Con il rito Fornero può essere richiesta in via subordinata la tutela obbligatoria?
lunedì 30 novembre 2020
sabato 28 novembre 2020
E' possibile annullare un concorso già terminato per la modifica dell'assetto organizzativo che ne aveva determinato il bando?
giovedì 26 novembre 2020
I trattamenti d'integrazione salariale Covid riconosciuti in forza del DL 137 del 2020 a quali lavoratori si applicano?
In forza del DL 149 del 2020 del 9 novembre 2020 art. 12 comma 2:
2. I trattamenti di integrazione salariale di cui all'articolo 12 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge.
mercoledì 25 novembre 2020
Quando gli avvocati devono iscriversi alla gestione separata?
martedì 24 novembre 2020
Quali obblighi discendono dall'art. 2087 cc sul datore di lavoro?
lunedì 23 novembre 2020
Quando è dovuta l'Irap?
sabato 21 novembre 2020
Su chi grava l'onere di provare i fatti posti a fondamento del verbale ispettivo?
giovedì 19 novembre 2020
Come si determina la retribuzione ex art. 36 Cost.?
Cass. 10014 del 2016: “Va
disatteso altresì, il secondo profilo di doglianza, con il quale si critica la
sentenza impugnata per il mancato computo nella determinazione delle differenze
retributive liquidate, degli scatti di anzianità e della quattordicesima mensilità oltre che del calcolo
dei relativi importi nel t.f.r. La pronuncia è infatti conforme a diritto,
collocandosi nel solco dei principi affermati da questa Corte, che vanno qui
ribaditi, alla cui stregua "In tema di adeguamento della retribuzione ai
sensi dell'art.
36 Cost., il giudice, anche se il datore di lavoro non aderisca ad alcuna
delle organizzazioni sindacali che lo hanno sottoscritto, può assumere a
parametro il contratto collettivo di settore, con riferimento limitato ai soli
titoli previsti dal CCNL che integrano il concetto di giusta
retribuzione, costituita dai minimi retributivi stabiliti per ciascuna
qualifica dalla contrattazione collettiva, e con esclusione dei compensi
aggiuntivi, degli scatti di anzianità e delle mensilità ulteriori
rispetto alla tredicesima ". (vedi
ex aliis, Cass. 4/12/2013 n. 27138, Cass. 4/6/2008 n. 14791). Il contratto
collettivo di settore, rappresenta, infatti, il più adeguato strumento per
determinare il contenuto del diritto alla retribuzione, anche se limitatamente
ai titoli contrattuali che costituiscono espressione, per loro natura, della
giusta retribuzione, con esclusione, quindi, dei compensi
aggiuntivi, degli scatti di anzianità e delle mensilità aggiuntive oltre la tredicesima (Cass. 18/3/2004 n.5519).
Si tratta di principi con i quali questa Corte ha definito con continuità la
disciplina delle fattispecie in cui non rinvenga applicazione diretta del c.c.n.l.
di settore e sia d'uopo il ricorso ai parametri della retribuzione adeguata
secondo i canoni di rango costituzionale, e dai quali non vi sono motivi per
discostarsi.
Cass. civ. Sez. lavoro Sent.,
04/12/2013, n. 27138 In tema di adeguamento della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Cost.,
il giudice, anche se il datore di lavoro non aderisca ad alcuna delle
organizzazioni sindacali che lo hanno sottoscritto, può assumere a parametro il
contratto collettivo di settore, con riferimento limitato ai soli titoli
previsti dal CCNL che integrano il concetto di giusta
retribuzione, costituita dai minimi retributivi
stabiliti per ciascuna qualifica dalla contrattazione collettiva e con
esclusione, pertanto, dei compensi aggiuntivi, degli scatti di anzianità e
delle mensilità ulteriori rispetto alla tredicesima. Ne consegue che per la
determinazione del corrispettivo dell'attività lavorativa in regime di
subordinazione di un medico di casa di cura privata va escluso il compenso di
pronta reperibilità, in quanto voce retributiva tipicamente contrattuale.
(Cassa con rinvio, App. Roma, 03/08/2010)
Ed ancora: “ il giudice, per valutare la sufficienza della retribuzione del lavoratore ai sensi dell'art. 36 Cost., può utilizzare la disciplina
collettiva del diverso settore come parametro di raffronto e quale criterio
orientativo, limitatamente alla retribuzione base senza riguardo per gli altri
istituti contrattuali ed esclusa ogni automatica applicazione. (Cassa con
rinvio, App. Venezia, 21 Maggio 2004) …
Dello stesso avviso la giurisprudenza di
merito:
Tribunale Ascoli Piceno Sez. lavoro,
19/02/2016
In tema di adeguamento della retribuzione ex art 36 Cost.,
il giudice, anche se il datore di lavoro non aderisca ad alcuna delle
organizzazioni sindacali che lo hanno sottoscritto, può assumere a parametro il
contratto collettivo di settore, con riferimento limitato ai soli titoli
previsti dal CCNL che integrano il concetto di giusta
retribuzione, costituita dai minimi retributivi stabiliti per ciascuna
qualifica dalla contrattazione collettiva, e con esclusione dei compensi
aggiuntivi, degli scatti di anzianità e delle mensilità ulteriori rispetto alla
tredicesima.
Tribunale Milano Sez. lavoro,
08/04/2015
In tema di adeguamento della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Cost.,
il giudice, anche se il datore di lavoro non aderisca ad alcuna delle
organizzazioni sindacali che lo hanno sottoscritto, può assumere a parametro il
contratto collettivo di settore, con riferimento limitato ai soli titoli
previsti dal CCNL che integrano il concetto di giusta
retribuzione, costituita dai minimi retributivi stabiliti per ciascuna
qualifica dalla contrattazione collettiva, e con esclusione dei compensi
aggiuntivi, degli scatti di anzianità e delle mensilità ulteriori rispetto alla
tredicesima.
martedì 17 novembre 2020
A chi appartiene la giurisdizione sugli atti di nomina dei direttori generali del SSN?
lunedì 16 novembre 2020
venerdì 13 novembre 2020
Il licenziamento collettivo può essere limitato ad un solo reparto o unità produttiva?
giovedì 12 novembre 2020
Quali misure sul reddito di emergenza sono state introdotte dal DL 137 del 2020?
mercoledì 11 novembre 2020
Quale dilazione sui versamenti contributivi ha previsto il DL 137 del 2020?
ART. 13. Sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione per i dipendenti delle aziende dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive
martedì 10 novembre 2020
Come è stata regolamentata la proroga degli ammortizzatori sociali dal DL 137 del 2020?
lunedì 9 novembre 2020
La violazione della reiterazione del termine nei rapporti con il pubblico impiego che risarcimento origina?
Cass. 03-03-2020, n. 5740
Con l'unico motivo del ricorso principale la Croce Rossa Italiana ha impugnato il capo della sentenza d'appello in cui si è ritenuto applicabile al credito risarcitorio da illegittima reiterazione di contratti a termine la prescrizione ordinaria decennale ed ha dedotto, in relazione all'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, violazione e falsa applicazione degli artt. 2697, 1337, 1338, 2087 c.c., e del D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 36;
6. ha premesso di avere col ricorso in appello (terzo motivo) denunciato l'erroneità della sentenza di primo grado nella parte in cui aveva respinto l'eccezione di prescrizione tempestivamente sollevata anche rispetto alla domanda di risarcimento danno da abusiva reiterazione dei contratti a termine;
7. ha sostenuto che il diritto al risarcimento del danno previsto dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 36, abbia natura precontrattuale; tale danno infatti deriverebbe non dalla mancata esecuzione della prestazione lavorativa a causa dell'inadempimento datoriale, bensì dall'impiego di risorse e tempo per un rapporto di lavoro precario in vista di una stabilizzazione mai verificatasi; in altri termini, verrebbe in gioco la lesione dell'interesse negativo a non essere coinvolti in rapporti di lavoro a tempo determinato illegittimi;
8. ha escluso che il danno di cui all'art. 36 cit., potesse considerarsi come derivante dalla mancata conversione in rapporto a tempo indeterminato in quanto lo stesso risulterebbe correlato alla lesione di un interesse non meritevole di tutela in base al disposto dell'art. 97 Cost.;
9. ha affermato che la responsabilità di cui all'art. 36 cit., in quanto di natura precontrattuale è soggetta alla prescrizione quinquennale, ai sensi dell'art. 2947 c.c.;
10. il ricorso principale è infondato, alla luce dei principi affermati da questa Corte sul danno di cui al D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 36;
11. come si legge in Cass., S.U. n. 5072 del 2016, il danno di cui all'art. 36 cit., non deriva dalla mancata conversione in rapporto a tempo indeterminato e quindi dalla perdita del posto di lavoro, a cui il dipendente non avrebbe mai avuto diritto non avendo superato un concorso pubblico per un posto stabile. Il danno per il dipendente pubblico conseguente alla reiterazione di plurimi contratti a termine è altro: il lavoratore a termine nel pubblico impiego, se il termine è illegittimamente apposto, perde la chance della occupazione alternativa migliore; è il cit. art. 36, comma 5, che definisce il danno risarcibile come derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative e non già come derivante dalla perdita di un posto di lavoro;
12. in quanto derivante dalla esecuzione del contratto concluso in violazione di norme imperative, il danno risarcibile in base al cit. art. 36, comma 5, è un danno da responsabilità contrattuale, così definito nella citata pronuncia delle Sezioni Unite, il cui risarcimento deve comprendere, ai sensi dell'art. 1223 c.c., sia la perdita subita, nella specie dal lavoratore, sia il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta;
13. ai fini della misura risarcitoria prevista dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 36, comma 5, le Sezioni Unite cit., adottando una interpretazione conforme al canone di effettività della tutela affermato dalla Corte di Giustizia UE (ordinanza 12 dicembre 2013, in C-50/13), hanno fatto riferimento alla fattispecie omogenea di cui alla L. n. 183 del 2010, art. 32, comma 5, quale danno presunto, con valenza sanzionatoria e qualificabile come "danno comunitario", determinato tra un minimo ed un massimo, salva la prova del maggior pregiudizio sofferto;
14. da quanto detto discende che il danno risarcibile ai sensi del citato art. 36, ha origine contrattuale e il relativo diritto è pertanto assoggettato alla prescrizione ordinaria decennale (cfr. Cass. n. 9402 del 2017 in motivazione; n. 14996 del 2012; n. 12697 del 2001);
15. la sentenza d'appello si è attenuta ai principi appena richiamati e si sottrae pertanto alle censure di violazione di legge proposte col motivo di ricorso in esame;
16. da quanto detto discende il rigetto del ricorso principale, risultando assorbito il ricorso incidentale condizionato;
17. le spese del giudizio di legittimità sono regolate secondo il criterio di soccombenza e liquidate come in dispositivo;
venerdì 6 novembre 2020
Come deve essere determinata la subordinazione?
giovedì 5 novembre 2020
Entro quali limiti è risarcibile la mancata fornitura di vestiario ai dipendenti?
Cass. , 30/10/2020, n. 24146
mercoledì 4 novembre 2020
Quando può essere risarcito il danno differenziale?
martedì 3 novembre 2020
In caso di cessione d'azienda ex art. 2112 cc è necessario il consenso del lavoratore al trasferimento?
Cass. civ. Sez. lavoro, 19/01/2018, n. 1382
lunedì 2 novembre 2020
Come si determina il danno da demansionamento?