mercoledì 30 aprile 2025

 La mancata attivazione delle procedure per il conferimento degli incaricgi può determinare il dovere divrisarcire il danno da parte della PA?


Cass. 27/04/2025, n. 11058

L'inadempimento da parte della Pubblica Amministrazione dell'obbligo di attivare e completare il procedimento per l'adozione dei provvedimenti organizzativi interni necessari per il conferimento degli incarichi dirigenziali legittima il dipendente interessato a chiedere il risarcimento del danno per perdita della chance di percepire la parte variabile della retribuzione di posizione e l'indennità di risultato. Il dipendente deve allegare la fonte legale o convenzionale del proprio diritto e l'inadempimento della controparte, mentre il datore di lavoro deve provare i fatti estintivi o impeditivi della pretesa o dimostrare che il proprio inadempimento è avvenuto per causa non imputabile.

martedì 29 aprile 2025

 Quando posso adottare i controlli difensivi?


Cass. 24/04/2025, n. 10822


La legittimità dei controlli difensivi sui dipendenti presuppone il "fondato sospetto" del datore di lavoro circa comportamenti illeciti di uno o più lavoratori. Il datore di lavoro ha l'onere di allegare e dimostrare le specifiche circostanze che l'hanno indotto ad attivare il controllo tecnologico "ex post", in conformità con quanto stabilito dall'art. 4delloStatuto dei Lavoratorie dall'art. 5dellaL. n. 604/1966.

 Come si determina la giusta retribuzione?


Cass. 23/04/2025, n. 10648


La retribuzione dovuta per prestazioni di lavoro, comprese quelle relative ai turni di reperibilità presso il luogo di lavoro, deve essere conforme ai criteri normativi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione dettati dall'art. 36Cost.; il giudice deve fare riferimento, in via preliminare, alla retribuzione stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria, dalla quale può discostarsi motivatamente quando la stessa contrasti con detti criteri

giovedì 24 aprile 2025

 Quando si appluca la normativa sui licenziamenti individuali?

Cass. 08/04/2025, n. 9282

La normativa sui licenziamenti individuali di cui allalegge n. 604/1966novellata nel 2010 è applicabile soltanto nel caso in cui l'assunzione diventi definitiva e comunque quando siano decorsi sei mesi dall'inizio del rapporto di lavoro, ai sensi dell'art. 10dellalegge n. 604/1966.

mercoledì 23 aprile 2025

 Che valore ha il silenzio dell'Inps i  seguito alla presentazione della domanda di Cig?

Cass. 11/04/2025, n. 9559

Il silenzio dell'INPS sulle domande di C.I.G. non costituisce un'accettazione implicita né un rigetto della domanda. Esso ha valore neutro, e il datore di lavoro ha l'onere di provare il possesso dei requisiti per l'ammissione alla C.I.G. In mancanza di una esplicita autorizzazione, permane l'obbligo contributivo riferito alla retribuzione virtuale calcolata sull'orario di lavoro previsto dai contratti collettivi nazionali.

martedì 22 aprile 2025

 Come si determina la contribuzione nel settore edile?


Cass. 16/04/2025, n. 9939

Nel settore edile, il superamento dei limiti fissati dalla contrattazione collettiva riguardo all'assunzione di lavoratori a tempo parziale comporta l'applicazione del regime del minimale contributivo parametrato alla retribuzione dovuta per l'orario normale di lavoro a tempo pieno, indipendentemente dalla retribuzione effettivamente percepita dai lavoratori part-time.

venerdì 18 aprile 2025

 La contrattazione collettiva può limitare il minimale contributivo?


Cass. 16/04/2025, n. 9952

La contrattazione aziendale non può mai derogare in peius il livello retributivo assunto dall'art. 1dellaLegge n. 389/89al fine del calcolo del minimale contributivo, che rimane indisponibile e irreducibile, stante il principio che la materia previdenziale è soggetta a regolamentazione tramite norme imperative di legge statale.

giovedì 17 aprile 2025

 Quando si può richiedere di convertire la malattia in ferie?

Cass. 15/04/2025, n. 9831


La conversione del periodo di malattia in ferie, ai fini dell'interruzione del comporto, richiede che il lavoratore sia attualmente in stato di malattia e che richieda le ferie durante tale periodo. La richiesta di ferie in un momento in cui il lavoratore non è malato, o non reiterata durante il periodo di malattia, non può essere utilizzata per alterare retroattivamente il titolo dell'assenza e dunque evitare il superamento del comporto.

mercoledì 16 aprile 2025

 


La serrata consente al datore di lavoro di non pagare le retribuzioni?

 

Cass. 2/3/00, n. 6928

La sospensione dal lavoro, che sia decisa dal datore di lavoro, esonera lo stesso dall'obbligo di corrispondere la retribuzione solo nel caso in cui derivi da accordo specifico, caso fortuito o forza maggiore. La clausola del contratto collettivo che configuri in capo al datore di lavoro quel potere di sospensione, al di fuori delle ipotesi suddette e agganciato invece alla sua sola volontà, è qualificabile come condizione meramente potestativa, e perciò nulla. La nullità della clausola, che non si estende a tutto il contratto, conferisce ai lavoratori sospesi il diritto al risarcimento del danno, pari alla retribuzione per i periodi di sospensione, qualora provino d'aver messo a disposizione del datore di lavoro le loro energie lavorative, da quest'ultimo illegittimamente rifiutate.

martedì 15 aprile 2025

 

Come si determina ai fini della competenza la "dipendenza aziendale"?

 

Cass. 06/04/2025, n. 9077

In tema di competenza territoriale, sebbene il concetto di "dipendenza aziendale" di cui all'art. 413, comma 2, cod. proc. civ., debba essere inteso in senso lato, in armonia con la "mens legis", al fine di garantire che il foro speciale del lavoro sia il più possibile prossimo alla prestazione lavorativa, occorre pur sempre la sussistenza di un collegamento oggettivo o soggettivo del luogo ove il lavoratore presti la propria opera con la organizzazione aziendale. In altri termini, per la ravvisabilità di una identificazione del luogo di espletamento dell'attività lavorativa quale dipendenza, occorre un significativo collegamento funzionale con il datore di lavoro, tale da escludere che il lavoratore possa scegliere liberamente il luogo dal quale offrire la propria prestazione e, quindi, incidere sulla individuazione dei criteri legali per la delibazione sulla competenza per territorio secondo una propria insindacabile scelta

lunedì 14 aprile 2025

 Come va valutata la congruità del patto di non concorrenza?

Cass. 08/04/2025, n. 9256


Il patto di non concorrenza costituisce una fattispecie negoziale autonoma rispetto al contratto di lavoro subordinato, mantenendo una causa distinta quale contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive. La sua validità nel corrispettivo va valutata ex ante, ossia alla luce del tenore delle clausole pattuite al momento della stipula, senza rilevare quanto possa accadere in concreto durante la durata del rapporto di lavoro

sabato 12 aprile 2025

 Nel corso della procedura discoplonare il datore di lavoro deve far consultare documenti aziendali?


Cass. 08/04/2025, n. 9268

Il datore di lavoro, pur non essendo obbligato dall'art. 7 dello Statuto dei Lavoratori a offrire in consultazione al lavoratore incolpato i documenti aziendali, deve farlo laddove l'esame degli stessi sia necessario per consentirgli un'adeguata difesa, in base ai principi di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto. Tuttavia, nel corso del giudizio ordinario di impugnazione del licenziamento, può essere richiesta l'esibizione della documentazione rilevante.

giovedì 10 aprile 2025

 Nel procedimento sanzionatorio connesso alle omissioni contributive il termine di 90 per la notifica della violazione stabilita da art. 9 dlgs 8 del 2016 è perentorio

Cass. 02/04/2025, n. 8784

Nel procedimento per l'applicazione delle sanzioni amministrative derivanti dalla depenalizzazione del reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali effettuate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, il termine di novanta giorni dalla ricezione degli atti dall'autorità giudiziaria previsto dall'art. 9, comma 4, D.Lgs. n. 8/2016 per la notifica della violazione è da considerarsi termine di decadenza dall'esercizio della potestà sanzionatoria. In caso di mancata trasmissione degli atti da parte dell'autorità giudiziaria, tale termine decorre dal momento di entrata in vigore del decreto legislativo stesso.


Nb

Art. 9 dlgs 8 del 2016

1. Nei casi previsti dall'articolo 8, comma 1, l'autorità giudiziaria, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dispone la trasmissione all'autorità amministrativa competente degli atti dei procedimenti penali relativi ai reati trasformati in illeciti amministrativi, salvo che il reato risulti prescritto o estinto per altra causa alla medesima data.

2. Se l'azione penale non è stata ancora esercitata, la trasmissione degli atti è disposta direttamente dal pubblico ministero che, in caso di procedimento già iscritto, annota la trasmissione nel registro delle notizie di reato. Se il reato risulta estinto per qualsiasi causa, il pubblico ministero richiede l'archiviazione a norma del codice di procedura penale; la richiesta ed il decreto del giudice che la accoglie possono avere ad oggetto anche elenchi cumulativi di procedimenti.

3. Se l'azione penale è stata esercitata, il giudice pronuncia, ai sensi dell'articolo 129 del codice di procedura penale, sentenza inappellabile perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, disponendo la trasmissione degli atti a norma del comma 1. Quando è stata pronunciata sentenza di condanna, il giudice dell'impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è previsto dalla legge come reato, decide sull'impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili.

4. L'autorità amministrativa notifica gli estremi della violazione agli interessati residenti nel territorio della Repubblica entro il termine di novanta giorni e a quelli residenti all'estero entro il termine di trecentosettanta giorni dalla ricezione degli atti.

5. Entro sessanta giorni dalla notificazione degli estremi della violazione l'interessato è ammesso al pagamento in misura ridotta, pari alla metà della sanzione, oltre alle spese del procedimento. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.

6. Il pagamento determina l'estinzione del procedimento.

mercoledì 9 aprile 2025

 Quando è valido il patto di prova?


Cass. 03/04/2025, n. 8849


La forma scritta necessaria ai sensi dell'art. 2096 c.c. per il patto di assunzione in prova è richiesta ad substantiam. Tale requisito deve sussistere sin dall'inizio del rapporto di lavoro, e la mancanza di sottoscrizione da parte della società datrice di lavoro comporta la nullità assoluta del patto di prova. La successiva produzione del documento in giudizio, privo di data certa anteriore o contestuale all'inizio del rapporto, non sana tale nullità

martedì 8 aprile 2025

 Come è ripartito l'onere della prova negli infortuni?


Cass. 03/04/2025, n. 8859


La responsabilità della datrice di lavoro per violazione dell'obbligo di sicurezza ex art. 2087 c.c. non comporta a carico del lavoratore l'onere di dimostrare la violazione delle specifiche misure antinfortunistiche adottate dal datore di lavoro. Il lavoratore deve solo dimostrare il nesso di causalità fra le mansioni espletate e la nocività dell'ambiente di lavoro, essendo a carico del datore di lavoro la prova di aver adottato tutte le misure di sicurezza, anche innominate, esigibili in concreto.

lunedì 7 aprile 2025

 Quando occorre pagare i contributi della cassa geometri?


Cass. 03/04/2025, n. 8825


In materia di obbligatorietà dell'iscrizione alla Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti e del pagamento della contribuzione minima, è condizione sufficiente l'iscrizione all'Albo professionale, indipendentemente dalla natura occasionale dell'esercizio della professione e dalla mancata produzione di reddito. Gli obblighi contributivi sorgono anche nel caso in cui il professionista svolga attività riconducibile alla professione in modo sporadico o saltuario

sabato 5 aprile 2025

 Quando il datore di lavoro può ricorrere ad agenzie investigative?


Cass. 02/04/2025, n. 8707

È legittimo il ricorso del datore di lavoro ad agenzie investigative per il controllo del comportamento dei dipendenti, purché tale controllo non si configuri come vigilanza sull'attività lavorativa vera e propria riservata al datore di lavoro e ai suoi collaboratori, ma sia finalizzato a verificare comportamenti illeciti o attività fraudolente suscettibili di arrecare danno al patrimonio aziendale e all'immagine dell'azienda.

giovedì 3 aprile 2025

 Come è disciplinata la decadenza nelle azioni contro l'Inps?


Art. 47 30/04/1970, n. 639


  Esauriti i ricorsi in via amministrativa, può essere proposta l'azione dinanzi l'autorità giudiziaria ai sensi degli articolo 459 e seguenti del codice di proceduta civile.

  Per le controversie in materia di trattamenti pensionistici l'azione giudiziaria può essere proposta, a pena di decadenza, entro il temine di tre anni dalla data di comunicazione della decisione del ricorso pronunziata dai competenti organi dell'istituto o dalla data di scadenza del termine stabilito per la pronunzia della predetta decisione, ovvero dalla data di scadenza di termini prescritti per l'esaurimento del procedimento amministrativo, computati a decorrere dalla data di presentazione della richiesta di prestazione.

  Per le controversie in materia di prestazioni della Gestione di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88, l'azione giudiziaria può essere proposta, a pena di decadenza, entro il termine di un anno dalle date in cui al precedente comma.

  Dalla data della reiezione della domanda di prestazione decorrono, a favore del ricorrente o dei suoi aventi causa, gli interessi legali sulle somme che risultino agli stessi dovute.

  L'Istituto nazionale della previdenza sociale è tenuto ad indicare ai richiedenti le prestazioni o ai loro aventi causa, nel comunicare il provvedimento adottato sulla domanda di prestazione, i gravami che possono esser proposti, a quali organi debbono essere presentati ed entro quali termini. E' tenuto, altresì, a precisare i presupposti ed i termini per l'esperimento dell'azione giudiziaria.

  Le decadenze previste dai commi che precedono si applicano anche alle azioni giudiziarie aventi ad oggetto l'adempimento di prestazioni riconosciute solo in parte o il pagamento di accessori del credito. In tal caso il termine di decadenza decorre dal riconoscimento parziale della prestazione ovvero dal pagamento della sorte.

mercoledì 2 aprile 2025

 Come deve essere richiamata la recidiva nei procedimenti disciplinari?


Cass. 30/03/2025, n. 8358


Nel procedimento disciplinare è sufficiente che la contestazione della recidiva presenti i riferimenti alle sanzioni inflitte nell'ultimo biennio con l'indicazione della data, senza necessità di specificare gli episodi cui si riferiscono, né è richiesto che i provvedimenti siano divenuti definitivi.

martedì 1 aprile 2025

 Quando l'eternalizzazione legittima il licenziamento?


Cass. 27/03/2025, n. 8151


L'esternalizzazione di attività aziendali mediante contratto di appalto, anche laddove comporti la soppressione di specifici ruoli interni, è considerata espressione della libertà di iniziativa economica dell'impresa e può giustificare un licenziamento per motivo oggettivo, a condizione che la scelta sia motivata da una ragione di riorganizzazione aziendale finalizzata a una gestione economica più efficiente.