Il patto di non concorrenza è assoggettato a contribuzione?
Cass. 15/07/2009, n. 16489
Il corrispettivo del patto di non concorrenza di cui all'art. 2125 cod. civ., che non ha natura risarcitoria ma costituisce il corrispettivo di un'obbligazione di "non facere", ancorché erogato in vista della cessazione del rapporto, non è finalizzato ad incentivare l'esodo del lavoratore, né costituisce una erogazione che "trae origine dalla predetta cessazione", avendo piena autonomia causale rispetto alla fine del rapporto, che è mera occasione del patto; ne consegue che, non essendo applicabile alcuna delle ipotesi di esclusione dalle basi imponibili previste dal d.P.R. n. 917 del 1986, il corrispettivo del patto di non concorrenza è ricompreso nella nozione di reddito da lavoro dipendente ai fini contributivi di cui all'art. 12 della legge n. 153 del 1969, come sostituito dall'art. 6 del d.lgs. n. 314 del 1997. (Rigetta, App. Bologna, 22/12/2005)
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