venerdì 30 maggio 2025

 Quando può operare la responsabilità concorrente di appaltatore e committente 8n caso di infortunio sul lavoro?

Tribunale Savona, Sez. lavoro, Sentenza, 08/05/2025, n. 137

In caso di infortunio sul lavoro occorso al dipendente dell'appaltatrice nell'ambito delle operazioni di carico e scarico presso lo stabilimento della committente, sono configurabili responsabilità concorrenti sia del datore di lavoro che del committente per omessa formazione e vigilanza del lavoratore in materia di sicurezza e per mancata predisposizione di percorsi pedonali sicuri nel piazzale delle operazioni

giovedì 29 maggio 2025

 Quando sussiste il licenziamento per giusta causa?


Cass. 22/05/2025, n. 13748


Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento e se è stata rispettata la regola codicistica della proporzionalità della sanzione, occorre accertare in concreto se la specifica mancanza commessa dal dipendente risulti obiettivamente e soggettivamente idonea a ledere in modo grave, così da farla venir meno, la fiducia che il datore di lavoro ripone nel proprio dipendente

mercoledì 28 maggio 2025

 Come è ripartito l'onere della prova nelle cause di licenziamento?


Cass. 22/05/2025, n. 13747


Il datore di lavoro su cui grava l'onere della prova della giusta causa di licenziamento, può limitarsi a dimostrare l'assenza del lavoratore nella sua oggettività, mentre spetta al lavoratore l'onere di provare gli elementi che possono giustificare l'assenza, in particolare la sua dipendenza da causa a lui non imputabil

martedì 27 maggio 2025

 La richiesta di audizione va sempre concessa nel procedimento disciplinare?


Cass. 22/05/2025, n. 13681

In caso di procedimento disciplinare, il datore di lavoro deve concedere al lavoratore il termine di cinque giorni previsto dall'art. 7 della L. 300/1970 per presentare giustificazioni ed è tenuto ad ascoltare il lavoratore se quest'ultimo ne fa richiesta, in conformità al diritto di difesa che può essere esercitato sia in forma scritta che orale. La mancata audizione, nonostante richiesta tempestiva del lavoratore, comporta l'illegittimità della sanzione disciplinare adottata.

lunedì 26 maggio 2025

 Come può provare il datore di lavoro la dimensione numerica della propria azienda?

Cass. 22/05/2025, n. 13689

Ai fini dell'applicazione della tutela reale o obbligatoria al licenziamento, la dimostrazione delle dimensioni dell'impresa, inferiori ai limiti stabiliti dall'art. 18 St. lav., costituisce un fatto impeditivo che deve essere provato dal datore di lavoro. La mera visura camerale storica, riproduttiva dei dati comunicati dal datore al di fuori della possibilità di controllo, non è sufficiente per tale prova

venerdì 23 maggio 2025

 Come è regolamentato il lavoro dei detenuti?

Cass. 21/05/2025, n. 13577

Il lavoro svolto dal detenuto all'interno dell'istituto penitenziario nonostante le sue peculiarità è completamente equiparato al lavoro subordinato ai fini previdenziali, compresa la tutela assicurativa e previdenziale, tra cui il diritto alla NASpI.

giovedì 22 maggio 2025

 In caso di appalto dispisto dal condominio l'amministratore assume la posizione di committente?


Cass. 23/04/2025, n. 18169


L'amministratore di condominio che stipuli un contratto di affidamento in appalto di lavori da eseguirsi nell'interesse del condominio può assumere la posizione di committente e quindi è tenuto all'osservanza degli obblighi di verifica della idoneità tecnico-professionale dell'impresa appaltatrice, di informazione sui rischi specifici esistenti nell'ambiente di lavoro e di cooperazione e coordinamento nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione, ove la delibera assembleare gli riconosca autonomia di azione e concreti poteri decisionali.

mercoledì 21 maggio 2025

Il lodo emesso ex art. 412 cpc come può essere impugnato?


Cass. 09/05/2025, n. 12278


Nelle procedure di arbitrato irrituale in materia di lavoro privato, il lodo non è impugnabile nelle forme e nei modi ordinari ma, ai sensi dell'art. 412-quaterc.p.c., in unico grado innanzi al tribunale in funzione di giudice del lavoro, la cui sentenza è ricorribile in cassazione; ne consegue l'inammissibilità dell'eventuale impugnazione in appello e, trattandosi di incompetenza per grado, la non operatività del principio in forza del quale la decadenza dalla impugnazione è impedita dalla proposizione del gravame ad un giudice incompetente

martedì 20 maggio 2025

 Come devono essere determinati i limiti di territorialità del patto di non concorrenza?


Cass. 16/05/2025, n. 13050


Ai fini della validità del patto di non concorrenza, è necessario che i limiti di luogo siano determinati o determinabili sin dal momento della conclusione del negozio giuridico. I limiti territoriali soggetti a modifiche unilaterali da parte del datore di lavoro non soddisfano l'art. 2125 c.c., compromettendo il corretto consenso del lavoratore al momento della stipula

lunedì 19 maggio 2025

 Quando si può configurare il reato di estorsione imp9nendo condizioni di lavoro deteriori?


Cass. pen., Sez. VI, Sentenza, 07/11/2024

Costituisce reato di estorsione la condotta del datore di lavoro che, dopo aver assunto dei dipendenti, minacci di licenziarli qualora non accettino condizioni lavorative deteriori rispetto a quelle contrattualmente stabilite. La costrizione dei lavoratori a prestazioni lavorative superiori rispetto a quelle previste (ad esempio, lavoro straordinario non retribuito o superamento dell'orario di lavoro stabilito) rientra nell'ambito della fattispecie dell'estorsione qualora vi sia la minaccia della perdita del posto di lavoro

venerdì 16 maggio 2025

 Le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di assumere lavoratori a tempo determinato attingendo dalle graduatorie dei lavoratori  tempo indeterminato?


T.A.R. Campania Napoli, Sez. V, 22/04/2025, n. 3334


L'art. 36, comma 2, deld.lgs. n. 165 del 2001prevede che, per prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche possono sottoscrivere contratti a tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. È consentita, inoltre, l'applicazione dell'art. 3, comma 61 dellalegge 24 dicembre 2003, n. 350, ferma restando la salvaguardia della posizione occupata nella graduatoria dai vincitori e dagli idonei per le assunzioni a tempo indeterminato. Dunque, dal tenore della norma emerge che quella riconosciuta alla P.A. è una mera facoltà e non un obbligo, per giunta limitata alle sole graduatorie derivanti da concorsi pubblici a tempo indeterminato e non certo per una selezione a tempo determinato. La selezione a tempo determinato non viene infatti a costituire 'idonei' in relazione al posto presente in pianta organica e vacante o che si renderà vacante, quanto piuttosto idonei da assumere secondo il numero di posti predeterminato dalla selezione per garantire un servizio circoscritto e che giustifica l'apposizione del termine al contratto di lavoro. (Accoglie.)

giovedì 15 maggio 2025

 Entro che limiti possono essere svolte mansioni inferiori?


Cass. 08/05/2025, n. 12128

Le mansioni inferiori sono sempre legittime se "marginali", ovverosia di scarso e limitato rilievo quantitativo rispetto alle mansioni di effettiva pertinenza. Quando invece tale marginalità non ricorra e dunque la consistenza delle attività di livello inferiore sia più ampia deve riscontrarsi il carattere occasionale della richiesta di mansioni inferiori.

mercoledì 14 maggio 2025

 La valutazione delle prove testimoniali è rimessa al solo giudice di merito?

Cass. 11/05/2025, n. 12504

La valutazione della prova testimoniale e delle risultanze probatorie è riservata al giudice di merito, il quale può attingere il proprio convincimento dalle testimonianze che ritenga più attendibili senza essere tenuto a fornire una confutazione esplicita degli altri elementi probatori non accolti.

martedì 13 maggio 2025

 Quali sono i presupposti per gli assegni familiaru ex art. 2 dl 69 del 1988?


Cass. 06/05/2025, n. 11914


In materia di assegni per il nucleo familiare, ai sensi dell'art. 2delD.L. n. 69/1988, l'effettivo svolgimento di attività lavorativa e il requisito reddituale rappresentano condizioni necessarie per l'attribuzione del beneficio. Il richiedente deve fornire adeguata prova della somma dei redditi da lavoro dipendente, pensione o altre prestazioni previdenziali derivanti da lavoro dipendente, che deve costituire almeno il 70% del reddito complessivo del nucleo familiare.

lunedì 12 maggio 2025

 Quando pissono essere svolte mansioni inferiori nel pubblico impiego?


Cass. 08/05/2025, n. 12128


Nel pubblico impiego privatizzato, il lavoratore può essere adibito a mansioni inferiori rispetto a quelle di assegnazione a condizione che tali mansioni non siano completamente estranee alla sua professionalità, che ricorra una obiettiva esigenza organizzativa o di sicurezza del datore di lavoro, e che inoltre la richiesta di tali mansioni inferiori avvenga in via marginale rispetto alle attività qualificanti dell'inquadramento professionale del prestatore o che, quando tale marginalità non ricorra, fermo lo svolgimento prevalente delle menzionate attività qualificanti, lo svolgimento di mansioni inferiori sia meramente occasionale.

sabato 10 maggio 2025

 La mancata battitura degli scontrini può determinare il licenziamento?


Cass. 07/05/2025, n. 11985


La mancanza della registrazione di cassa e il mancato rilascio di scontrini, anche per importi di modesto valore, possono costituire giusta causa di licenziamento, in quanto espressione di una condotta incline all'inosservanza dell'obbligo di fedeltà e idonea a compromettere irreversibilmente il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dipendente. La dimostrazione specifica dell'appropriazione delle somme non è necessaria ai fini della lesione della fiducia nel dipendente.

giovedì 8 maggio 2025

 Quando il demansionamento giustifica le dimissioni per giusta causa?


Cass. 02/05/2025, n. 11586


La condotta datoriale di demansionamento può giustificare le dimissioni per giusta causa del lavoratore exart. 2119c.c. solo se rappresenta un grave inadempimento contrattuale. Tuttavia, il giudice deve fornire un'adeguata motivazione che spieghi la connessione causale tra la condotta contestata e la giustificazione del recesso senza preavviso.

mercoledì 7 maggio 2025

 L'indennità sostitutiva del preavviso rientra nella responsabilità solidale ex art. 29 dlgs 276 del 2003?

Cass. 02/05/2025, n. 11577

In tema di recesso del datore di lavoro, l'indennità sostitutiva del preavviso, pur essendo assoggettata a contribuzione previdenziale, non rientra tra gli emolumenti aventi natura strettamente retributiva ai fini della responsabilità solidale del committente dell'appalto, pr

martedì 6 maggio 2025

 Il comporto previsto dal ccnl può essere applicabile ai disabili?

Cass. 15/04/2025, n. 9897

Il rischio aggiuntivo di essere assente dal lavoro per malattia di un lavoratore disabile deve essere tenuto in conto nell'assetto dei rispettivi diritti ed obblighi in materia, con la conseguenza che la sua obliterazione in concreto, mediante applicazione del periodo di comporto breve come per i lavoratori non disabili, costituisce condotta datoriale indirettamente discriminatoria e, perciò, vietata.

lunedì 5 maggio 2025

In quanto si prescrive l'indennità di mobilità?

Cass. 26/04/2025, n. 10994

In caso di controversia inerente alla determinazione dell'esatto importo del trattamento di mobilità, non si applica la prescrizione quinquennale prevista per le prestazioni periodiche exart. 2948n. 4 c.c., ma quella ordinaria decennale. La riliquidazione del trattamento indennitario e la liquidità ed esigibilità del credito preteso sono elementi cruciali per determinarne il termine di prescrizione.

venerdì 2 maggio 2025

 


Entro quali limiti opera il diritto di critica?

Cass. 24/04/2025, n. 10864


Il diritto di critica da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro trova fondamento negliartt. 21Cost., 10 CEDU e 11 CDFUE e deve essere esercitato nel rispetto dei limiti della continenza formale e sostanziale, nonché della pertinenza. La critica deve essere correlata a motivazioni sostanziali e non deve tradursi in un'offesa gratuita e fine a se stessa. La violazione di tali limiti legittima il licenziamento per giusta causa, tuttavia, la giurisprudenza riconosce la legittimità della critica quando essa è finalizzata a sollecitare l'attivazione del potere gerarchico ed organizzativo del datore di lavoro, senza travalicare con dolo o colpa grave la soglia del rispetto della verità oggettiva e senza ledere gratuitamente il decoro del datore di lavoro o del superiore gerarchico.