La richiesta a mezzo mail ordinaria attesta la prova di avvenuta ricezione?
sabato 30 dicembre 2023
giovedì 28 dicembre 2023
Come devono essere quantificati i contributi dei lavoratori inviati all'estero?
Cass. 05/12/2023, n. 33949
Le retribuzioni convenzionali, di cui all'art. 51, comma 8-bis, del T.U.I.R., hanno valenza esclusivamente fiscale. Di conseguenza, i datori di lavoratori che inviano dipendenti in Paesi che hanno sottoscritto accordi internazionali di sicurezza sociale, che consentono il mantenimento della copertura assicurativa in Italia, devono assumere come parametro per la determinazione della base imponibile contributiva le retribuzioni effettivamente corrisposte ai lavoratori all'estero, cui sono correlativamente commisurate, nelle forme e nei modi previsti, le prestazioni dovute.
mercoledì 27 dicembre 2023
L'esonero dal contributo integrativo della cassa forense è illegittimo?
venerdì 22 dicembre 2023
Entro quali limiti la Cassazione può verificare la sussistenza di una giusta causa di licenziamento?
giovedì 21 dicembre 2023
Quando non opera il divieto di licenziamento ex art. 54 dlgs 151 del 2001?
mercoledì 20 dicembre 2023
Quando si configura un trasferimento nel pubblico impiego?
Cass. 18/12/2023, n. 35343
martedì 19 dicembre 2023
Quale retribuzione spetta durante le ferie?
Cass. 15/12/2023, n. 35146
La retribuzione dovuta nel periodo di godimento delle ferie annuali, ai sensi dell'art. 7 della Direttiva 2003/88/CE, per come interpretato dalla Corte di Giustizia, comprende qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore. Del pari, con riguardo all'indennità spettante in caso di mancato godimento delle ferie, detta indennità deve comprendere qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore.
lunedì 18 dicembre 2023
Qual è la definizione di molestia sul lavoro?
venerdì 15 dicembre 2023
In caso di reitetati abusivo ricorso dei contratti a termine nel pubblico impiego come si determina il risarcimento del danno?
giovedì 14 dicembre 2023
Quando si ha evasione contributiva?
mercoledì 13 dicembre 2023
Per gli infortuni avvenuti negli enti locali quando risponde penalnente il sindaco?
Cass. 20/10/2023, n. 49041
Il Sindaco, ove abbia provveduto all'individuazione dei soggetti cui attribuire la qualità di datore di lavoro, risponde per l'infortunio occorso al lavoratore solo nel caso in cui risulti che egli, essendo a conoscenza della situazione antigiuridica inerente alla sicurezza dei locali e degli edifici in uso all'ente territoriale, abbia omesso di intervenire con i propri autonomi poteri, atteso che con l'atto di individuazione, emanato ai sensi dell'art. 2, comma primo, lett. b) D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, vengono trasferite al dirigente pubblico tutte le funzioni datoriali, ivi comprese quelle non delegabili, il che rende non assimilabile detto atto alla delega di funzioni disciplinata dall'art. 16 del medesimo decreto legislativo
martedì 12 dicembre 2023
Quando è dovuto l'assegno sociale?
Cass. 04/12/2023, n. 33870
lunedì 11 dicembre 2023
Quando non è dovuta l'indennità sostitutiva delle ferie?
sabato 9 dicembre 2023
Secondo il diritto comunitario i periodi di lavoro che sono svolti con contratto a tempo determinato vanno sempre computati nell'anzianità di servizio?
venerdì 8 dicembre 2023
Il trubunale ordinario è competente per l'impugnazione delle delibere di costituzione dei fondi contrattuali della PA?
Cass. 05/12/2023, n. 33975
Nel caso di impugnazione, promossa dal dipendente, delle delibere di determinazione del fondo di risultato al fine di rivendicare le conseguenti differenze retributive, non può attribuirsi rilievo alla opposta natura di atti di macro-organizzazione assunti dalla P.A., la quale agisce – in siffatte evenienze - con i poteri del privato datore di lavoro Ricorre pertanto la giurisdizione del giudice ordinario nelle controversie promosse dai dipendenti per ottenere la condanna del datore di lavoro al pagamento delle differenze retributive in relazione alle quote residue di fondi contrattuali, in quanto in tali casi si prospetta la lesione del diritto soggettivo al pagamento di differenze sulla retribuzione, rispetto alla quale la illegittimità del mancato incremento dei fondi ad opera del datore costituisce una questione verificabile dal giudice in via incidentale.
mercoledì 6 dicembre 2023
Quando si verifica il mobbing?
martedì 5 dicembre 2023
Quando sorge il diritto alla corresponsione dell'assegno sociale?
Cass. 01/12/2023, n. 33513
lunedì 4 dicembre 2023
Da quando decorre il termine per effettuare la contestazione disciplinare nel pubblico impiego?
Cass. 30/11/2023, n. 33394
In materia di pubblico impiego, il termine per la contestazione delle infrazioni disciplinari, sia prima che dopo le modifiche apportate all'art. 55 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001 dal D.Lgs. n. 75 del 2017, va calcolato dal momento in cui l'UPD riceve gli atti dal responsabile della struttura, e cioè riceve una "notizia di infrazione" di contenuto tale da consentirgli di dare in modo corretto l'avvio al procedimento disciplinare, nelle sue tre fasi fondamentali della contestazione dell'addebito, dell'istruttoria e dell'adozione della sanzione, anche nell'ipotesi in cui il protrarsi nel tempo di singole mancanze, pur da sole disciplinarmente rilevanti, integri un'autonoma e più grave infrazione.
sabato 2 dicembre 2023
Il patto di prova deve indicare le mansioni cui sarà adibito il lavoratore?
giovedì 30 novembre 2023
Il licenziamento per superamento del comporto di lavoratore disabile per malattie riferibili al proprio stato handicap può costituire discriminazione indiretta?
mercoledì 29 novembre 2023
Nel pubblico impiego cosa determina il ricorso abusivo ai contratti a tempo indeterminato?
martedì 28 novembre 2023
Nella somministrazione irregolare l'utilizzatore puo' avvalersi del licenziamento effettuato dal sommnistratore?
lunedì 27 novembre 2023
Quando il comportamento del lavoratore può ritenersi abnorme e così escludere il nesso di causalità tra condotta del datore ed infortunio?
Cass. pen., Sez. IV, 03/10/2023, n. 46841
In tema di sicurezza sul lavoro, la condotta del lavoratore può ritenersi abnorme e idonea ad escludere il nesso di causalità tra la condotta del datore di lavoro e l'evento lesivo, non tanto ove sia imprevedibile, quanto, piuttosto, ove sia tale da attivare un rischio eccentrico o esorbitante dalla sfera di rischio governata dal soggetto titolare della posizione di garanzia, oppure ove sia stata posta in essere del tutto autonomamente e in un ambito estraneo alle mansioni affidategli e, come tale, al di fuori di ogni prevedibilità da parte del datore di lavoro, oppure vi rientri, ma si sia tradotta in qualcosa che, radicalmente quanto ontologicamente, sia lontano dalle ipotizzabili e, quindi, prevedibili, imprudenti scelte del lavoratore nella esecuzione del lavoro. In ogni caso perché possa ritenersi che il comportamento negligente, imprudente e imperito del lavoratore, pur tenuto in esplicazione delle mansioni allo stesso affidate, costituisca concretizzazione di un " rischio eccentrico", con esclusione della responsabilità del garante, è necessario che questi abbia posto in essere anche le cautele che sono finalizzate proprio alla disciplina e governo del rischio del comportamento imprudente. In materia vige il principio della c.d. causalità additiva, in forza del quale, qualora vi siano più titolari della posizione di garanzia, ciascuno è, per intero, destinatario dell'obbligo di tutela imposto dalla legge, sicché l'omessa applicazione di una cautela antinfortunistica è addebitabile a ogni singolo obbligato
giovedì 23 novembre 2023
Che cosa disciplina il dlgs 24 del 2023?
In base all'art. 1 del dlgs 24 del 2023:
mercoledì 22 novembre 2023
In un giudizio diretto a richiedere mansioni superiori il giudice può riconoscere una mamsione inferiore rispetto a quella oggetto di domanda?
martedì 21 novembre 2023
Come deve essere valutato il principio dell'immediatezza?
Cass. 15/11/2023, n. 31790
In materia di licenziamento, costituisce valutazione riservata al giudice del merito l'apprezzamento in concreto del rispetto del principio dell'immediatezza della contestazione, principio da intendersi in senso relativo, dovendosi dare conto delle ragioni che possono cagionare il ritardo, quali il tempo necessario per l'accertamento dei fatti o la complessità della struttura organizzativa dell'impresa.
venerdì 17 novembre 2023
Come deve essere valutata l'immediarezza della contestazione?
giovedì 16 novembre 2023
Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali entro tre mesi dall'invio della contestazione si perfeziona anche in caso di compiuta giacenza della contestazione?
mercoledì 15 novembre 2023
Su chi grava l'obbligo di provare il repechage nel licenziamento per gmo?
Cass. 13/11/2023, n. 31561
martedì 14 novembre 2023
La violazione dei criteri scelta che conseguenze ha sul licenziamento effettuato in una procedura ex art. 5 l. 223 del 1991?
Tribunale Napoli, Sez. lavoro, Sentenza, 29/06/2023, n. 4392
lunedì 13 novembre 2023
Che cosa comporta per il datore di lavoro la determinazione di lasciare il lavoratore in inattività?
Corte d'Appello Palermo, Sez. lavoro, Sentenza, 02/08/2023, n. 609
In materia di lavoro subordinato, il comportamento del datore di lavoro che lascia in condizione di forzata inattività il dipendente va valutato sotto l'aspetto risarcitorio, atteo che esso, pur se non caratterizzato da uno specifico intento persecutorio ed anche in mancanza di conseguenze sulla retribuzione, viola l'art. 2103 c.c., sussistendo in capo al lavoratore non solo il dovere ma anche il diritto all'esecuzione della propria prestazione lavorativa, costituendo il lavoro non solo uno strumento di guadagno, ma anche una modalità di esplicazione del valore professionale e della dignità di ciascun cittadino; ne consegue che la forzata inattività del lavoratore determinata dal datore di lavoro comporta un pregiudizio che incide sulla vita professionale e di relazione dell'interessato, con una indubbia dimensione patrimoniale che rende il pregiudizio medesimo suscettibile di risarcimento e di valutazione anche in via equitativa.
sabato 11 novembre 2023
Entro quali limiti la Cassazione può valutare la sussistenza della giusta causa di licenziamento rilevata dal giudice di merito?
giovedì 9 novembre 2023
In caso di sommunistrazione irregolare il licenziamento effettuato dal somministratore si attribuisce all'utilizzatore?
Cass. 07/11/2023, n. 30945
In tema di somministrazione irregolare del rapporto di lavoro, l'art. 80 bis del D.L. n. 34 del 2020, conv., con modif., dalla L. n. 77 del 2020 - ove è previsto che il secondo periodo del comma 3 dell'art. 38 del D.Lgs. n. 81 del 2015, ai sensi del quale tutti gli atti compiuti o ricevuti dal somministratore nella costituzione o gestione del rapporto si intendono come compiuti o ricevuti dal soggetto che ha effettivamente utilizzato la prestazione, si interpreta nel senso che tra gli atti di costituzione e di gestione del rapporto di lavoro non è compreso il licenziamento - deve qualificarsi come norma di interpretazione autentica, in quanto, chiarendo la portata della norma interpretata, intervenendo, con effetti retroattivi, su quei profili applicativi che avevano dato luogo ad incertezze, prescrive una regola di giudizio destinata ad operare in termini generali per le controversie già avviate come per quelle future
mercoledì 8 novembre 2023
Come opera la compensatio lucri cum damno tra assicurazione ed inaul?
Cass. 31/10/2023, n. 30293
In tema di compensatio lucri cum damno, i pagamenti effettuati dall'assicuratore sociale riducono il credito risarcitorio vantato dalla vittima del fatto illecito nei confronti del responsabile, quando l'indennizzo abbia lo scopo di ristorare il medesimo pregiudizio del quale il danneggiato chiede di essere risarcito. Ciò posto e considerata la diversità strutturale e funzionale dell'indennizzo corrisposto dall'assicuratore sociale (Inail) nel caso di infortunio rispetto al risarcimento civilistico del danno da lesione della salute, il criterio più coerente al detto principio per calcolare il credito risarcitorio residuo del danneggiato nei confronti del terzo responsabile (e cioè il c.d. danno differenziale) non è certo quello di sottrarre tout court per intero l'indennizzo Inail dal credito risarcitorio che sia stato "a monte" calcolato e non è nemmeno quello di operare tale sottrazione secondo "poste omogenee
martedì 7 novembre 2023
L'eventuale illegibilità degli allegati di una notifica pec la rende inesistente?
lunedì 6 novembre 2023
Su chi incombe l'onere di repechage nel licenziamento per gmo?
Cass. 30/10/2023, n. 30143
In materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, è onere del datore di lavoro quello di provare l'impossibilità di assolvere l'obbligo di repechage in merito all'inesistenza di posizioni lavorative, anche riconducibili a mansioni inferiori, cui applicare utilmente il lavoratore e, dunque, l'inevitabilità del licenziamento conseguente alla soppressione della posizione lavorativa specifica.
sabato 4 novembre 2023
giovedì 2 novembre 2023
Da quando decorre il term9ne di decadenza dall'azione giudiziaria per le prestazioni previdenziali stabilito dall'art. 47 del Dpr 639 del 1970?
mercoledì 1 novembre 2023
Su chi grava l'onere della prova del licenziamento ritorsivo?
Trib. Milano Sez. Lavoro 17/08/2023, n. 2650
Come devono essere esercotsti i poteri istruttori ex art. 421 e 437 cpc?
Cass. 27/10/2023, n. 29940
In materia di giudizio sul licenziamento, il potere istruttorio d'ufficio conferito al giudice ai sensi degli artt. 421 e 437 c.p.c., non è meramente discrezionale, ma costituisce un potere-dovere da esercitare contemperando il principio dispositivo con quello della ricerca della verità, sicché il giudice (anche di appello), qualora reputi insufficienti le prove già acquisite e le risultanze di causa offrano significativi dati d'indagine, non può arrestarsi al rilievo formale del difetto di prova ma deve provvedere d'ufficio agli atti istruttori sollecitati dal materiale probatorio idonei a superare l'incertezza sui fatti in contestazione, senza che, in tal caso, si verifichi alcun aggiramento di eventuali preclusioni e decadenze processuali già prodottesi a carico delle parti, in quanto la prova disposta d'ufficio è solo un approfondimento, ritenuto indispensabile ai fini del decidere, di elementi probatori già obiettivamente presenti nella realtà del processo.
lunedì 30 ottobre 2023
Il giudice può disapplicare il salario previsto da un ccnl se viola l'art. 36 Costituzione?
venerdì 27 ottobre 2023
È costituzionalmente legittimo la sospensione dall'albo degli esercenti le professioni sanitarie diversi dagli operatori sanitari, ed in particolare agli iscritti nell'albo dei chimici e dei fisici in caso di mancata vaccinazione?
giovedì 26 ottobre 2023
Esiste la possibilità di ottenere danni ulteriori rispetto l'indennità ex art. 18 l. 300 del 1960 in caso di licenziamento illegittimo?
mercoledì 25 ottobre 2023
Quando il rifiuto di trasformare il rapporto in part time può giustificare il licenziamento per gmo?
Cass. 23/10/2023, n. 29337
Il rifiuto del lavoratore di trasformare il proprio rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, o viceversa, non costituisce giustificato motivo di licenziamento. La previsione di tale disposizione non preclude la facoltà di recesso per motivo oggettivo in caso di rifiuto del part time (o viceversa del full time), ma comporta una rimodulazione del giustificato motivo oggettivo e dell'onere della prova posto a carico di parte datoriale. In tal caso, ai fini del giustificato motivo oggettivo, occorre che sussistano o siano dimostrate dal datore di lavoro le effettive esigenze economiche ed organizzative tali da non consentire il mantenimento della prestazione a tempo pieno (o parziale), ma solo con l'orario differente richiesto; l'avvenuta proposta al dipendente o ai dipendenti di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale ed il rifiuto dei medesimi; l'esistenza di un nesso causale tra le esigenze di riduzione (o aumento) dell'orario ed il licenziamento. Il rifiuto della trasformazione del rapporto di lavoro part time, come articolato, diventa pertanto una componente del più ampio onere della prova del datore che comprende le ragioni economiche da cui deriva la impossibilità di continuare ad utilizzare la prestazione a tempo parziale e l'offerta del full time rifiutata. Ciò perché il licenziamento non deve essere intimato a causa del rifiuto ma a causa della impossibilità di utilizzo della prestazione a tempo parziale e del rifiuto di trasformazione del rapporto in full time.
martedì 24 ottobre 2023
Quando si realizza l'ipotesi di alterazione o manomissione del sistema di rilevazione delle presenze stabilite dall'art. 55 quater dell dlgs 165 del 2001?
lunedì 23 ottobre 2023
Su quali basi si fonda la responsabilità datoriale per mobbing?
sabato 21 ottobre 2023
Possono essere concordate sospensioni di attività e che conseguenze anno?
Cass. 18/10/2023, n. 28862
Pur in presenza di un rapporto di lavoro subordinato full time, il datore di lavoro può provare sospensioni concordate delle prestazioni lavorative e delle correlative retribuzioni anche per facta concludentia. Una volta raggiunta la prova di tali sospensioni, esse si traducono in clausole tacite integrative del contratto individuale di lavoro full time e, una volta integrato in tal modo il contratto, eventuali modifiche successive di quelle sospensioni concordate richiedono un nuovo consenso del lavoratore e quindi non possono essere disposte né imposte unilateralmente dal datore di lavoro.
venerdì 20 ottobre 2023
In caso di violazione della consultazione sindacale prevista dalla legge 223 del 1991 è possibile con l'accertamento dell'antisindacalità far revocare i licenziamenti?
mercoledì 18 ottobre 2023
Su chi incombe l'onere di provare gli straordinari?
martedì 17 ottobre 2023
Come devono essere svolti i controlli difensivi?
Cass. 11/10/2023, n. 28378
lunedì 16 ottobre 2023
Quando la recidiva diviene elemento costitutivo del licenziamento?
sabato 14 ottobre 2023
giovedì 12 ottobre 2023
Quando occorre effettuare il rinvio alla Corte di giustizia Europea?
Cass. 28/09/2023, n. 27525
Quando devo essere accertata la sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento?
Cass. 28/09/2023, n. 27525
In materia di indennità di accompagnamento, il giudice è chiamato a verificare d'ufficio la fondatezza della domanda del beneficio e, dunque, la sussistenza dei requisiti cui la prestazione in esame è subordinata. Se a seguito di tale verifica è accertato che ab origine difettavano i requisiti per concedere l'indennità diviene irrilevante che, solo in epoca successiva, gli stessi siano stati soddisfatti.
martedì 10 ottobre 2023
Che funzione hanno le "una tantum" dei ccnl?
Cass. 06/10/2023, n. 28186
L'onere di disconoscimento della scrittura privata su chi grava?
Cass. 28/09/2023, n. 27525
L'onere del disconoscimento della scrittura privata, stabilito dall'art. 215, primo comma, n. 2 c.p.c., grava esclusivamente sul soggetto che appare essere l'autore della sottoscrizione e non già su colui che contesti l'opponibilità del documento, siccome non recante alcuna sottoscrizione a lui riferibile; con la conseguenza che, quando il contenuto della scrittura privata inter alios sia contestato, il documento non viene in rilievo come prova legale e la corrispondenza a verità o meno del suo contenuto, dimostrabile con ogni mezzo di prova, è affidata al libero apprezzamento del giudice
venerdì 6 ottobre 2023
La violazione degli obblighi lavorativi può comportare il dovere di risarcire del danno?
giovedì 5 ottobre 2023
Come si determina la giusta retribuzione ex art.36 cost. ?
mercoledì 4 ottobre 2023
Quando si applica l'IRAP?
Cass. 02/10/2023, n. 27779
In materia di IRAP, il requisito previsto dall'art. 2 del D.Lgs. 15 settembre 1997, n. 446, il cui accertamento spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, ricorre quando il contribuente sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione (e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse) ed impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l'id quod plerumque accidit, il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui che superi la soglia dell'impiego di un collaboratore che esplichi mansioni di segreteria ovvero meramente esecutive. Detto requisito non può automaticamente farsi discendere dalla titolarità di quota societaria in ente che svolge attività similare.
Quando si configura la causa violenta ai fini della sussistenza dell'infortunio?
Cass. 25/09/2023, n. 27279
Ai fini della tutela prevista dal D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, art. 2, secondo la quale l'assicurazione comprende tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in «occasione di lavoro», non è sufficiente che sussista la causa violenta e che tale causa abbia coinvolto l'assicurato nel luogo ove egli svolge le sue mansioni - comprensivo del percorso da e per il lavoro - ma è necessario che tale causa sia connessa all'attività lavorativa, nel senso cioè che inerisca a tale attività o sia, almeno, occasionata dal suo esercizio.
lunedì 2 ottobre 2023
Come deve essere valutato l'ammontare del reddito percepito ai fini i della determinazione dell'occasionalità di un'attività?
Cass. 28/09/2023, n. 27531
sabato 30 settembre 2023
Da quando decorre la prescrizione dei contributi dovuti alla gestione separata
giovedì 28 settembre 2023
In caso di sproporzione tra condotta e licenziamento applicabile quale sanzione è prevista dall'art. 18 della legge 300 del 1970?
mercoledì 27 settembre 2023
Entro quali limiti si estende l'obbligo di vigilanza del datore di lavoro in caso si nomina di un garante?
martedì 26 settembre 2023
Quando il mobbing può costituire reato?
lunedì 25 settembre 2023
Per evitare il termine del comporto il lavoratore ha diritto a fruire delle ferie?
Cass. 21/09/2023, n. 26997
sabato 23 settembre 2023
L'azione di rivalsa dell'Inail contro il datore di lavoro impone la chiamata in giudizio degli incaricati alla sicurezza le cui omissioni hanno concorso a causare l'infortunio?
giovedì 21 settembre 2023
All'impugnazionazione giudiziale avente ad oggetto l'ingiustificatezza del licenziamento si applicano i termini decadenziali introdotti dal collegato lavoro?
Cass. 14/09/2023, n. 26532
questa Corte ha affermato che i termini di decadenza ed inefficacia dell'impugnazione stabiliti dalla L. n. 604 del 1966, art. 6, come modificato dalla L. n. 183 del 2010, art. 32 (Collegato Lavoro), non si applicano alle ipotesi di ingiustificatezza convenzionale del recesso, cui consegue la tutela meramente risarcitoria dell'indennità supplementare, secondo un'interpretazione doverosamente restrittiva - trattandosi di norme in materia di decadenza - del concetto di "invalidità" di cui alla L. n. 183 del 2010, art. 32, comma 2, da intendere quale vizio suscettibile di determinare la demolizione del negozio e dei suoi effetti solutori, come previsto per le ipotesi sanzionate dall'art. 18, comma 1, Statuto dei lavoratori novellato dalla L. 2012 (cfr. in tal senso Cass. nn. 148 e 395 Cass. n. 6828 del 2023).
mercoledì 20 settembre 2023
martedì 19 settembre 2023
Quando è ammissibile l'appello contro le sentenze soggette al rito del lavoro?
lunedì 18 settembre 2023
L'inps può far valere direttamente l'interposizione fittizia della manodopera senza un'azione dei lavoratori?
Cass. 14/09/2023, n. 26588
In tema di omesso versamento dei contributi previdenziali, l'accertamento della natura fittizia del rapporto con il datore di lavoro interposto, da cui discende il potere dell'ente previdenziale di applicare le relative sanzioni, costituisce oggetto di questione pregiudiziale, di cui il giudice può conoscere in via incidentale. Non è necessaria, pertanto, la previa azione del prestatore di lavoro, volta all'accertamento dell'interposizione fittizia e alla costituzione del rapporto di lavoro alle dipendenze dell'utilizzatore. Ne consegue che, con precipuo riguardo all'appalto irregolare, sussiste la legittimazione degli enti previdenziali a proporre un'azione finalizzata a far valere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra committente e lavoratore.
sabato 16 settembre 2023
Quando si ha rischio elettivo?
Cass. 04/08/2023, n. 23826
giovedì 14 settembre 2023
Come si determina il danno non patrimoniale per lesione ad interessi costituzionalmente protetti?
Cass. 01/09/2023, n. 25598
mercoledì 13 settembre 2023
Cosa può ottenere il lavoratore in caso di omesso versamento dei contributi?
Cass. 01/09/2023, n. 25598
martedì 12 settembre 2023
Quando sorge il diritto al danno differenziale?
lunedì 11 settembre 2023
Le prestazioni domestiche rese durante la convivenza more uxorio possono costituire lavoro domestico?
Tribunale Parma, Sez. lavoro, 31/08/2023, n. 327venerdì 8 settembre 2023
Quando sorge l'obbligo di iscriversi alla gestione separata INPS?
Cass. 01/09/2023, n. 25598
giovedì 7 settembre 2023
Quali sono i limiti dell'obbligo di sicurezza incombente sul datore di lavoro?
mercoledì 6 settembre 2023
Da quando decorre la prescrizione dei contributi dovuti alla gestione separata?
martedì 5 settembre 2023
Quando spetta il buono pasto nel comparto sanità?
lunedì 4 settembre 2023
Nell'interpretazione del ccnl quali norme sono preminenti nella ricostruzione della volontà delle parti?
venerdì 4 agosto 2023
La valutazione rischi può inficiare la validità del contratto a termine?
Cass. 31/07/2023, n. 23162
giovedì 3 agosto 2023
Il ricorso al lavoro interinale deve essere temporaneo?
mercoledì 2 agosto 2023
Cosa sono le molestie ai sensi del dlgs 198 del 2006?
martedì 1 agosto 2023
I dm10 e gli un'immensa sono prova della corresponsione delle retribuzioni ai fini della configurabilità del reato di omesso versamento delle ritenute?