giovedì 16 marzo 2017

In caso malattia dell'invalido cagionata dall'aver adibito il lavoratore a mansioni incompatibili con il suo stato su chi grava l'onere della prova?

Cass. civ. Sez. lavoro, 23/04/2004, n. 7730

Nell'ipotesi di rapporto di lavoro con invalido assunto obbligatoriamente ai sensi della legge 2 aprile 1968, n. 482, le assenze dovute a malattie collegate con lo stato di invalidità non possono essere computate nel periodo di  comporto, ai fini della conservazione del posto di lavoro ex art. 2110 c.c., se l'invalido sia stato adibito, in violazione dell'art. 20 della legge n. 482 del 1968, a mansioni incompatibili con le sue condizioni di salute, in quanto la impossibilità della prestazione deriva, in tale caso, dalla violazione, da parte del datore di lavoro, dell'obbligo di tutelare l'integrità fisica del lavoratore, il quale è tuttavia gravato dell'onere di provare gli elementi oggettivi della fattispecie, sulla quale si fonda la responsabilità contrattuale del datore di lavoro, dimostrandone l'inadempimento, nonché il nesso di causalità tra l'inadempimento stesso, il danno alla salute e le assenze dal lavoro che ne conseguano. 

Nessun commento:

Posta un commento