Quando la condotta del lavoratore nella causazione dell'infortunio può determinare il venir meno del nesso causale nella causazione dell'infortunio?
Cass. pen., Sez. IV, 08/10/2024, n. 41393
Il comportamento imprudente del danneggiato, come l'accelerazione del passo in un giorno di pioggia, non interrompe il nesso di causalità tra la violazione delle norme antinfortunistiche e l'evento lesivo se tale comportamento rientra nell'area di rischio governata dal titolare del luogo di lavoro e non ha carattere di anormalità o eccentricità. Affinché la condotta di un lavoratore o di un terzo possa essere considerata abnorme e interrompere il nesso causale con la condotta del datore di lavoro, essa deve essere esorbitante e del tutto imprevedibile rispetto alle normali operazioni inerenti alla propria attività o alla fruizione del luogo. Una semplice imprudenza o sbadataggine del cliente non è sufficiente a configurare tale condotta
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