Quando ricorre il diritto di critica del lavoratore?
Corte d'Appello Milano, Sez. lavoro, 05/10/2023, n. 355
In materia di licenziamento del lavoratore il quale abbia espresso perplessità e critiche in relazione all'approvazione del bilancio societario - adombrando carenze ed irregolarità, così come la configurabilità dei reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali con ricorso abusivo al credito – e la società datrice di lavoro abbia perciò proceduto alla contestazione disciplinare addebitando all'incolpato la formulazione di giudizi gravemente lesivi della reputazione dell'azienda e dei suoi amministratori, ricorre una ipotesi di esercizio da parte del lavoratore del diritto di critica ex art. 21 Cost. ove difetti qualsiasi suo intento calunnioso, unico che può legittimare il licenziamento per giusta causa. Ciò in quanto il lavoratore è legittimato ad esprimere il proprio dissenso in base alle norme degli artt. 2392 e 2396 cod. civ., i quali non prevedono che il dissenso debba essere documentato, né che si debba rivolgere ad atti necessariamente definitivi o in assenza di disponibilità degli interlocutori ad apportare modifiche.
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