Quando può essere ritenuta tenue in sede penale la violazione dell'art. 4 della L. 300 del 1970?
Cass. pen., Sez. III, 09/06/2023, n. 32733
Quando può essere ritenuta tenue in sede penale la violazione dell'art. 4 della L. 300 del 1970?
Cass. pen., Sez. III, 09/06/2023, n. 32733
Quando l'espletamento di fatto delle mansioni dirigenziali da diritto al relativo trattamento economico?
Cass. 26/07/2023, n. 22579
Come devono interpretate le cause di licenziamento previste dai contratti collettivi?
Cass. 24/07/2023, n. 22077
In tema di licenziamento disciplinare, qualora il grave nocumento morale e materiale sia parte integrante della fattispecie prevista dalle parti sociali come giusta causa di recesso, occorre accertarne la relativa sussistenza, quale elemento costitutivo che osta alla prosecuzione del rapporto di lavoro, sicché in caso contrario resta preclusa la sussunzione del caso concreto nell'astratta previsione della contrattazione collettiva.
Quali segnalazioni sono escluse dal dlgs 24 del 2023?
L'art. 1 comma 2 del dlgs 24 del 2023 prevede:
Che cosa disciplina il dlgs 24 del 2023?
Un forza dell'art. 1 del dlgs 24 del 2023:
Il presente decreto disciplina la protezione delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell'Unione europea che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.
Come è ripartito l'onere della prova in caso di danni per violazione degli obblighi di sicurezza ex art. 2087?
Cass. 20/07/2023, n. 21682
Il giudice può sempre valutare la proporzionalità della sanzione rispetto alla gravità dei fatti nel pubblico impiego?
Il licenziamento collettivo può essere limitato.itato ad un reparto?
Che cosa prevede la disciplina transitoria introdotta dal Dl 48 del 2023 sui contratti a termine?
Chi è legittimato a richiedere il rimborso delle imposte versate dal datore di lavoro quale sostituto d'imposta?
Entro che limiite opera il diritto di critica?
Cass. 11/07/2023, n. 19621
Con riguardo al diritto di critica del lavoratore, il suo esercizio nei confronti del datore di lavoro deve rispettare i limiti di continenza formale, il cui superamento integra comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che è alla base del rapporto di lavoro e può costituire giusta causa di licenziamento. Ciononostante, il contenuto della memoria difensiva depositata dal lavoratore per resistere in un giudizio instaurato nei suoi confronti dal datore di lavoro non integra una giusta causa che legittimi il suo licenziamento, sebbene tale atto utilizzi espressioni sconvenienti od offensive, posto che queste sono soggette a cancellazione e possono dar luogo a risarcimento ex art. 89 cod. proc. civ. Si tratta di documento giudiziario riferibile all'esercizio del diritto di difesa, oggetto dell'attività del difensore tecnico, al quale si applica la causa di non punibilità stabilita dall'art. 598 cod. pen. per le offese contenute negli scritti presentati dinanzi all'Autorità giudiziaria quando concernano l'oggetto della causa.
Il licenziamento collettivo può essere limitato ad un reparto?
Cass. 12/07/2023, n. 19872
In tema di licenziamento collettivo per riduzione di personale, ferma la regola generale di cui al primo comma dell'art. 5, L. n. 223 del 1991, secondo cui l'individuazione dei lavoratori da licenziare deve avvenire avuto riguardo al complesso aziendale, la platea dei lavoratori interessati alla riduzione di personale può essere limitata agli addetti ad un determinato reparto o settore o sede territoriale, ma ciò purché il datore indichi nella comunicazione ex art. 4, comma 3, della legge n. 223 dei 1991, sia le ragioni che limitino i licenziamenti ai dipendenti dell'unità o settore in questione, sia le ragioni per cui non ritenga di ovviarvi con il trasferimento ad unità produttive vicine. Ciò al fine di consentire alle organizzazioni sindacali di verificare l'effettiva necessità dei programmati licenziamenti, con la conseguenza che qualora nella comunicazione si faccia generico riferimento alla situazione generale del complesso aziendale, senza alcuna specificazione delle unità produttive da sopprimere, i licenziamenti intimati sono illegittimi per violazione dell'obbligo di specifica indicazione delle oggettive esigenze aziendali. In particolare, non può essere ritenuta legittima la scelta di lavoratori solo perché impiegati nel reparto operativo soppresso o ridotto, trascurando il possesso di professionalità equivalente a quella di addetti ad altre realtà organizzative.
Nell'opposizione a cartella esattoriale con cui l'INPS richiede il pagamento dei contributi è possibile per l'ente limitarsi a richiamare le risultanze del verbale ispettivo?
In caso di fallimento chi ha legittimazione a richiedete le somme da versare alla previdenza complementare?
Occorre effettuare ai fini della validità del licenziamento disciplinare la preventiva contestazione disciplinare in caso di fatti costituenti reato?
Quando si ha trasferimento d'azienda?
Come è determinato il periodo di ferie?
Chi è competente per il rilascio dell'immobile concesso al portiere in parziale corrispettivo dell'attività prestata?
Quando il requisito di un'altezza minima per l'assunzione è discriminatorio?
Come sono tassate le stock options ed i bonus dei dirigenti operanti nel settore finanziario?
Quando si ha subordinazione in caso di lavoro di natura intellettuale o professionale?