dallo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige
e dalle relative norme di attuazione nonché dal del dlgs 1995 n. 430.
In
base a detta norma sono stati emanati i decreti 150 e 151 del 2015
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